Cosa sono i buoni obbligazionari degli enti territoriali locali?

Claudia Cervi

18/08/2022

Cosa sono i buoni degli enti territoriali? Tutto quello che c’è da sapere sulle obbligazioni a medio-lungo termine emesse per finanziare opere pubbliche o servizi di pubblica utilità.

Cosa sono i buoni obbligazionari degli enti territoriali locali?

I buoni obbligazionari degli enti territoriali locali sono titoli al portatore a medio-lungo termine, emessi dagli enti locali italiani per finanziare i propri progetti di investimento. È vietato per gli enti territoriali emettere tali titoli per finanziare spese correnti, inoltre per l’emissione è necessario l’autorizzazione della Banca d’Italia.

Ecco come funzionano e quali sono le loro caratteristiche.

Come funzionano e caratteristiche dei Buoni obbligazionari degli enti territoriali locali

Per buoni obbligazionari degli enti territoriali locali si intendono:

  • i Buoni Obbligazionari Comunali, i Boc;
  • i Buoni Obbligazionari Provinciali, i Bop;
  • i Buoni Obbligazionari Regionali, i Bor.

Tutti questi titoli vengono emessi alla pari e hanno durata non inferiore a 5 anni, possono essere convertiti in azioni di società di proprietà dell’ente emittente, come le società municipalizzate.

Il rimborso viene effettuato con risorse accantonate dalla raccolta delle imposte o con i profitti derivanti dal progetto di investimento che ha dato luogo all’emissione.

Le cedole possono avere diversa frequenza: 3, 6, o 12 mesi; e diverse modalità di remunerazione: a tasso fisso o variabile.

La normativa di riferimento

L’emissione dei buoni obbligazionari degli enti locali è disciplinata dall’articolo 35 della legge n. 724 del dicembre del 1994 e da un decreto del ministero del Tesoro del luglio del 1996. Il collocamento di questi titoli obbligazionari avviene tramite intermediari autorizzati e quindi può richiedere l’attività di promotori finanziari.

In base alla normativa, gli enti locali possono effettuare queste emissioni solo se:

  • non si trovano in condizioni di dissesto o di deficit strutturale;
  • le regioni non hanno provveduto al ripiano dei disavanzi di amministrazione;
  • sussiste un equilibrato rapporto tra i finanziamenti raccolti e il valore attuale e prospettico degli investimenti effettuati.

Per questi titoli non è prevista la garanzia a carico dello Stato o delle Regioni, ma tutte le emissioni devono essere approvate dalla Banca d’Italia.

Perché sono poco utilizzati?

La scarsa diffusione dei buoni obbligazionari degli enti territoriali è rappresentata dalla mancanza di un mercato secondario sufficientemente liquido.

Inoltre le emissioni di questi titoli comportano costi fissi che possono incidere sensibilmente sulla convenienza dell’operazione. Tra questi, la procedura per l’ottenimento di un rating (non obbligatorio) che consente ai sottoscrittori di valutare la rischiosità dell’investimento.

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