Italia, allarme conti pubblici. Il deficit può schizzare al 5%

Violetta Silvestri

07/09/2023

In Italia il deficit può aumentare ancora fino al 5%, peggiorando lo scenario dei conti pubblici: perché c’è pessimismo e cosa rischia il Governo Meloni con la Legge di Bilancio.

Italia, allarme conti pubblici. Il deficit può schizzare al 5%

Italia alle prese con l’autunno caldo dei conti pubblici: è caos di numeri in attesa di Nadef e Legge di Bilancio 2024, con alcune previsioni allarmanti soprattutto per la crescita del disavanzo.

Il nostro Paese resta osservato speciale da mercati nazionali ed esteri, e naturalmente dall’Ue, con disavanzo e debito pubblico a suggerire le solite criticità. In un contesto economico globale molto incerto e con tassi di interesse in rialzo a gravare sugli oneri statali per i titoli di Stato, il Governo Meloni è nel mirino degli analisti, che stimano una Legge di Bilancio scarna, o quantomeno prudente, che però potrebbe scontentare i diversi partiti politici di maggioranza nella loro credibilità sulle promesse elettorali.

In questa cornice, anche all’estero guardano con rinnovata apprensione ai conti pubblici dell’Italia. Bloomberg ipotizza un +5% del deficit pubblico. Sarebbe un balzo importante e preoccupante per la solidità dei conti italiani.

Il deficit in Italia può balzare al 5%: scatta l’allarme conti pubblici

Gli analisti di Bloomberg non hanno usato mezzi termini nelle loro stime sui conti italiani: un deficit molto più ampio nel 2023, vicino al 5% della produzione – misurato su base sottostante senza fattori una tantum derivanti dalle revisioni contabili – è inevitabile dati l’indebolimento della crescita economica e le promesse elettorali, compresi i tagli fiscali, che dovrebbero essere comprese in manovra.

L’obiettivo precedente era del 4,5%. Le indiscrezioni raccolte dal giornale da persone vicine al Mef confermerebbero le difficoltà del Governo Meloni nel far quadrare i conti. D’altronde, il ministro del Tesoro Giorgetti ha già parlato di prudenza e poco risorse a disposizione per la Legge di Bilancio.

A testimonianza di un quadro in peggioramento per il nostro Paese, Bloomberg ha proposto un grafico sulle proiezioni del deficit, indicando in rosso i ritocchi in ribasso per il 2023 e il 2024:

Italia e previsioni sul deficit pubblico Italia e previsioni sul deficit pubblico Stime riviste per il 2023 e il 2024

Una crescita inferiore alle attese e il costo di alcune promesse elettorali influenzeranno anche la previsione del deficit per il prossimo anno, che potrebbe essere ampliata fino ad avvicinarsi al 4% rispetto all’attuale proiezione del 3,7%, secondo le fonti interpellate da Bloomberg, aggiungendo che i numeri sono ancora in discussione.

La strada per il contenimento del disavanzo e il riordino dei conti pubblici, quindi, appare in salita.

In un rapporto, l’analista di JP Morgan Marco Protopapa ha commentato: “Il prossimo progetto di legge di bilancio per il 2024 diventerà un test ancora più importante per verificare il rispetto della disciplina fiscale da parte dell’attuale governo. L’ulteriore carenza di risorse per le misure faro potrebbe intensificare lo scontento politico nelle prossime settimane”.

La proiezione stessa di Protopapa, compreso l’effetto “superbonus”, prevede un deficit nel 2023 pari al 6,5%.

La scarsa performance di crescita dell’Italia non aiuta. L’espansione è stata dello 0,6% nei primi tre mesi di quest’anno, ma l’economia si è poi contratta dello 0,4% nel periodo da aprile a giugno.

La produzione per il resto dell’anno non sembra forte, con gli economisti che prevedono aumenti dello 0,1% nel terzo e quarto trimestre mentre il Paese lotta con l’aumento dei tassi di interesse, l’indebolimento della domanda di esportazioni globale e le difficoltà economiche in partner chiave come la Germania.

Detto questo, il governo spera di mantenere i suoi obiettivi di crescita per l’anno intorno all’1%, ha detto domenica Giorgetti.

Perché il 2024 sarà cruciale per i conti in Italia

Da considerare, inoltre, che mentre l’Italia non è attualmente soggetta alle regole fiscali dell’Ue, perché è ancora in vigore la sospensione del cosiddetto Patto di Stabilità e Crescita, il prossimo anno torneranno i vincoli.

Il regime, che prevede un limite al deficit pari al 3% del prodotto interno lordo, si riattiverà nel 2024, e i Paesi devono ancora concordare un nuovo quadro per interpretare tali limiti e tenere conto delle questioni specifiche di ogni nazione.

L’allarme è stato rilanciato da Mario Draghi su The Economist: “Scivolare passivamente nelle vecchie regole fiscali sarebbe il peggior risultato possibile”, ha detto. Soprattutto per l’Italia.

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