Fermo amministrativo auto, in arrivo migliaia di comunicazioni: ecco cosa fare

Patrizia Del Pidio

02/10/2023

L’Agenzia delle Entrate Riscossione sta inviando comunicazioni di preavviso di fermo amministrativo, vediamo come fermare la procedura esecutiva.

Fermo amministrativo auto, in arrivo migliaia di comunicazioni: ecco cosa fare

L’Agenzia delle Entrate Riscossione, proprio in questi giorni, sta inviando migliaia di comunicazioni di preavvisi di fermo amministrativo del veicolo. Nella comunicazione, inoltre, l’intimazione a saldare le somme dovute entro 30 giorni dal ricevimento della stessa, il rischio è quello di vedersi bloccare definitivamente la circolazione dell’auto.

Perché queste migliaia di invii di comunicazioni, proprio adesso? Oggetto delle comunicazioni in questione sono le cartelle esattoriali che non sono rientrate nella rottamazione o ne sono state escluse. Di conseguenza, questi debiti, congelate le procedure esecutive con la presentazione delle istanze di adesione alla definizione agevolata, tornano di nuovo esigibili dall’Agente di Riscossione che sta, appunto, provvedendo a inviare le comunicazioni di fermo amministrativo.

Cosa contiene la comunicazione?

La comunicazione preventiva di fermo amministrativo di auto e moto contiene il sollecito di pagamento di tutte le cartelle che non sono rientrate nella definizione agevolata. Anche se non bisogna preoccuparsi, visto che è una cosa naturale, non bisogna ignorare il contenuto della missiva.

La prima cosa che ogni contribuente deve provvedere a fare, una volta ricevuta la comunicazione in questione, è quella di verificare se è legittima o no. Una volta stabilito che la somma è dovuta, poi, bisogna procedere per evitare che il fermo amministrativo sia attuato sui veicoli di proprietà. Ma come fare?

Come evitare il fermo amministrativo in caso di comunicazione preventiva

Se l’importo che l’Agente di riscossione ha richiesto non è dovuto bisogna presentare richiesta all’Agenzia delle Entrate Riscossione di verifica della correttezza della richiesta che ha inviato. La richiesta deve essere inviata all’ufficio competente dell’Ente creditore.

Se, invece, gli importi dovuti sono corretti, si dovrà provvedere a saldare il debito entro 30 giorni per evitare che si proceda con il fermo amministrativo. Quest’ultimo, infatti, in caso di mancato versamento, verrà iscritto senza altre comunicazioni al contribuente.

La dilazione blocca il fermo amministrativo

Se non si è in grado, economicamente, di saldare il debito entro i 30 giorni di tempo concessi, in ogni caso non bisogna disperare. La cartella esattoriale esclusa dalla rottamazione, infatti, può essere rateizzata anche con la dilazione ordinaria.
Come evitare il fermo amministrativo procedendo alla richiesta di rateizzazione del debito?

Il debitore può provvedere a chiedere la dilazione del debito maturato e, dopo il pagamento tempestivo della prima rata il fermo amministrativo può essere sospeso. Chiedendo, di fatto, una rateizzazione del debito, anche direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, e procedendo al pagamento (sempre entro i 30 giorni previsti) della prima rata del piano, il fermo amministrativo viene sospeso.

In questo modo il contribuente potrà continuare a utilizzare il veicolo su cui pendeva il rischio di fermo amministrativo, dilazionando, però, il debito in un periodo più lungo. La revoca definitiva del fermo, invece, si avrà solo a completo saldo del debito pendente.

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