Carne di tartaruga marina, è legale in Italia?

Ilena D’Errico

11 Marzo 2024 - 00:12

In Italia è legale consumare la carne di tartaruga marina? Ecco cosa prevede la legge in proposito e quali sono i pericoli.

Carne di tartaruga marina, è legale in Italia?

Un’intossicazione alimentare ha colpito 87 persone, causando 9 morti, di cui ben 8 bambini. È successo a Zanzibar, dopo il consumo di carne di tartaruga, una specialità locale, che ha portato al chelonitossismo. Si tratta di una rara intossicazione alimentare dovuta alle sostanze nocive (per l’appunto chelonitossine) contenute in alcune alghe ingerite dalle tartarughe.

Lo sviluppo dell’intossicazione è raro perché il consumo di carne di tartaruga è fortemente limitato, ma la sua incidenza è tutt’altro che scarsa in correlazione all’ingestione di questo alimento. Le autorità di Zanzibar hanno inviato quindi una squadra sul posto per sconsigliare di mangiare questa carne ai turisti e agli abitanti dell’isola di Pemba, dove è avvenuta l’intossicazione di massa.

Di fatto, il consumo di carne di tartaruga è più diffuso di quanto si pensi. Le tradizioni culinarie di molti Paesi ne prevedono l’utilizzo, non c’è da stupirsene vista la grande varietà di abitudini, sapori e usi. Il problema è che, come tristemente dobbiamo ricordare, la carne di tartaruga può essere perfino letale per l’uomo. Senza dimenticare che diverse specie sono protette perché a rischio di estinzione, motivo per cui diversi Stati adottano divieti al riguardo. E in Italia qual è la disciplina?

È legale la carne di tartaruga marina in Italia?

In Italia esistono molti divieti alimentari, che vietano il consumo di alcune carni o prodotti per motivi etici, igienici e per la salute pubblica, nel rispetto delle norme comunitarie. Oltre a questo, la caccia e l’uccisione di alcuni animali è vietata a priori per la loro tutela, in particolare per le specie protette e in via di estinzione.

Tra i cibi illegali non ci sono soltanto piatti esotici, ma anche alimenti che fanno parte di alcune tradizioni locali più o meno desuete. Fra questi, ricci, scoiattoli, ghiri e delfini. Ecco che il consumo di carne di tartaruga non è così assurdo come può apparire a prima vista ed è anzi molto diffuso.

Come abbiamo visto, si tratta di una pratica fortemente sconsigliata, ma il responso della legge non è di immediata comprensione. Bisogna infatti rifarsi al regolamento dell’Unione europea sul consumo di carne di rettile (n. 2017/625) che non menziona affatto le tartarughe marine, né le testuggini, e alla normativa sulle specie protette.

Le tartarughe marine, infatti, sono considerate specie a rischio estinzione dall’Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura) e dichiarate specie protette dalla Convenzione di Berna, dalla Convenzione di Washington e dalla Direttiva Habitat.

Insomma, bisogna prodigarsi per tutelare questi animali, peraltro fondamentali per l’ecosistema, ed è severamente vietato pescarli o ucciderli. Anche il commercio di carne di tartaruga è vietato categoricamente, a prescindere dalla modalità di controllo e della specie in particolare.

Il solo consumo di carne, a patto di non essersela procurata personalmente, è difficilmente sanzionabile ed è in ogni caso privo di conseguenze se avviene in Paesi dove è consentito l’uso della carne di tartaruga nell’alimentazione. Per tutti i motivi citati, però, si tratta di una pratica fortemente sconsigliata e che andrebbe a tutti i costi evitata.

Oltre alle terribili conseguenze del chelonitossismo, infatti, c’è da considerare che trattandosi di una specie di cui è vietato il consumo alimentare nell’Unione europea non si dispone di parametri di sicurezza e igiene da applicarvi. In ogni caso, il fatto che le tartarughe marine rischiano l’estinzione dovrebbe essere un ulteriore deterrente, soprattutto considerando il ruolo fondamentale svolto per l’equilibrio ecologico dei sistemi marini.

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