Nadef sbagliata, il governo ha fatto male i conti? Il parere di Prometeia

Alessandro Nuzzo

30 Settembre 2023 - 12:11

L’istituto bolognese ha tagliato le stime di crescita inserite nella nota di aggiornamento al Def da parte dell’esecutivo.

Nadef sbagliata, il governo ha fatto male i conti? Il parere di Prometeia

Il Consiglio dei ministri ha approvato la nota di aggiornamento al Def indicando nel 2024 una crescita del pil dell’1,2%. Una stima rivista al ribasso rispetto a quella fissata ad aprile all’1,5%. Queste stime, confrontate con quelle dei principali organismi internazionali, sono in realtà molto generose.

A pensarla nella stessa maniera è anche l’istituto indipendente Prometeia che è uno dei quattro che fanno parte del panel di riferimento dell’Ufficio parlamentare di bilancio nella validazione delle previsioni di finanza pubblica.

L’istituto bolognese ha tagliato le stime di crescita indicate dal governo e ha parlato di un 2024 come un anno complicato. Ecco perché.

Prometeia rivede al ribasso le stime di crescita del governo

Prometeia ha rivisto al ribasso le stime di crescita del Pil inserite nel Nadef appena approvato in consiglio dei Ministri. Dallo 1,2 indicato si scende ad un misero 0,7%. Ancora peggio nel 2024 quando la crescita dovrebbe fermarsi soltanto allo 0,4%. Per la società bolognese il 2024 si appresta ad essere complicato e per arrivare alle stime indicate dal governo servirebbe soltanto un miracolo. Ma cosa frenerà la crescita italiana?

Per Prometeia ci sono diversi fattori che incideranno. Il primo sarà la debolezza dei consumi delle famiglie italiane causa inflazione, aumento dei costi e perdita di potere d’acquisto dei salari. Poi ci sarà il venir meno degli effetti espansivi del superbonus 110%. E infine i margini molto risicati per le politiche espansive. Tolto il finanziamento dei contratti pubblici e delle spese necessarie, le risorse disponibili per nuovi interventi di sostegno sono davvero risicati a pochi decimi di Pil. Evidente quindi che ci sarà poco margine di manovra considerato anche il finanziamento del debito sempre al rialzo ogni anno.

Poi c’è il discorso finanziamenti in arrivo dal Pnrr che continueranno a restare scarsi a causa di una modifica proposta dal governo che riduce gli investimenti pubblici favorendo maggiormente quelli privati. Quindi stando alle stime di Prometeia e in linea con quelli di altri organismi internazionali, la stima di crescita del nostro paese per quest’anno ma anche per il prossimo sarà molto più bassa rispetto a quanto indicato dal governo.

Per l’istituto bolognese per i consumatori italiani il futuro sarà difficile anche dopo il 2025 quando la spinta dell’inflazione si sarà ormai affievolita e i ritmi di crescita torneranno a livelli di qualche anno fa. L’economia si assesterà comunque su prezzi più elevati. I costi dell’energia resterà a livelli più alti del 70% rispetto all’epoca pre covid. Il costo dei prodotti alimentari sarà cresciuto del 20% così come gli altri beni e servizi resteranno al 10%. Quindi bollette e fare la spesa resterà complicato con prezzi elevati rispetto all’epoca pre pandemia. Al tempo stesso il potere d’acquisto dei salari non crescerà di pari passo. L’unica buona notizia è che la crescita economica potrà sostenere anche quella dell’occupazione.

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