Gaia-X: cos’è e come funzionerà il nuovo cloud europeo

Niccolò Ellena

25 Maggio 2022 - 09:49

Gaia-X è un’associazione che ha l’obiettivo di promuovere e realizzare il cloud europeo Structura-X che permetterà all’Europa di essere maggiormente indipendente dalle grandi aziende americane

Gaia-X: cos’è e come funzionerà il nuovo cloud europeo

Gaia-X è un progetto che punta a sviluppare una federazione di infrastrutture di dati e fornitori di servizi per l’Europa, con l’obiettivo di garantire maggiore sovranità digitale, che significa avere il pieno controllo di infrastrutture digitali e dati, che devono risiedere nello spazio geografico e giurisdizionale a cui appartengono, da parte di persone, aziende e istituzioni.

Il progetto è stato presentato per la prima volta al Digital Summit 2019 a Dortmund (Germania) e da allora è stato portato avanti.

Come e quando nasce Gaia-X

Due delle figure che hanno contribuito alla realizzazione e alla promozione di questo progetto sono Peter Altmaier, ministro degli affari economici e dell’energia tedesco e Bruno Le Maire, ministro dell’economia francese, i quali, sono stati i primi ad esporsi in favore del progetto nel 2019.

Dopo un primo position paper, redatto congiuntamente da Francia e Germania, a settembre 2020, Gaia-X è diventata una vera e propria associazione no-profit con 22 fondatori sotto la legge belga.

I fondatori di Gaia-X sono: 3DS Outscale, Amadeus, Atos, Beckhoff Automation, BMW, Bosch, CISPE, DE-CIX, Deutsche Telekom, Docaposte, EDF, Fraunhofer Gesellschaft, German Edge Cloud, IMT, International Data Spaces Association, Orange, OVH, PlusServer, Safran, SAP, Scaleway e Siemens.

Inoltre, al fine di rendere Gaia-X più partecipativo per i singoli Stati, l’associazione ha reso possibile la creazione di singoli hub nazionali, per dare voce alle tematiche promosse nei vari contesti nazionali.

A oggi sono presenti sedici hub nazionali, che si trovano in Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi,Polonia, Portogallo, Regno Unito Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia.

Al loro interno sono presenti dei gruppi di lavoro che si occupano di questioni regionali in ambito manifatturiero e finanziario e sulle tematiche relative a smart living, salute e pubblica amministrazione.

Come è strutturata Gaia-X e quali aziende italiane partecipano

A oggi, le aziende italiane coinvolte nel progetto Gaia-X sono: A2A, l’Università di Bologna Almaviva, Aruba, Assinter Italia, Assosoftware Babylon Cloud, beSharp, Bit4id, Cefriel s.cons.r.l., Confindustria Digitale, Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici Corvina, Consorzio Topix, CSI Piemonte Cubbit, Cy4Gate, Dedagroup, Dedalus,
l’Università di Firenze, ELMEC Informatica, eLogic S.r.l Enel Global Services, Engineering Ingegneria Informatica, Eni, Eurolink, Eustema, Expert.AI, Fastnet. Fastweb, Fincantieri Nextech, Fondazione Bruno Kessler (FBK), Fondazione Torino Wireless, Irideos, Intesa Sanpaolo, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Kirey, Leonardo, LineUp, Mfe-Mediaeurope N.V., Namex, Netalia, Octo Group, Poste Italiane, Rai - Radiotelevisione Italiana, Real Comm, Reevo, Reply, Retelit, Security Forge, Siav, SkyIT, SMACT, Sogei, Sorint.lab, TIM, Tinexta, l’Università degli Studi di Torino Var Group, Westpole e WIIT.

Oggi l’associazione è strutturata come una vera e propria azienda: presenta infatti un’assemblea generale, che elegge il consiglio di amministrazione il cui Chief exectutive officer oggi è Francesco Bonfiglio.

Nella struttura aziendale ci sono tre comitati che gestiscono a propria volta i vari gruppi di lavoro: tecnico, responsabile delle politiche e per il data space delle imprese.

Structura-X, cos’è e come funziona

Structura-X è il nome del cloud europeo. Si è iniziato a parlare della possibilità della nascita di questo cloud prima di novembre 2021, data nel quale, durante un summit del progetto Gaia-X, sette operatori del cloud europeo hanno deciso di consorziarsi e formare così un cloud open-source che potesse competere con i giganti americani.

I primi sette operatori a dichiararsi disponibili per collaborare a Structura-X sono stati Atos, Aruba.it, DE-CIX, Deutsche Telekom, Engineering, Noovle, e TOP-IX, per poi essere seguiti da altre 21 realtà europee.

Per poter realizzare Structura-X, ossia l’ambiente multi cloud europeo, è necessario che i fornitori dei servizi cloud che decidono di partecipare al progetto, modellino i servizi di infrastruttura esistenti con l’obiettivo di renderli utilizzabili per creare un’infrastruttura cloud europea.

Structura-X è stato preceduto da altri tre progetti per tre industrie specifiche: Catena-X, che promuove la collaborazione tra realtà nell’ambito automotive, AgriGaia, che si pone il medesimo obiettivo in ambito agricolo e infine Eurodat, che afferisce al settore finanziario.

Il rapporto tra cloud region e Structura-X

Una cloud region è un’infrastruttura cloud localizzata fuori dal suo Paese di origine in cui sono offerti tutti i tradizionali servizi cloud, fra cui quelli di gestione di database ed esecuzione delle applicazioni.

Fintanto che Structura-X non sarà disponibile, le cloud region rappresentano una valida alternativa. Queste hanno infatti alcune caratteristiche in comune con il futuro euro-cloud, come per esempio quella di trovarsi in territorio europeo, il che rappresenta una novità.

Purtroppo non è possibile avere il pieno controllo su queste infrastrutture, dal momento che sono comunque controllate dai loro provider. È necessario notare che comunque averle sul proprio territorio rappresenta un passo avanti rispetto al passato.

I fornitori di cloud americani hanno aperto delle cloud region in Europa. Da qualche anno stanno facendo la stessa cosa anche in Italia. La prima azienda a farlo è stata IBM nel 2015, seguita da Amazon Web Services, nel 2020 e Oracle, nel 2021, entrambe a Milano. La prossima sarà Google, che inaugurerà a Torino e Milano a Giugno 2022.

Non è ancora disponibile una data esatta per l’inaugurazione del nuovo data center di Milano di Microsoft, ma è presumibile che arriverà nel prossimo futuro nel contesto del progetto “Ambizione Italia Cloud Region Partner Alliance”.

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