Il super dollaro domina su euro e yen: motivi e previsioni

Violetta Silvestri

19/04/2022

Dollaro sempre più forte nello scenario di una Fed aggressiva sui tassi di interesse. Il biglietto verde tocca nuovi record e lascia euro e yen in territori più deboli.

Il super dollaro domina su euro e yen: motivi e previsioni

L’indice del dollaro ha superato quota 101 per la prima volta da marzo 2020.

Il biglietto verde ha stabilito il suo ultimo massimo ventennale sullo yen e testato un picco su due anni sull’euro, sostenuto dagli alti rendimenti del Tesoro USA e dalle aspettative di buoni dati economici.

Cosa aspettarsi e quali spinte stanno portando il dollaro verso nuovi massimi?

Il dollaro sempre più forte: motivi e previsioni

L’indice del dollaro, che misura il biglietto verde contro sei peer, tocca 100,727 alle ore 10.21 circa, dopo essere salito a 101,02 all’inizio degli scambi. Ha guadagnato il 2,6% finora questo mese.

Il balzo più sorprendente è stato registrato nei confronti della valuta giapponese, salendo dello 0,73% a 127,88 yen, il livello più alto da maggio 2002 negli scambi odierni.

Finora questo mese il dollaro è aumentato del 4,5% rispetto alla valuta giapponese, segnando il secondo incremento percentuale mensile maggiore dal 2016 dietro al 5,8% del mese scorso.

Martedì 19 aprile, il rendimento del Treasury statunitense a 10 anni di riferimento è stato di 2,8376, appena fuori dal suo massimo triennale del 2,884% raggiunto lunedì, mentre la Banca del Giappone è intervenuta per mantenere il rendimento dei titoli di stato giapponesi a 10 anni intorno allo 0% e non superiore allo 0,25%.

Molti investitori scommettono che lo yen scenderà ulteriormente. Gli ultimi dati per la settimana terminata il 12 aprile mostrano che le posizioni short nette in yen sono le più grandi degli ultimi tre anni e mezzo.

Il ministro delle finanze giapponese Shunichi Suzuki ha affermato che il danno all’economia derivante dall’indebolimento della valuta nazionale al momento è maggiore dei benefici che ne derivano, fornendo l’avvertimento più esplicito contro il recente crollo dello yen.

In Eurozona, l’euro viaggia su $1,0808, aumentando dal minimo biennale della scorsa settimana di $1,0756, e la sterlina è a $ 1,3009, in vista del suo minimo di 18 mesi contro il dollaro di $ 1,2973, anch’esso colpito la scorsa settimana.

Le valute europee non sono state aiutate dagli ultimi combattimenti in Ucraina, secondo cui la Russia aveva iniziato una nuova offensiva prevista nell’est del Paese.

Non solo, la coppia EUR/USD è rimasta vulnerabile dopo che la Banca centrale europea ha mantenuto il suo status quo mantenendo invariati i tassi ufficiali. Dopo aver riconosciuto gli elevati livelli di inflazione e il tasso di crescita stagnante nell’Eurozona a causa della crisi ucraina, la Bce ha optato per una decisione invariata sul tasso di interesse insieme a una guida neutrale.

Cosa aspettarsi sul dollaro forte?

Carol Kong, FX strategist presso Commonwealth Bank of Australia ha commentato i movimenti valutari sottolineando che: “l’andamento generale del dollaro riflette la sovraperformance economica degli Stati Uniti, mentre abbiamo visto alcuni impatti iniziali dell’aumento dei prezzi dell’energia dalla guerra in Ucraina altrove, specialmente nella zona euro.”

“Se otteniamo numeri PMI deboli nella zona euro o altrove, i mercati potrebbero potenzialmente abbassare le loro aspettative per l’economia globale, ma non credo che il PMI statunitense sarà particolarmente debole, quindi vedremo un certo contrasto lì, che probabilmente sosterrà il dollaro”, ha aggiunto.

In generale, al momento, lo stato d’animo prudente del mercato tra le scommesse restrittive della Fed aggressiva e la crisi ucraina in corso favoriscono il dollaro come asset rifugio.

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