Debiti con il Fisco, pignoramenti e cartelle. Tutte le novità dalla Riforma fiscale

Patrizia Del Pidio

31 Agosto 2023 - 12:37

In ambito riscossione la Riforma fiscale porta molti cambiamenti, dal pignoramento alla notifica delle cartelle, ma anche la rateazione del debito potrebbe allungarsi. Vediamo i dettagli.

Debiti con il Fisco, pignoramenti e cartelle. Tutte le novità dalla Riforma fiscale

La Riforma fiscale andrà a intervenire, oltre che sulla riduzione della pressione fiscale che grava sui contribuenti, anche in moltissimi altri ambiti tra cui la gestione dei debiti con il Fisco. Dai pignoramenti alla notifica delle cartelle esattoriali, la riscossione, in base a quanto contenuto nella delega fiscale, subirà un profondo cambiamento volto ad accelerarne il processo.

Anche se non sembra, questo è uno degli ambiti di intervento che maggiormente toccano il contribuente, visto che riguarda proprio la riscossione dei debiti e l’avvio di eventuali procedure esecutive. Durante l’iter burocratico della Legge 111/2023 si era ipotizzato di introdurre una sorta di automazione delle procedure di pignoramento. Avendo, però, constatato che la cosa avrebbe fatto venire meno una serie di tutele per i contribuenti debitori, questa possibilità è definitivamente venuta meno prima dell’approvazione della Legge.

In ogni caso sono state introdotte una serie di misure mirate ad accelerare l’attività di riscossione senza ledere, al tempo stesso, le tutele dei contribuenti, anche se debitori.

Accertamento esecutivo senza cartella di pagamento

Quello a cui punta il Governo è cercare di contrastare l’evasione fiscale prima che si formi e questo, ovviamente, porterebbe a una diminuzione del numero di cartelle di pagamento da emettere. Una delle misure da utilizzare per arrivare a questo scopo è l’estensione dell’accertamento esecutivo senza che ci sia bisogno, poi, di emettere una cartella esattoriale. L’accertamento, oggi, riguarda le imposte sui redditi, l’Iva, i tributi locali e l’Irap, ma l’idea sarebbe quella di estenderlo anche ad altre imposte e tributi come ad esempio:

  • imposta di registro;
  • imposte ipotecarie;
  • imposta catastale;
  • imposta di successione;
  • imposta di donazione.

La novità potrebbe, inoltre, essere estesa anche agli avvisi bonari che potrebbero essere considerati direttamente titoli esecutivi senza il bisogno di essere seguiti dall’emissione di una cartella esattoriale. In questo caso, però, diventerebbe obbligatoria la notifica dell’avviso bonario, ma di contro i contribuenti potrebbero beneficiare sempre e senza preclusione della sanzione ridotta al 10% anziché al 30%. Ovviamente questi aspetti dovrebbero essere chiariti da decreti attuativi e proprio per questo motivo è necessario attendere.

Notifica cartelle esattoriali

Per rendere più veloce la riscossione si dovrà intervenire anche sui tempi di notifica delle cartelle esattoriali. Attualmente la consegna di una cartella esattoriale al contribuente, dopo l’iscrizione del debito a ruolo ha tempi molto lunghi. Nel futuro la consegna non potrà avvenire più tardi di nove mesi dopo l’iscrizione a ruolo del debito.

Pignoramento conti correnti, cosa cambia?

Come abbiamo accennato in apertura il pignoramento dei conti correnti non sarà automatizzato, ma ricordiamo che l’Agente di riscossione ha comunque il potere di pignorare i conti correnti bancari e postali del debitore senza la richiesta dell’autorizzazione del giudice.

Molte volte, però, dopo l’avvio delle procedure di pignoramento l’Agente di riscossione si rende conto che non c’è abbastanza liquidità per saldare il debito. Per superare questo problema, che tra l’altro rallenta soltanto la procedura di riscossione, la riforma fiscale introduce un canale di dialogo con le banche attraverso il quale conoscere quali beni del debitore sono pignorabili (e sufficienti a soddisfare il debito).

Rateazione, cosa cambia?

La riforma fiscale porterà delle novità che potrebbero interessare i contribuenti anche lato rateizzazione dei debiti e delle cartelle esattoriali. Attualmente la rateazione ordinaria non può essere superiore a 72 rate e può essere concessa anche se il debitore non dimostra la difficoltà economica. Per accedere, invece, alla rateazione decennale, in 120 rate, è necessario rispettare specifiche condizioni e, proprio per questo, dilazionare il debito in 10 anni non è possibile per tutti.

La delega fiscale vorrebbe rendere ordinaria la rateazione fino a 120 rate senza il bisogno di dimostrare il disagio economico rendendo, quindi, più facile dilazionare il debito in 10 anni a tutti i contribuenti.

Iscriviti a Money.it