Padoan: riduzione IRPEF già nel 2017. Bufala o realtà?

Giuseppe Guarasci

21 Aprile 2016 - 15:29

Riduzione IRPEF già nel 2017? Ecco i punti principali della proposta Padon. Ennesima bufala o realtà?

Padoan: riduzione IRPEF già nel 2017. Bufala o realtà?

Taglio IRPEF già nel 2017? Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan durante il question time di ieri alla Camera ha lasciato intendere che la rimodulazione IRPEF già annunciata nei mesi scorsi potrebbe essere anticipata.
Il Governo continua quindi nella sua politica di annunci fiscali, spesso purtroppo non concretizzata nei fatti. Il taglio IRPEF nel 2017 si presenta molto difficile da realizzare, soprattutto a causa delle pesanti clausole di salvaguardia su IVA e accise che lo stesso Governo dichiara di voler assolutamente disinnescare.

Ecco i punti principali dell’ipotesi di riduzione e rimodulazione anticipata dell’IRPEF già nel 2017.

Taglio dell’irpef nel 2017: i dettagli della dichiarazione di Padoan

La dichiarazione a sorpresa del Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan arriva, il
giorno dopo l’audizione sul Def in cui, lo stesso Padoan, aveva sottolineato che la riduzione della tassazione fiscale rappresenta uno dei punti fondamentali da finalizzare in questa legislatura.
La dichiarazione sul possibile taglio dell’irpef arriva dopo un’interrogazione del deputato Tancredi, durante il question time alla Camera, che evidenziava l’assenza nelle riforme prospettate in materia di politica fiscale, di agevolazioni a favore delle famiglie.
In risposta al quesito, Padoan ha ricordato quanto fatto fin’ora in termini di interventi fiscali a favore delle famiglie, specificando quelli già previsti previsti dalla Legge di Stabilità 2016: il bonus mobili per giovani coppie, la detassazione per l’istruzione prescolare e per l’assistenza per anziani e non autosufficienti, la cancellazione dal calcolo del reddito personale delle prestazioni di welfare aziendale concesse ai dipendenti.

Padoan, infine, ha dichiarato che:

Con le prossime leggi di bilancio, il governo valuterà la possibilità di agire sull’Irpef in base agli spazi finanziari disponibili”.

Tale apertura sul taglio dell’irpef del Ministro dell’economia fa quindi ben sperare per l’immediato futuro, se pensiamo che il 2018 è l’anno della fine della legislatura del Governo Renzi, un intervento di politica fiscale del genere, potrebbe determinare ampi consensi per le successive elezioni.

D’altro canto bisogna ricordare gli impegni già presi dal Governo in materia fiscale: il disinnesco integrale della clausola Iva sul 2017 e la riduzione dell’aliquota Ires dal 27,5 al 24%. Aggiungendo a questi, le recenti dichiarazioni sull’estensione del bonus da 80 (o 100?) euro ai pensionati, è possibile comprendere perché il Ministro dell’economia si sia dimostrato solo «possibilista» sul taglio dell’irpef, vincolandolo agli spazi finanziari disponibili ed al rispetto dei saldi di finanza pubblica.

La tassazione irpef attuale

Vale la pena rispolverare la situazione attuale in materia di tassazione sulle persone fisiche.

Ricordiamo che l’IRPEF è un’imposta sul reddito progressiva, che aumenta proporzionalmente rispetto all’incremento del reddito secondo i principi costituzionali della capacità contributiva e della progressività.

Per calcolare l’imposta dovuta, il contribuente dovrà determinare:

  • il reddito complessivo (somma dei redditi imponibili netti di ciascuna categoria: Reddito da lavoro dipendente e assimilati; Reddito da lavoro autonomo ed esercenti arti o professioni; Reddito di impresa; Redditi fondiari; Reddito di capitali; Redditi diversi);
  • il reddito imponibile, differenza tra il reddito complessivo e gli oneri deducibili e le eventuali perdite di anni precedenti;
  • l’imposta netta, sottraneando dall’imposta lorda, calcolata applicando al reddito imponibile le aliquote progressive corrispondenti ai diversi scaglioni, le detrazioni, gli oneri detraibili ed i crediti d’imposta..

Ecco infine le differenti aliquote IRPEF in base ai vari scaglioni di reddito, in vigore per l’anno 2016:

  • reddito imponibile fino a 15.000 euro, aliquota irpef pari al 23%;
  • reddito imponibile da 15.001 fino a 28.000 euro, aliquota irpef pari al 23% fino a 15.000 euro e aliquota irpef al 27% sulla parte oltre i 15.000 euro;
  • reddito imponibile da 28.001 fino a 55.000 euro, aliquota irpef pari al 23% fino a 15.000 euro, aliquota irpef al 27% sulla parte oltre i 15.000 euro e fino a 28.000 euro, aliquota irpef al 38% sulla parte oltre i 28.000 euro;
  • reddito imponibile da 55.001 fino a 75.000 euro, aliquota irpef pari al 23% fino a 15.000 euro, aliquota irpef al 27% sulla parte oltre i 15.000 euro e fino a 28.000 euro, aliquota irpef al 38% sulla parte oltre i 28.000 euro e fino a 55.000, aliquota irpef al 41% sulla parte oltre i 55.000,00 euro;
  • reddito imponibile oltre i 75.000 euro, aliquota irpef pari al 23% fino a 15.000 euro, aliquota irpef al 27% sulla parte oltre i 15.000 euro e fino a 28.000 euro, aliquota irpef al 38% sulla parte oltre i 28.000 euro e fino a 55.000, aliquota irpef al 41% sulla parte oltre i 55.000,00 euro e fino a 75.000 euro, aliquota irpef al 43% sulla parte oltre i 75.000,00 euro.

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IRPEF: calcolo, aliquote e chi deve pagarla. La guida completa

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