Perché la tassa sugli extraprofitti delle banche metterà in ginocchio l’Italia

Flavia Provenzani

09/08/2023

La tassa sugli extraprofitti delle banche, insieme a una serie di altre misure previste dal Governo Meloni, ha tutto il potenziale di mettere in ginocchio l’Italia.

Perché la tassa sugli extraprofitti delle banche metterà in ginocchio l’Italia

L’assalto ai profitti - o meglio, extraprofitti - delle banche italiane è iniziato, e potrebbe mettere l’Italia in ginocchio.

Il Governo di Giorgia Meloni ha svelato il suo piano per riempire le casse dello Stato attraverso una tassazione una tantum sugli istituti finanziari, una scelta che ha spaventato gli investitori - che sono corsi a vendere le azioni delle banche generando un pesante sell off a Piazza Affari - e non solo. A rischio è il sentiment generale degli operatori internazionali verso l’Italia, che potrebbe essere vista come nemica dello sviluppo delle aziende che operano nel suo territorio, come anche le relazioni con la Cina, gli Stati Uniti, e i rapporti tra le banche italiane e i comuni cittadini.

Non è solo la tassa sugli extraprofitti delle banche a spaventare il mercato

Nella sessione di martedì le azioni delle banche italiane sono crollate in scia all’uscita del decreto che introdurrebbe un’imposta del 40% sui profitti generati dagli istituti, accompagnata da una serie di altre misure su più fronti.

Da lì, il panico ha monopolizzato Piazza Affari, tanto da spingere il Ministero dell’economia e delle finanze a rilasciare una dichiarazione in cui si specifica che l’impatto sarà limitato: il prelievo fiscale non potrà superare lo 0,1% del patrimonio di ciascuna banca, anche alla luce del fatto che alcune banche hanno già alzato i tassi sui depositi.
Gli extraprofitti, infatti, si calcolano sulla differenza tra interessi attivi e passivi, e questi ultimi sono composti dai tassi che la banca paga alla clientela. Più sono alti, minore sarò l’ammontare dell’extraprofitto che il Governo andrà a tassare.

Oltre alla nuova tassa sugli extraprofitti bancari, il Consiglio dei Ministri ha previsto la possibilità di nominare un commissario straordinario di Governo per il controllo e la gestione amministrativa degli investimenti esteri superiori a 1 miliardo di euro, considerati di alto interesse strategico per il Paese, come specificato nel Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 47 8 Agosto 2023, e tutta una serie di altri provvedimenti che rendono chiaro come il Governo stia cercando di esercitare un potere attivo sull’economia italiana, di cui le nomine alle partecipate, il futuro cambio vertici in Bankitalia (l’esecutivo ha già individuato Fabio Panetta come nuovo governatore) e dei ruoli chiave al Tesoro sono un’ulteriore testimonianza.

Giorgia Meloni è determinata: l’obiettivo è risollevare le sorti dell’economia, anche correndo il rischio di pestare piedi importanti, importantissimi, e di ritrovarsi a gestire conseguenze internazionali di ampia portata.

Perché i rapporti con la Cina sono a rischio

Il soprannominato decreto Omnibus, oltre alla tassazione sugli extraprofitti prevede anche il Golden Power statale che verrebbe usato con l’obiettivo di bloccare i trasferimenti di prodotti e servizi tecnologici all’estero in settori particolarmente strategici, come quello dei semiconduttori, cybersecurity, intelligenza artificiale, quello energetico e aerospaziale.

Un duro, potenziale, colpo per la Cina, che fa però contenti gli Stati Uniti, anche guardando al possibile addio del nostro Paese alla Nuova via della seta e alla riduzione dei legami commerciali con il Dragone Rosso. L’Italia, l’unico Paese membro del G7 ad essere nel programma, deve decidere entro la fine dell’anno se rinnovare il suo coinvolgimento in tale iniziativa. Aumenta così la pressione su Meloni, in mezzo a due fuochi - Cina da una parte, USA dall’altra.

Italia presto in ginocchio?

Se i nuovi controlli sui maxi-investimenti esteri e il blocco del trasferimento tecnologico del Made in Italy andranno con ogni probabilità a intaccare ancora di più i rapporti con la Cina, già fragili, e con l’estero in senso più esteso, l’attacco alle banche potrebbe avere conseguenze dirette sui cittadini privati.

Ma in che modo la scelta di tassare gli extraprofitti delle banche potrebbe mettere in ginocchio l’Italia?
Decidere di inimicarsi le banche può pesare sul lavoro futuro che il Governo è chiamato a portare avanti, come quello legato all’assistenza di tutte quelle famiglie appesantite dal boom dei tassi di interesse sui loro mutui. Ancora, per tutelarsi, le banche potrebbero decidere di prestare meno liquidità a imprese e cittadini, esacerbando l’arresto della crescita economica nel nostro Paese.

Il tutto, in periodo in cui l’economia è tornata a mostrare segni di contrazione.

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