Bonus bebè, €600 al mese per chi abita (o si trasferisce) in questi Comuni d’Italia

Simone Micocci

8 Maggio 2024 - 12:42

La Regione Sardegna riconosce un bonus mensile fino a 600 euro al mese per i figli nati nel 2024. Ma solo per chi abita, o si trasferisce, in un Comune con meno di 5.000 abitanti.

Bonus bebè, €600 al mese per chi abita (o si trasferisce) in questi Comuni d’Italia

Il bonus bebè, assegno d’importo fino a 160 euro al mese, non viene più riconosciuto dall’introduzione dell’Assegno unico, tuttavia ci sono Regioni che continuano a prevedere dei sostegni indirizzati alla famiglia.

Ne è un esempio il bonus di 5.000 euro erogato dal Comune di Trento alla nascita del terzo figlio, come pure il contributo che la Regione Sardegna riconosce in favore dei figli nati nel corso del 2024. Ed è proprio su quest’ultimo che vogliamo concentrarci, in virtù delle ultime novità che arrivano dalla Regione che ha autorizzato l’impegno della somma complessiva di 2.883.560,34 euro per erogare il contributo in favore di un maggior numero di famiglie, in quanto è stato ampliato l’elenco dei Comuni per i quali se ne ha diritto.

Cos’è il bonus bebé erogato dalla Regione Sardegna

Come vedremo di seguito, quello erogato dalla Regione Sardegna è un contributo dall’importo rilevante. Tuttavia è necessario: lo scopo è infatti quello di renderlo attrattivo per le famiglie, così da arginare il fenomeno dello spopolamento nei piccoli Comuni dell’Isola che negli ultimi anni si fa sempre più rilevante.

I dati più recenti, d’altronde, ci dicono che la Sardegna è la Regione con meno nascite in Italia: 4,9 ogni 1.000 abitanti, rispetto a una media nazionale di 6,7. E per il terzo anno consecutivo il tasso di fecondità è inferiore a uno (0,95).

Per questo motivo la Regione ha ritenuto fosse necessario individuare un incentivo alle nascite, destinato tanto a chi risiede già in Sardegna quanto per coloro che scelgono di trasferirsi. Ma non in tutti i Comuni; la misura interessa solamente quelli con pochi abitanti particolarmente suscettibili al fenomeno dello svuotamento.

Quali Comuni danno diritto al bonus

Inizialmente il bonus bebé erogato dalla Regione Sardegna era rivolto solamente ai Comuni con meno di 3.000 abitanti: dopodiché con la L.R. del 5 febbraio 2024, n.1 il diritto è stato esteso anche a chi abita nei Comuni con un numero compreso tra i 3.000 e i 5.000 abitanti, per i quali è appena arrivato lo stanziamento ulteriore dei fondi.

A chi spetta

A differenza di altre misure di sostegno erogate a livello nazionale, il bonus bebé erogato dalla Sardegna viene erogato indipendentemente dalla condizione reddituale della famiglia. Per questo motivo non è necessario l’Isee.

Ne hanno diritto le famiglie per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo nel corso del 2024 (i termini per la richiesta dei nati nel 2023 sono ormai scaduti) residenti in un Comune con meno di 5.000 abitanti, come pure quelli che vi trasferiscono la residenza.

È importante poi specificare che bisogna essere proprietari dell’immobile dove si risiede o comunque averne disponibilità in virtù di un contratto di locazione, di comodato o altro titolo equivalente. Ovviamente bisogna dimorare nell’immobile per tutto il periodo di percezione della misura: in caso contrario verrà meno il diritto al contributo.

Quanto spetta

Come anticipato, l’importo potrebbe risultare particolarmente attrattivo per le famiglie in quanto è molto più elevato di quanto veniva riconosciuto con il bonus bebé nazionale; e va detto che neppure con l’Assegno Unico si arriva a un tale valore.

Il bonus bebè che la Regione Sardegna eroga agli abitanti dei piccoli Comuni, infatti, prevede un contributo mensile pari a:

  • 600 euro nel caso di primo figlio;
  • 400 euro per ogni figlio successivo al primo.

Il bonus viene erogato fino al compimento dei 5 anni; considerando quindi 60 mensilità, per il primo figlio complessivamente spetta un contributo di 36 mila euro, mentre per quelli successivi di 24.000 euro.

Come farne richiesta

Come previsto dalla delibera 19/80 approvata dalla Giunta regionale il 1° giugno scorso, è il Comune interessato a dover pubblicare un avviso con tutti i dettagli su termini e modalità per la raccolta delle domande, le quali quindi vanno presentate direttamente all’ente locale interessato.

Il bonus decorre dalla data della nascita del figlio, oppure dalla data di trasferimento nel Comune per coloro che spostano la residenza.

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