Canone Rai fuori dalla bolletta: chi ci guadagna?

Giorgia Bonamoneta

16/10/2022

Dal 2023 il canone Rai sarà scorporato dalla bolletta, ma a guadagnarci non saranno tutti. Ecco a chi converrà.

Canone Rai fuori dalla bolletta: chi ci guadagna?

Tra le varie proposte che periodicamente tornano sul tavolo del governo vi è quello di eliminare il canone Rai. Se non l’eliminazione completa almeno la sua fuoriuscita della bolletta elettrica è stata infine approvata. L’ordine del giorno, che ha accolto l’impegno dell’Italia con l’Unione Europea, - che aveva definito il canone Rai in bolletta un onere improprio - prenderà avvio dal 2023. A partire dal 1° gennaio 2023, come previsto dal Decreto Energia dello scorso aprile, il canone Rai dopo oltre 5 anni di inclusione, sarà eliminato dalla bolletta elettrica.

In linea teorica non è solo possibile scorporare il canone Rai dalla bolletta elettrica, ma si potrebbe anche del tutto eliminare. Il primo passo però è quello di non far pagare il canone nella bolletta elettrica, una forma di onere improprio secondo l’Unione Europea, che ha però permesso di aumentare il ricavato dell’anno 2021 di ben +4 milioni di euro. E questo perché, trovandosi all’interno della bolletta, il numero di evasori era passato immediatamente dal 30% al 4% nel solo 2016.

Togliere il canone Rai dalla bolletta potrebbe portare a un periodo di incertezza per viale Mazzini, soprattutto nella condizione finanziaria attuale: in rosso. Anche se in passato il canone Rai non è stato considerato un onere improprio, dopo una serie di approfondimenti, la decisione di scorporarlo dalla bolletta elettrica potrebbe in realtà rispondere a quella proposta elettorale che fece Matteo Salvini: un primo passo verso l’eliminazione completa. Potrebbe quindi trattarsi una decisione politica, che risponde al momento di crisi economica e, nel particolare, alla crisi delle bollette energetiche. A guadagnarci potrebbero essere le stesse famiglie italiane.

Addio al Canone Rai in bolletta, ma dal 2023

Il canone Rai potrebbe avere tutta un’altra faccia a partire dal 2023, partendo dalla scorporazione dalla bolletta elettrica, fino a una nuova tariffa aumentata o alla possibilità di dover pagare anche in caso non si abbia un televisore. La linea è quella già percorsa da altri Paesi europei, anche se la riscossione del canone televisivo spesso è legata ad altre tasse. In Francia alla tassa sulla casa, in Israele la tassa sull’auto o direttamente attraverso una società di recupero crediti come nel Regno Unito. Eppure in molti altri paesi il passo successivo è stato già fatto, ovvero quello dell’eliminazione del canone stesso ed è stata proprio questa una delle proposte discussa in sede di campagna elettorale.

Anche in Italia si combatte infatti per l’eliminazione del canone Rai e portabandiera della proposta è il Codacons, convinto che la TV pubblica possa fare a meno dei 1,8 miliardi di euro versati dai contribuenti. Soldi che andrebbero poi presi da un’altra parte. Intanto però si è ragionato sull’eliminazione del canone dalla bolletta, seguendo le indicazioni europee sulla definizione di “onere improprio”. Il rischio, calcolato, è quello dell’aumento dell’evasione del canone e un conseguente saldo in negativo per la Rai.

Fuori il Canone Rai dalla bolletta: è un bene?

A guadagnarci sarebbe chi ha sempre pagato una delle tasse più odiate d’Italia. A perderci sarà molto probabilmente la Rai, con un minor introito. Basta infatti ricordare che al momento dell’inserimento del canone Rai in bolletta l’evasione del pagamento del canone è passato dal 30% al 4%, ma a guadagnarci saranno tutte quelle persone e famiglie in difficoltà che, se potessero scegliere, preferirebbero non pagare il canone Rai. In ogni caso scorporare il canone dalla bolletta elettrica non comporta l’eliminazione del canone Rai, che rimane comunque una tassa da pagare.

Dal 2023 però potrebbero cambiare diverse cose e, se è vero che il canone potrebbe essere scorporato dalla bolletta elettrica, potrebbe essere richiesto il pagamento del canone Rai anche a chi non ha un televisore, ma un qualsiasi dispositivo sul quale è possibile vedere prodotti e programmi Rai, come tablet e smartphone. Questo aumenterebbe la platea di chi deve pagare il canone e forse anche il canone stesso potrebbe subire un aumento di prezzo.

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