Assegno unico, date di pagamento maggio 2024 e anticipazioni sul prossimo aumento

Simone Micocci

06/05/2024

Assegno di inclusione, prime indiscrezioni sui prossimi aumenti: rivalutazione dell’1,6%, la quota base sale di pochi euro. Nel frattempo ecco le date di pagamento di maggio.

Assegno unico, date di pagamento maggio 2024 e anticipazioni sul prossimo aumento

Si avvicina il pagamento dell’Assegno unico di maggio e nel frattempo emergono le prime indiscrezioni su quali saranno gli importi a partire dal prossimo anno, quando scatterà la nuova rivalutazione per effetto dell’inflazione registrata in questi mesi.

Un meccanismo che in soli tre anni ha portato all’aumento di 25 euro della quota base dell’Assegno unico, partito da 175 euro e oggi arrivato a toccare la soglia dei 200 euro, complice l’inflazione galoppante pari all’8,1% nel 2022 e al 5,4% nel 2023.

Adesso che la corsa dei prezzi sembra essersi arrestata, gli aumenti dell’Assegno unico saranno più contenuti. A meno che nel frattempo non ci sarà un intervento governativo che, come fatto nel 2023, introduca nuove maggiorazioni della prestazione; un’ipotesi che, almeno per il momento, non sembra essere nei programmi per la prossima legge di Bilancio visto che sarà necessario contenere le risorse.

Quando viene pagato l’Assegno unico a maggio

Prima di scendere nel dettaglio sui prossimi aumenti dell’Assegno unico, concentriamoci sul pagamento di maggio, per il quale non si segnalano novità rispetto al mese scorso.

Non bisogna attendersi, quindi, né aumenti né tagli, salvo ovviamente casi particolari in cui c’è stato un ricalcolo da parte dell’Inps per variazioni intervenute al nucleo familiare nell’ultimo mese (come ad esempio per chi ha fatto richiesta dell’Isee corrente).

Come confermato dall’Inps con il messaggio n. 15 del 2 gennaio scorso, per quelle famiglie che non hanno subito variazioni tra un periodo e l’altro il pagamento dell’Assegno unico di maggio è in programma in una delle seguenti giornate:

  • mercoledì 15 maggio;
  • giovedì 16 maggio;
  • venerdì 17 maggio.

Come più volte abbiamo avuto modo di spiegare, non c’è un criterio con cui si sceglie tra una delle seguenti giornate, per questo motivo non si può sapere con largo anticipo quando arriva esattamente l’Assegno unico. Pochi giorni prima del pagamento, però, questa importante informazione viene data attraverso i canali ufficiali, come nell’area personale Inps oppure tramite la piattaforma Io.

Ricevono, invece, il pagamento nell’ultima settimana del mese, quindi tra lunedì 27 e venerdì 31 maggio, quelle famiglie che hanno fatto domanda di Assegno unico solamente ad aprile, oppure quelle che già ne risultavano beneficiarie ma che nell’ultimo mese hanno subito una variazione tale da comportare un ricalcolo della misura.

Assegno unico, indiscrezioni sui prossimi aumenti

Come anticipato, un ricalcolo dell’Assegno unico ci sarà per tutti a inizio dell’anno prossimo, come tra l’altro successo a gennaio scorso quando l’importo massimo della quota base è salito da 189,20 a 199,40 euro.

L’aumento sarà più basso nel 2025, almeno stando alle stime sull’inflazione 2024 contenute all’interno del Documento di Economia e Finanza. Qui, infatti, viene previsto un tasso dell’1,6% che se applicato sugli attuali importi dell’Assegno unico (qui la tabella) determinerà un incremento di pochi euro.

La quota base massima, infatti, passerebbe dagli attuali 199,40 a 202,59 euro, a fronte di un incremento di appena 3 euro al mese. Salirebbe da 299,10 a 303,88 euro l’importo massimo spettante ai figli di età inferiore a 1 anno, oppure inferiore a 3 anni nel caso di nuclei familiari con almeno 3 figli a carico.

Ancora peggio andrebbe all’importo minimo: dagli attuali 57 euro a 57,91 euro.

Per quanto riguarda le maggiorazioni, invece, salirebbe da 91,90 euro a 93,37 euro quella spettante per i figli successivi al secondo, da 34,10 a 34,64 euro quella riconosciuta per ogni figlio alle famiglie dove entrambi i genitori lavorano.

Incrementi di pochi euro, mentre più significativa sarebbe la variazione delle soglie Isee (anch’esse soggette a rivalutazione) utili a determinare l’importo spettante. Ad esempio, oggi la soglia da non superare per avere diritto al massimo valore dell’Assegno unico è di 17.090,61 euro, nel 2025 se l’inflazione dovesse essere quella stimata nel Def salirebbe a 17.364 euro circa.

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