Si può pagare l’affitto in contanti?

Ilena D’Errico

1 Maggio 2023 - 18:16

Pagamento dell’affitto in contanti, ecco quando è possibile e a cosa bisogna fare attenzione.

Si può pagare l’affitto in contanti?

In tanti si chiedono se sia ancora possibile pagare l’affitto in contanti, con riguardo alla normativa che appare un po’ ostica. Innanzitutto, c’è la Legge di Stabilità del 2014 che riguarda da vicino le modalità di pagamento dei canoni di locazione. Poi, non si può non considerare la normativa antiriciclaggio che pone limiti ben precisi all’utilizzo del contante, prevedendo peraltro pesanti sanzioni per i trasgressori. La questione è estremamente importante sia per l’inquilino che per il proprietario, anche perché il rischio di incorrere in sanzioni o altre spiacevoli conseguenze è piuttosto concreto se non si opera nel modo corretto. Cerchiamo quindi di chiarire questi dubbi una volta per tutte.

L’affitto può essere pagato in contanti?

A dispetto di ciò che sembra suggerire la Legge di Stabilità del 2014 si può pagare l’affitto in contanti, purché si tenga conto del limite vigente sull’uso dei contanti. In particolare, la Legge di Stabilità del 2014 stabilisce che:

i pagamenti riguardanti canoni di locazione di unità abitative, fatta eccezione per quelli di alloggi di edilizia residenziale pubblica, sono corrisposti obbligatoriamente, quale ne sia l’importo, in forme e modalità che escludano l’uso del contante e ne assicurino la tracciabilità.

Da qui sorgono i dubbi, dato che sembra essere sancita l’obbligatorietà delle forme di pagamento tracciabili per gli affitti. In realtà, anche la norma citata faceva riferimento alla normativa antiriciclaggio, facendo riferimento ai limiti sull’uso di contanti per i pagamenti in vigore. Sommariamente, l’obbligo di utilizzo di forme tracciabili per il pagamento degli affitti riguarda esclusivamente le norme antiriciclaggio, difatto assumendo la stessa disciplina sanzionatoria.

A scanso di ogni equivoco, alla Legge di Stabilità è seguita una nota del ministero dell’Economia e delle Finanze, che ribadisce la possibilità lecita di pagare l’affitto utilizzando il denaro contante, purché si tenga conto dei limiti d’importo vigenti. Di conseguenza, l’unico limite posto al pagamento in contante dell’affitto riguarda la normativa antiriciclaggio.

Quest’ultima è attualmente regolamentata dal Decreto Milleproroghe, che per l’anno 2023 prevede un limite di utilizzo dei contanti pari a 999,99 euro. Oltre questa soglia è obbligatorio l’utilizzo di metodi tracciabili, onde evitare le pesanti sanzioni che colpiscono entrambe le parti. Allo stesso tempo, il Decreto Milleproroghe prevede l’estensione del divieto anche ai pagamenti dilazionati che afferiscono a un’unica prestazione. Insomma, non si può aggirare la legge spezzando pagamenti superiori al limite in tranche da 999,99 euro ciascuna.

Ciononostante, questa circostanza non attiene al pagamento dell’affitto, perché ogni rata mensile è da considerarsi in maniera indipendente. Per verificare la possibilità di pagare in contanti non bisogna quindi considerare il canone annuo, bensì l’importo dovuto mensilmente. Se quest’ultimo non supera 999,99 euro, almeno per il 2023 può essere corrisposto in contanti.

Pagare l’affitto in contanti, a cosa fare attenzione

La possibilità di pagare in contanti deve comunque essere valutata con attenzione; infatti, l’utilizzo di questa forma di pagamento non deve escludere del tutto la tracciabilità del pagamento. Dunque, pagare in contanti è possibile, ma soltanto se il canone mensile è inferiore al limite di legge e si può fornire una prova documentale del pagamento. È proprio in questo senso che si applica la normativa della Legge di Stabilità e il relativo riferimento alla tracciabilità dei pagamenti della locazione.

Per adempiere a questo obbligo, l’inquilino deve richiedere al momento del pagamento una ricevuta al padrone di casa, che attesti per l’appunto il pagamento e i dettagli utili, come la data. Si tratta, peraltro, di una forma di tutela dell’inquilino, che non può essere così obbligato a versare il pagamento due volte in caso di dimenticanze del proprietario. In ogni caso, la prova documentale è anche fondamentale per accedere alle agevolazioni e detrazioni fiscali previste dalla legge.

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