Case green 2024, cambiano norme su caldaie e ristrutturazioni

Nadia Pascale

17 Gennaio 2024 - 14:43

Nuova approvazione per la direttiva Case Green, prevale la linea morbida. Cosa cambia per i proprietari di casa alle prese con ristrutturazioni e sostituzione caldaie?

Case green 2024, cambiano norme su caldaie e ristrutturazioni

A che punto è l’approvazione della direttiva Case Green 2024? Quando sarà in vigore? Il 7 dicembre 2023 c’è stato l’accordo sulla direttiva Case Green da parte di Parlamento, Commissione e Consiglio europeo, arriva ora la prima “promozione” dell’accordo da parte della Commissione Industria, Ricerca, Energia, si va quindi verso la versione definitiva che adotta una linea più morbida rispetto a quella iniziale.

Ecco come cambiano le norme su caldaie e ristrutturazioni con il primo voto sulla direttiva Case Green del 2024.

Direttiva Case Green, cambia il testo

La Commissione Industria, Ricerca, Energia del Parlamento Europeo ha approvato il testo della direttiva Case Green, frutto dell’accordo tra Parlamento, Commissione e Consiglio Europeo.

Le norme sono più blande rispetto alla prima stesura che aveva allarmato molti Paesi dell’Unione Europea, tra cui anche l’Italia. Proprio per questo si è parlato anche di un accordo al ribasso. Ma come cambiano effettivamente le norme e quali sono gli obblighi che dovranno rispettare i Paesi Membri?

Il provvedimento è stato approvato con 38 voti a favore, 20 contrari e 6 astenuti, ciò con particolare apprezzamento da parte dell’Italia che vanta un patrimonio immobiliare che al 53,7% è costituito da edifici anteriori al 1970. Gli esponenti della Lega parlano di una vera e propria minaccia scongiurata.

Il testo iniziale prevedeva requisiti minimi da raggiungere per il singolo edificio, l’Italia ha sempre ritenuto che una formula così rigida avrebbe messo in forte difficoltà aziende e famiglie alle prese con i costi esorbitanti di ristrutturazioni volte al recupero di classi energetiche.

La nuova formulazione, invece, prevede obiettivi nazionali da raggiungere, ma ampio spazio di manovra per i Paesi che potranno definire un piano nazionale da attuare.

Direttiva Case Green 2024, i nuovi obiettivi

Quali sono gli obblighi ora previsti? Ecco un pratico schema:

  • gli edifici residenziali più inquinanti dovranno ridurre il consumo medio di energia primaria del 16% entro il 2030 e del 20% (o 22%) entro il 2035;
  • gli edifici non residenziali dovranno ridurre le emissioni inquinanti del 16% entro il 2030 e del 26% entro il 2033;
  • dal 2030 tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti a emissioni zero;
  • dal 2028 gli edifici pubblici dovranno essere costruiti a emissioni zero.

Per i nuovi edifici pubblici e per gli edifici residenziali di grandi dimensioni scatta l’obbligo di installazione di pannelli fotovoltaici.

Novità anche nel settore caldaie, anche in questo caso la linea dura di ammorbidisce e dal 2040 ci sarà lo stop definitivo alla vendita, in passato era il 2035. Dal 2025 però i Paesi Membri non potranno riconoscere agevolazioni e aiuti per l’installazione di caldaie a gas. Unica eccezione il caso in cui saranno installati sistemi ibridi.

Mentre Lega e Fratelli d’Italia plaudono alla linea morbida adottata, non manca chi esprime critiche e in particolare il M5S che ricorda al Governo che, una volta approvata la versione definitiva della Direttiva Case Green, l’Italia dovrà recepirla e adottare un piano nazionale di ristrutturazione del patrimonio immobiliare. Con il superamento del Superbonus per le famiglie sarà però difficile affrontare le spese legate alle ristrutturazioni volte all’efficientamento energetico.

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