Canguro parlamentare: cos’è e quando si usa?

Laura Botti

17 Febbraio 2016 - 17:14

In merito al ddl Cirinnà sulle unioni civili, la cui votazione in Senato è stata rimandata oggi al 24 febbraio, si è parlato molto dell’emendamento “canguro”. Cos’è e quando si usa?

Canguro parlamentare: cos’è e quando si usa?

In merito al ddl sulle unioni civili si è parlato molto dell’emendamento “canguro”. Cos’è e quando si usa? Qualche ora fa il PD ha ottenuto il rinvio di una settimana delle votazioni al Senato per il ddl Cirinnà, quindi il prossimo appuntamento a Palazzo Madama è per il 24 febbraio.

Tuttavia il Partito Democratico non ha ancora preso una decisione in merito al “super canguro”: farlo votare o ritirarlo? In entrambi i casi comunque il risultato per la legge non cambierebbe in quanto si andrebbe al voto con gli 800 emendamenti rimasti.

L’emendamento “canguro” proposto dal senatore PD Andrea Marcucci è stato più volte criticato dalle opposizioni: uno degli scontri più accesi in aula si è verificato ieri, quando il Movimento 5 Stelle ha annunciato di non voler votare l’emendamento in questione.

Perché il “super canguro” è divenuto oggetto di discordia in Parlamento? Per fare chiarezza sull’argomento è necessario fare un passo indietro e spiegare cosa sia il “canguro” per poi capire che cos’è e quando si usa l’emendamento omonimo.

Il “canguro” parlamentare: cos’è e quando si usa?

Il “canguro” è una prassi parlamentare anti-ostruzionismo già usata in passato. Quando una nuova legge è in corso di approvazione la maggioranza parlamentare può ricorrere ad una serie di strumenti per impedire che gli emendamenti presentati dalla opposizioni rallentino le votazioni in aula: tra di essi vi sono le cosiddette “tagliola”, “ghigliottina” e appunto, il “canguro”.

Nello specifico la procedura del “canguro” permette al presidente della Camera o del Senato di decidere di accorpare in un unico voto tutti gli emendamenti simili o che differiscono soltanto per pochi particolari: ciò consentirebbe di velocizzare il procedimento di approvazione di una legge.

Il “super canguro”: il caso del ddl Cirinnà

Nel caso del ddl Cirinnà si parla di “super canguro” in quanto non si tratta di un espediente ma di un vero e proprio emendamento presentato dal senatore PD Andrea Marcucci che servirebbe a ottenere gli stessi effetti del “canguro” ma con una procedura diversa. In cosa consiste?

L’emendamento Marcucci modifica gran parte del ddl Cirinnà riproponendo un testo sostanzialmente identico che ne lascia inalterato il contenuto: se venisse approvato tutti gli emendamenti che modificavano la legge “originale” decadrebbero automaticamente perché “formalmente” si tratterebbe di un nuovo testo.

L’emendamento “canguro” è una novità praticamente assoluta di questa legislatura ed è divenuta oggetto di critica da parte di opposizioni e costituzionalisti. Finora è stato utilizzato soltanto un’altra volta, lo scorso gennaio, durante la discussione sulla riforma costituzionale: l’emendamento battezzato “Espositum” inventato dal senatore PD Stefano Esposito riuscì ad eliminare migliaia di emendamenti alla legge elettorale.

Nel caso del ddl Cirinnà il “super canguro” permetterebbe di sveltire la discussione sulla legge sulle unioni civili, eliminando centinaia di emendamenti presentati dalle opposizioni che, secondo la maggioranza parlamentare, servono solo per fare ostruzionismo.

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