I pagamenti digitali favoriscono la crescita di startup e PMI (Visa)

Claudia Cervi

18/10/2023

Innovazione e fintech stanno rivoluzionando le soluzioni di pagamento digitale, aiutando le imprese ad essere più competitive - Intervista a Eva Ruiz, Responsabile Fintech per il sud Europa di Visa.

I pagamenti digitali favoriscono la crescita di startup e PMI (Visa)

I pagamenti digitali favoriscono la crescita di startupe PMI secondo Visa. Nell’epoca della trasformazione digitale, il mondo fintech si espande a una velocità senza precedenti: digitalizzare e offrire transazioni più veloci aiuta le imprese ad essere più competitive. Al Milan Fintech Summit è emerso che da modelli B2C a soluzioni B2B innovative, il settore sta ridefinendo i confini della finanza e della tecnologia.

In questa intervista esclusiva a Eva Ruiz, Responsabile Fintech per il sud Europa di Visa, esploriamo le tendenze che guidano la richiesta di soluzioni fintech e come Visa, un gigante nell’industria dei pagamenti, sta plasmando il futuro attraverso il suo programma di innovazione.

Tendenze fintech

Quali tendenze attuali stanno guidando la richiesta di soluzioni fintech e come Visa sta rispondendo a queste esigenze attraverso il programma di innovazione?

La definizione di Fintech ha confini sempre più sfumati così come il loro ruolo sta espandendosi sempre più. Nel corso di pochi anni, siamo passati da un territorio in gran parte dominato da modelli B2C innovativi in competizione con gli operatori tradizionali, a soluzioni più orientate al B2B, progettate per aprire nuove opportunità di collaborazione e arricchire quelle più consolidate, oltre che per fornire soluzioni ad altri settori non finanziari e a segmenti ad alto valore o nuovi come le PMI e la Gig Economy. Tutti gli scenari che abbiamo visto emergere negli ultimi anni (neobanche, big data, shared economy, open banking, super app, BNPL, crypto), vedono ora nell’AI il motore di trasformazione che può dare nuovi input alla crescita loro e di altri modelli di business così come alle funzionalità, alla user experience da re-immaginare per casi d’uso esistenti e nuovi nei pagamenti; penso all’Embbededed Finance, alla CFO Suite e alle transazioni A2A. C’è molto da comprendere per stare al passo con l’innovazione e noi abbiamo l’opportunità di svolgere un ruolo di “rete di reti”, non solo con la nostra tecnologia, ma anche abilitando connessioni significative orientate alla collaborazione tra le Fintech innovative e il nostro ecosistema di istituzioni finanziarie e di partner aziendali. Attraverso Visa Innovation Program Europe, alla sua quinta edizione in Sud Europa e alla prima in Italia, offriamo una piattaforma che mira a facilitare queste conversazioni, oltre a opportunità di formazione accurata, mentorship e incontri con potenziali investitori, affinché le fintech possano scalare e consolidare il loro successo.

Come sta evolvendo il fintech nei Paesi del Sud Europa, evidenziando i punti di forza e le differenze rispetto ad altre regioni?

Si tratta di un’area che comprende Italia, Spagna, Portogallo, Turchia, Grecia, Malta, Cipro e Israele, quindi realtà molto diverse in termini di maturità dell’ecosistema locale, accessibilità degli investimenti, quadro normativo, approccio all’internazionalizzazione. L’Italia ha un ecosistema fiorente con un enorme potenziale di sviluppo, ma nei primi anni, in generale, le fintech sono meno propense a espandere le proprie attività in altri mercati rispetto a Spagna o Israele, dove il mercato locale non è un obiettivo primario. A parte questo aspetto, che gradualmente cambia, l’accesso agli investimenti è ancora una sfida, ed è qui che, a esempio in Italia, attori come il Fintech District, il Talent Garden oppure noi, attraverso il Visa Innovation Program Europe, possiamo costruire ponti per rendere i finanziamenti più accessibili. E poi ci sono 3 elementi che la maggior parte di questi Paesi ha in comune:

  • La presenza significativa di pagamenti in contanti offre grandi margini per un’ulteriore digitalizzazione dei pagamenti
  • Le PMI sono una componente fondamentale delle loro economie
  • Le imprese non finanziarie stanno iniziando ad assumersi la responsabilità della loro catena del valore dei pagamenti

Con il passaggio dal modello B2C al modello B2B, si sta assistendo a un cambiamento di paradigma nel settore fintech. Come Visa sta affrontando questa transizione e come cerca di facilitare nuove alleanze tra le aziende?

Alla base di questo trend c’è la consapevolezza che i buyer B2B sono prima di tutto persone e come tali, sono abituate nella vita personale a soluzioni di pagamento facili, immediate, veloci. Ci aspettiamo i pagamenti B2B vivranno un’era di grande digitalizzazione guidata da nuove soluzioni create dalle fintech e dall’emergere di nuovi operatori sul mercato, oltre che dalla cosiddetta consumerizzazione, la tendenza appunto a un’esperienza di pagamento che sia il più simile possibile a quella del consumatore finale. Questo si traduce in uno spazio di crescita per le fintech italiane e per i player emergenti che, insieme ai servizi finanziari, possono offrire soluzioni di pagamento integrate con un beneficio non solo per il sistema dei pagamenti, ma per l’economia in generale.

