Certificazione energetica, oltre la metà degli immobili consuma troppo

Patrizia Del Pidio

27/09/2023

Tra il 2021 e il 2022 c’è stato sicuramente un miglioramento nelle prestazioni energetiche degli immobili, ma resta il fatto che oltre la metà degli edifici si trova in classi troppo energivore.

Certificazione energetica, oltre la metà degli immobili consuma troppo

Il patrimonio edilizio in Italia non versa in buonissime condizioni visto che da Legambiente viene definito come vecchio, climalternante ed energivoro. Proprio questo dovrebbe far comprendere che una delle priorità è quella di accelerare le politiche sull’efficientamento energetico anche per essere in linea con la Direttiva europea sulla prestazione energetica degli edifici.

Ricordiamo, infatti, che la bozza della direttiva in questione prevede che tutti gli immobili siano nella classe E entro il 2030 ed entro la classe D per il 2033. Si tratta della direttiva “case green” che prima dell’estate aveva tanto fatto discutere sui costi e i lavori necessari per mettere in regola in proprio immobile. Le classi in questione, infatti, saranno necessarie a chi vuole vendere o locare il proprio immobile: se non si rientra nelle classi energetiche previste la vendita e l’affitto diventano un argomento fuori discussione.

Certificazioni A4 e B in crescita

Il quarto rapporto annuale sulla certificazione energetica degli edifici, realizzato da Enea e dal Cti, emerge che su circa 1,3 milioni di attestati (Ape) rilasciati nel 2022 oltre la metà degli edifici risulta essere in classe energetica da prestazioni carenti.
Il confronto tra il 2021 e il 2022, però, lascia ben sperare visto che mostra un miglioramento non certo indifferente delle prestazioni per gli immobili con Ape. La percentuale degli edifici in classi energetiche G e F diminuisce mentre sale quella degli immobili che si collocano nelle fasce energetiche comprese tra A4 e B.

L’80% del campione analizzato riguarda Ape collegati a passaggi di proprietà o contratti di locazione e quello che si nota, oltre la flessione del mercato immobiliare, è che sono aumentate le riqualificazioni energetiche e le ristrutturazioni importanti degli immobili.

Il Catasto Energetico Unico e la digitalizzazione

Nel rapporto di quest’anno vengono, poi, approfonditi temi come il ruolo che sarà svolto dal Catasto energetico unico regionale. Si tratta di una piattaforma informatica che uniforma la modalità di trasmissione delle certificazioni energetiche, ma anche dei documenti per la gestione degli impianti termici. Si tratta di un importante supporto alla Pubblica Amministrazione per monitorare l’efficienza energetica degli edifici.

Apri porta nella sperimentazione del sistema sarà la Sicilia dove il Catasto energetico sarà avviato prima della fine dell’anno. Largo spazio di approfondimento anche per il Portale nazionale per la prestazione energetica degli edifici, messo a disposizione da Enea come una sorta di sportello digitale che fornisce un servizio univoco a cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione.

L’importanza dell’efficientamento energetico

L’efficientamento energetico è un tema particolarmente importante e non solo per l’impatto ambientale. Se si tiene conto, infatti, oltre che della crisi climatica anche dell’aumento dei costi dell’energia, si comprende che le direttive Epbd prese dall’Unione Europea hanno certamente un senso.

Il rapporto dell’Enea riferito alle certificazioni energetiche del 2022, sotto quest’ottica, assume un aspetto rilevante per avere un punto di riferimento per orientare al meglio gli investimenti necessari per incentivare la transizione energetica.

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