Badanti e baby sitter, per i datori di lavoro deduzione totale delle spese: la proposta

Patrizia Del Pidio

22/09/2023

Una proposta per aiutare le famiglie che necessita dell’ausilio di badanti e baby sitter prevede la deduzione totale dei costi sostenuti.

Badanti e baby sitter, per i datori di lavoro deduzione totale delle spese: la proposta

Una proposta avanzata da Assindatcolf chiede la totale deduzione fiscale dei costi sostenuti per il costo dei servizi di assistenza familiare. Si tratta di un modo che non permetterebbe solo alle famiglie di risparmiare sull’assunzione di collaboratori domestici per servizi di assistenza ad anziani, bambini e disabili, ma permetterebbe un ricambio generazionale per queste professioni evitando il lavoro sommerso.

Sempre più famiglie, infatti, per risparmiare scelgono il lavoro sommerso per badanti e baby sitter. Affrontare una spesa irrinunciabile senza che essa sia gravata anche dai contributi, infatti, molte volte mette la famiglia di fronte alla scelta del lavoro in nero che, a quanto pare, è gradito da entrambe le parti: il datore di lavoro non versa somme aggiuntive per i contributi, la badante o la baby sitter non versano tasse su quanto percepito.

Il lavoro sommerso nell’ambito dei servizi domestici, però, sta creando un esercito di baby sitter e badanti dall’età avanzata che non hanno prospettive per il futuro perché, proprio per la mancanza di contributi versati, si avviano verso una vecchiaia priva del diritto alla pensione.

Badanti e baby sitter sempre più anziane

Figura necessaria, ma sempre più introvabile quella della badante o della baby sitter. Proprio per la difficoltà di reperimento di queste figure professionali il costo medio che le famiglie vanno a sostenere per l’assistenza dei propri cari cresce di anno in anno. Nel 2023 la spesa media per assistere i propri cari arriva a 1.224 euro al mese di media, con picchi di 561 euro al mese per le colf e di 859 euro al mese per le baby sitter.

Un aumento di quasi 80 euro al mese che le famiglie devono affrontare per poter avere a disposizione una figura che si prenda cura di anziani, bambini e soggetti non autosufficienti. Il ricambio generazionale, tra l’altro, non c’è e, purtroppo, questa schiera di lavoratrici dall’età sempre più alta, si avvia verso la pensione senza avere una sostituzione.

Il carovita degli ultimi anni, però, ha portato anche a un calo della richiesta di queste collaboratrici su cui pesa anche l’aumento dell’età media. Cosa che porterà, nei prossimi anni, a una maggior richiesta di queste tipologie di collaborazioni, considerando che a oggi le badanti con più di 50 anni sono il 62,2% del totale e tra queste il 26,7% ha più di 60 anni.

Per far emergere il sommerso deduzione totale

Per far emergere il lavoro sommerso nel settore dove dilaga maggiormente, la proposta avanzata da Assindatcolf è quella di permettere ai datori di lavoro di portare in deduzione tutti i costi sostenuti per i collaboratori domestici per servizi di assistenza, a differenza di oggi che si prevede la sola deduzione del costo dei contributi versati.

Il problema principale è che, soprattutto con il caro vita, non tutti possono più permettersi la spesa per l’assistenza di bambini e non autosufficienti facendo scegliere alle famiglie, che vogliono risparmiare, la strada del sommerso. Permettere la deduzione totale delle spese, quindi, non solo aiuterebbe le famiglie a sostenere una spesa che, al giorno d’oggi, risulta irrinunciabile, ma permetterebbe anche di scegliere con più serenità la strada della regolarizzazione di questi collaboratori.

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