In Visa, l’approccio “aperto” della nostra rete agevola la collaborazione e fa sì che i membri della rete possano sfruttare la nostra tecnologia e i nostri investimenti in sicurezza per innovare costantemente e accedere alle migliori innovazioni del settore. Lo stesso vale per le fintech che sosteniamo da sempre fornendo loro accesso alla nostra tecnologia, alla rete globale, ai programmi dedicati e alla guida di esperti.

Il futuro dei pagamenti digitali per Pmi e Startup

Potresti condividere informazioni sul Visa Innovation Program in Italia e dare uno stato dell’arte del programma? Come questo programma sta contribuendo ad accelerare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni e servizi di pagamento innovativi in Italia?

Siamo molto entusiasti di questa prima edizione in Italia. Con 74 candidature durante l’Open Call e 5 Fintech attualmente in fase di partecipazione al programma, abbiamo promosso 30 presentazioni a clienti e partner e sono attualmente 8 i Proof of Concept in fase di discussione con i nostri clienti e partner in tema di onboarding senza interruzioni, digitalizzazione delle PMI, gestione degli asset digitali o delle frodi.

Conio, Fairtile, INEO, Step 4 Business e VOICEME hanno capacità e proposte di valore diverse, quindi anche esigenze diverse: ciò richiede per ciascuna di esse un percorso personalizzato all’interno del programma. Inoltre, stanno beneficiando della nostra presenza globale che agevola introduzioni in altri mercati per coloro che stanno esplorando operazioni internazionali o incontri con gli investitori per coloro che sono interessati a raccogliere fondi.

Le fintech di successo spesso incorporano valori culturali distintivi. Quali sono, secondo te, i valori culturali che giocano un ruolo fondamentale nel rendere una fintech competitiva e di successo? Come Visa incoraggia e promuove questi valori all’interno del programma di innovazione?

I fondatori e gli amministratori delegati della nostra comunità Fintech sottolineano costantemente l’importanza dell’ownership individuale e della responsabilizzazione dei membri del team, una cultura di consapevole assunzione del rischio, indispensabile quando si lavora nel campo dell’innovazione, la fedeltà e il focus su missione e strategia. Altri valori che mettono in luce sono il lavoro di squadra e il talento, nonché l’autentica centralità del cliente.
Questi valori sono molto vicini a quelli di Visa, quindi si tratta di un circolo virtuoso perché, quando ci mettiamo insieme, possiamo unire le nostre forze per espandere questa cultura ovunque. Le Fintech sono all’avanguardia sotto molti aspetti, tra cui la velocità nel testare, il fallire e recepire i relativi insegnamenti all’interno del processo di progettazione, o nella comunicazione, che tende a essere molto incentrata sul progresso e sull’efficienza.

Come Visa collabora con le fintech italiane per aiutarle a crescere e a scalare il proprio business? Ci sono esempi o casi studio che evidenziano il successo di questa collaborazione?

Oltre a Visa Innovation Program, che è il miglior esempio di come Visa possa supportare le fintech nel loro percorso evolutivo, vorrei citare la collaborazione recentemente annunciata con Scalapay, non più una start up ma un unicorno riconosciuto. L’obiettivo è innovare il panorama dei pagamenti rateali in Italia, Francia e Spagna. Questa collaborazione riunisce l’esperienza e l’innovazione di entrambe le società per offrire ai consumatori soluzioni di pagamento flessibili e fluide. La partnership tra Visa e Scalapay rappresenta un ulteriore passo avanti nell’impegno Visa a migliorare e far crescere l’ecosistema fintech e nella strategia di Scalapay per consolidare la propria posizione in Europa. Beneficiando della portata globale dell’infrastruttura di VisaNet, Scalapay consentirà a una base più ampia di esercenti e consumatori di accedere ai pagamenti rateali intelligenti a breve termine.

La rete di Visa

Quali sono i prossimi passi e le future direzioni che Visa intende intraprendere per promuovere l’innovazione nel settore fintech, specialmente considerando il contesto specifico dei Paesi del Sud Europa?

Siamo determinati a proseguire nello sviluppo della nostra rete collaborativa, che oggi conta 111 banche e partner aziendali nell’ambito di Visa Innovation Program Europe, per consentire una maggiore cooperazione e aiutare le Fintech ad aprire le porte giuste al momento giusto. Continueremo ad agevolare e promuovere la collaborazione internazionale, perché le Fintech italiane hanno molto da offrire ad altri mercati e vogliamo che siano in grado di realizzare le loro ambizioni di scalabilità. E aumenteremo l’attenzione su tutti i flussi B2B per rispondere, attraverso le nostre Fintech selezionate, all’aumento della domanda da parte dei nostri clienti e partner di soluzioni che li aiutino a sviluppare nuove funzionalità per servire meglio i clienti esistenti e aprirsi a nuovi segmenti e casi d’uso.

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