Questi giovani non possono permettersi di accettare un lavoro

Luna Luciano

11 Febbraio 2024 - 10:03

Un disoccupato su 10 della Generazione Z ha dovuto rinunciare a un lavoro a causa degli elevati costi per trasporti e divise e non solo. Ecco cosa racconta uno studio del Regno Unito.

Questi giovani non possono permettersi di accettare un lavoro

Giovani che non possono permettersi di accettare un lavoro a causa degli elevati costi per l’avvio di una carriera. A raccontarlo è uno studio condotto nel Regno Unito.

Stando al sondaggio di Prince’s Trust annuale NatWest Youth Index 2024, condotto su oltre 2.000 giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni, l’aumento del costo della vita, più che essere un motore aggiunto per la ricerca di un lavoro stabile, è spesso l’ostacolo all’ottenimento di un lavoro.

Lo studio inglese ha dimostrato come l’aumento dei prezzi e l’inflazione gravino sulla salute mentale dei giovani in cerca di un lavoro, aumentando stress e ansie, spesso con terribili ricadute sulla carriera.

Un quadro di certo non dissimile da quello italiano, dove a peggiorare la situazione è la consapevolezza che da 30 anni gli stipendi sono fermi al palo. Tra il 1991 e il 2022, infatti, i salari reali sono rimasti pressoché invariati, con una crescita dell’+1%, contro il +32,5% dei Paesi Ocse, come dimostrato dal rapporto 2023 dell’Inapp (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche).

Cerchiamo quindi di capire di cosa tratta lo studio inglese, quali sono le conseguenze e le possibili soluzioni.

Gen Z, un disoccupato su 10 non può accettare il lavoro: ecco perché

Stando allo studio del Regno Unito, i disoccupati della Gen Z sono spesso costretti a rifiutare il lavoro a causa dei costi associati all’avvio di un nuovo lavoro.

Infatti, secondo il report, i disoccupati in cerca di lavoro non possono permettersi spese legate all’uniforme, o abbigliamento d’ufficio, e al pendolarismo, sia che si tratti di un abbonamento annuale o mensile, sia che si tratti degli elevati costi per il rifornimento di gas e benzina della propria auto.

Basti pensare che in Italia, Secondo l’ultimo rapporto disponibile Censis-Michelin 2018, un pendolare in Italia percorre circa 28,8 km al giorno e impiega 57,5 minuti: tempo e risorse preziose che il singolo perde a causa degli spostamenti.

Inoltre, è preoccupante, secondo il report londinese, che la “fiducia nel denaro” abbia raggiunto il livello più basso mai registrato negli ultimi15 anni - da quando l’indice ha iniziato a monitorare il benessere dei giovani nel Regno Unito.

Infatti, secondo lo studio oltre la metà degli intervistati teme di non essere mai finanziariamente sicura e il solo pensiero del denaro è sufficiente per stressare oltre un terzo di loro.

Dalla ricerca emerge anche un dato, indice del gender gap, il fenomeno si acuisce tra le giovani donne, con oltre il 60% che teme che l’impennata del costo della vita impedisca loro di raggiungere la sicurezza finanziaria. Nel frattempo, la metà teme di non guadagnare abbastanza per mantenere una famiglia. In confronto, circa il 45% dei giovani uomini ha le stesse preoccupazioni.

Insicurezza finanziaria e pendolarismo: la salute mentale peggiora

Come sottolineato da detto Jonathan Townsend, amministratore delegato del Prince’s Trust nel Regno Unito, i giovani disoccupati si trovano spesso in un circolo vizioso in cui essere disoccupati è dannoso per la loro salute mentale, ma allo stesso tempo, la loro salute mentale ha un impatto sulla loro capacità lavorative.

Ben il 40% degli intervistati ha dichiarato di soffrire di problemi di salute mentale, disturbi d’ansia, e un terzo teme che ciò impedirà loro di raggiungere i propri obiettivi di carriera. Ancora un dato agghiacciante: un giovane su 10 proveniente da ambienti più poveri ha lasciato il lavoro quest’anno a causa di problemi di salute mentale.

Ma non ci deve sorprendere. Sono numerosi gli articoli scientifici che parlano di come lo stress, legato al lavoro e la pendolarismo abbia terribili ricadute sulla vita dei lavoratori. Il pendolarismo, ad esempio, toglie ore preziose al sonno, alla vita personale e privata, allo sport, aumentano il senso di insoddisfazione. Le ore perse per gli spostamenti equivalgono a circa un mese in più di lavoro.

Insicurezza finanziaria e Gen Z: quali soluzioni?

Come superare un gap che impedisce ai giovani di accettare un lavoro? In molti si rivolgono ai consigli di esperti e studenti di economia su TikTok, dove si tengono vere e proprie lezioni di economia come sul loud budgeting.

Il report ha dimostrato come l’attuale clima economico sta avendo conseguenze drastiche sulla “fiducia, il benessere e le aspirazioni per il futuro” dei giovani aspiranti lavoratori. SecondoTownsend ad aiutare i giovani dovrebbero essere gli stessi datori di lavoro, diventando delle guide e non sfruttando invece i giovani pagandoli di meno - realtà questa abbastanza comune in Italia.

Forse un vero aiuto dovrebbe venire dallo Stato che dovrebbe garantire salari adeguati in base al costo della vita, ad esempio stabilendo un salario minimo, dato che in molte attività a contratto i giovani sono pagate a meno 8 euro lordi (vedi gelaterie e ristorazione ma non solo). Norme quindi che garantiscano la possibilità dei giovani ad emanciparsi, piuttosto che far vivere il futuro del Paese in condizioni precarie fino ai 30 anni.

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