Cosa sono i microservizi e perché sono importanti

Niccolò Ellena

27 Aprile 2022 - 10:35

Grazie alla maggior scalabilità e agilità che hanno portato nel settore IT, i microservizi contribuiscono a ridurre i tempi del ciclo di sviluppo

Cosa sono i microservizi e perché sono importanti

I microservizi sono sia un’architettura che un approccio alla scrittura di software. Con i microservizi, le applicazioni vengono scomposte nei loro elementi più piccoli, indipendenti gli uni dagli altri.

Rispetto al tradizionale approccio monolitico, per cui ogni componente viene creato all’interno di un unico elemento, i microservizi interagiscono per completare le stesse attività, restando però indipendenti gli uni dagli altri.

Perché dunque gli utenti dovrebbero scegliere un’infrastruttura basata su microservizi? In termini semplici, l’obiettivo è fornire un software di qualità elevata, maggiormente scalabile e affidabile in tempi più rapidi.

L’utilizzo dei microservizi è un metodo efficace per raggiungere questo obiettivo. Nonostante ciò, occorre tenere conto di altri aspetti. Suddividere le app in microservizi non è sufficiente. È infatti necessario gestirli, organizzarne i processi e occuparsi dei dati che questi creano e modificano.

Ogni servizio nell’architettura può essere sviluppato, distribuito e eseguito senza influenzare gli altri componenti. I servizi non devono condividere alcun codice o implementazione con gli altri. Qualsiasi comunicazione tra i componenti individuali avviene attraverso API (Application Programming Interface).

I microservizi sono infine caratterizzati da un alto grado di specializzazione: ogni servizio è progettato per una serie di funzioni e si concentra sulla risoluzione di un particolare problema. Se, nel frattempo, gli sviluppatori aggiungono o modificano il codice a un servizio rendendolo più articolato, il servizio può essere scomposto in ulteriori servizi più piccoli.

La storia dei microservizi

Il termine "microservizi” è stato utilizzato per la prima volta da Peter Rodgers durante una conferenza sul cloud computing nel 2005. Gli stessi microservizi sono stati presentati in anteprima a un evento per architetti di software nel 2011, in cui il termine è stato utilizzato per descrivere uno stile di architettura software che molti partecipanti stavano sperimentando in quel momento.

La popolarità dei microservizi è recentemente aumentata poiché sono in grado di migliorare l’efficienza di molte delle nuove sfide nell’ambito del computing tra cui Web App e l’utilizzo dei server. Ciò non è una novità specialmente per le grandi aziende tecnologiche, che hanno iniziato a usare questa tecnologia più di dieci anni fa.

Quali sono i vantaggi di utilizzare i microservizi

Una volta compreso cosa sono i microservizi, è fondamentale capire quali siano i vantaggi che portano. I microservizi sono innanzitutto estremamente utili per favorire l’innovazione, infatti, consentono di creare applicazioni che siano monolitiche, ma composte da diversi software a sé stanti, indipendenti ma che collaborano tra loro.

Promuovono uno stile di lavoro agile, dal momento che i team lavorano in dimensioni ridotte e in maniera indipendente diventando “proprietari” del servizio che gestiscono. I team agiscono in contesti ben delineati così che possano lavorare in modo più rapido. Ciò riduce i tempi del ciclo di sviluppo.

I microservizi consentono di scalare ogni servizio in modo indipendente per rispondere alla richiesta delle funzionalità che l’applicazione supporta.

Ciò permette di ridimensionare in modo corretto l’infrastruttura in base alle necessità, misurare in modo preciso i costi di una funzionalità e aumentare la disponibilità dell’applicazione nel caso in cui il servizio sperimenti un aumento nella richiesta.

Un’ulteriore peculiarità dei microservizi è la libertà tecnologica che consentono. Le architetture software basate su microservizi, infatti, non applicano un unico approccio all’intera applicazione: gli sviluppatori hanno la libertà di scegliere gli strumenti migliori per risolvere problemi specifici.

Di conseguenza, i team che costruiscono i microservizi possono scegliere lo strumento che si confà maggiormente al loro lavoro.

L’indipendenza dei servizi aumenta, infine, la resilienza di un’applicazione qualora si verifichino dei problemi. In un’architettura monolitica, un errore di un componente potrebbe compromettere l’intera applicazione.

Grazie ai microservizi perciò è possibile intervenire solamente sulle parti dell’applicazioni interessate da un eventuale malfunzionamento, senza dover intervenire sul resto dell’applicazione, come nel caso delle app a infrastruttura monolitica.

Con i microservizi, le applicazioni possono gestire completamente gli errori di un servizio isolando la funzionalità senza bloccare l’intera applicazione, aumentando la loro resilienza.

A chi sono utili i microservizi

I microservizi consentono dunque di lavorare in maniera più efficiente sulle applicazioni. Questo implica che possano essere utili a chiunque. Un esempio calzante è rappresentato da un’azienda di sviluppo web: trovandosi ad operare in questo settore, utilizzare architetture composte da microservizi consente di lavorare in maniera maggiormente sicura, organizzata e agile, avendo potenzialmente anche un impatto positivo sul fatturato aziendale.

Per estensione, chiunque lavori utilizzando applicazioni Web può trarre cospicui vantaggi da questi servizi.

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