Il piano della Cina per rimodellare il commercio mondiale (alle proprie condizioni)

Federico Giuliani

20 Marzo 2024 - 07:15

I governi occidentali parlano di decoupling dalla Cina senza accorgersi che il resto del mondo si sta riorientando proprio verso di essa.

Il piano della Cina per rimodellare il commercio mondiale (alle proprie condizioni)

La Cina procede a vele spiegate verso la creazione di un commercio mondiale alternativo, o meglio parallelo, a quello tradizionalmente noto in Occidente e gestito sotto l’ombrello dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc). Pechino sogna di creare un sistema impermeabile dall’influenza degli Stati Uniti e incentrato sui cosiddetti Paesi in via di sviluppo, molti dei quali membri del gruppo Brics.

Mentre gli analisti occidentali bollavano come fallimentare la Nuova Via della Seta varata da Xi Jinping nel 2013, il Dragone stava in realtà ricalibrando il suo mastodontico progetto alle nuove esigenze diplomatiche venutasi a creare dopo la pandemia di Covid-19 e la guerra in Ucraina. Il risultato è che oggi la Repubblica Popolare Cinese sta consolidando i suoi rapporti con i governi del Sud del mondo attraverso la riproposizione della Nuova Via della Seta a cavallo tra Asia, Africa e America Latina.

Dimenticatevi l’Europa: il fulcro della strategia cinese ruota attorno ad un’architettura diplomatica work in progress incentrata su una rete di tanti “accordi di libero scambio” bilaterali e regionali. Accordi, va da sé, che consentono il commercio a tariffe basse e la promozione di flussi di investimenti diretti. [...]

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