Trading: che cosa è la volatilità?

David Pascucci

21 Giugno 2022 - 08:57

Molti traders, soprattutto i novizi, non hanno bene in mente il concetto di volatilità. Vediamolo insieme

Trading: che cosa è la volatilità?

Uno degli aspetti fondamentali nel trading, sia a livello analitico sia a livello operativo, è quello della volatilità. La volatilità è un elemento che nel trading viene nominato spesso in condizioni di mercato avverse, soprattutto durante i crolli di mercato sentiamo molto spesso questo termine.

In realtà, la volatilità è un aspetto del trading molto ricorrente e che i traders più esperti sfruttano a proprio vantaggio in ogni condizione di mercato. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Volatilità, cosa è e che significa “Mercato Volatile”

Quando pensiamo al concetto di volatilità, ci viene in mente quella qualità fisica che si associa al materiale gassoso, a un qualcosa che si disperde materialmente nello spazio con una certa facilità. Più un materiale è volatile e più abbiamo la sensazione di avere a che fare con un qualcosa che si “espande” o si “disperde” anche in modo disordinato nello spazio.

In finanza il concetto di volatilità si associa molto bene al concetto di dispersione: la volatilità indica la variazione media percentuale di uno strumento finanziario, ovvero l’intensità e la forza delle oscillazioni nel corso del tempo. Più uno strumento finanziario è volatile e più il suo andamento risulta “caotico”, a volte anche erratico, ma di base è un tende a essere molto variabile nel tempo. Più si ha a che fare con uno strumento finanziario dall’andamento poco certo, instabile e soggetto a forti variazioni e più è probabile che questo sia uno strumento finanziario molto volatile.

In finanza questo concetto si estende sia a singoli strumenti che a mercati particolari ed è un elemento fondamentale a livello analitico per stabilire le scelte di investimento, sia nel breve che nel lungo periodo. Per fare un esempio molto pratico e attuale, un mercato volatile è un mercato che si muove molto, soprattutto quando ci sono movimenti ribassisti: il Bitcoin ad esempio è uno strumento molto volatile, perché le sue variazioni percentuali, siano esse giornaliere o mensili, sono molto ampie rispetto ad altri strumenti.

Strumenti volatili per eccellenza sono le azioni e gli indici azionari. Invece i cambi valutari, erroneamente scambiati per strumenti molto volatili per via della leva finanziaria applicata dai broker, in realtà sono strumenti fortemente poco volatili per definizione.

Volatilità e liquidità, una relazione fondamentale

Abbiamo visto come il concetto di volatilità è strettamente legato alle forti oscillazioni che si vedono sul mercato, ma perché esse avvengono e perché un mercato è più volatile di un altro?

Molto semplicemente dobbiamo introdurre il concetto di liquidità, un elemento che è strettamente legato alla volatilità e ne è causa principale soprattutto in condizioni di mercato particolari come i “crash” di mercato. La liquidità indica quella proprietà del mercato che consente la facilità degli scambi ed è caratterizzata da un grande numero di compratori e venditori di mercato insieme a una grande quantità di volumi di scambio.

Tanto più un mercato/strumento è liquido, tanto più sono presenti scambi, tanto più un mercato è sano. Per fare un esempio, il mercato valutario, il mercato più grande al mondo disponibile al pubblico retail, è un mercato molto liquido per definizione in quanto si scambia denaro per denaro. Ne consegue che il mercato Forex (valutario), essendo un mercato molto liquido, è anche mediamente poco volatile.

A livello pratico possiamo assumere che un mercato liquido è anche un mercato sano e allo stesso tempo poco volatile. Un mercato molto diverso dal Forex, soprattutto in termini di liquidità e di conseguenza di volatilità, è il mercato delle cryptovalute: questo è per definizione un mercato poco liquido in quanto le oscillazioni presenti sono molto forti, indice quindi di un mercato “pericoloso”.

Abbiamo detto prima che un mercato liquido è un mercato sano, ne consegue che un mercato poco liquido è un mercato poco sano e quindi volatile. La volatilità ci indica anche lo stato di salute di uno strumento o di un mercato in un determinato momento. Ad esempio, negli ultimi mesi vediamo un mercato azionario molto volatile, questo è dovuto appunto a una diminuzione della liquidità per via dell’aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, in sostanza gli scambi sono diventati più costosi e quindi meno frequenti. Meno liquidità equivale a maggior volatilità.

Volatilità e lo stato di salute del mercato

La volatilità è fondamentale per diversi motivi: la volatilità ci indica quanto uno strumento sia pericoloso, pertanto uno strumento caratterizzato da forte volatilità è uno strumento nel quale un trader tenderà a investire meno capitale rispetto a uno strumento con una volatilità minore. Per quanto riguarda i traders intraday, è vero il concetto secondo cui i traders sfruttano la volatilità, ma si tratta di eccezioni e di condizioni particolari, qui stiamo parlando di volatilità come concetto generale e come nozione utile a capire cosa ci dice a livello analitico.

In sostanza, anche se potremmo approfondire molto di più su questo argomento, la volatilità indica lo stato di salute di uno strumento finanziario e tanto più esso è volatile e tanto più esso è da definirsi poco liquido e pericoloso. Altra cosa importante da sottolineare è il fatto che alcuni strumenti molto liquidi, come ad esempio i cambi valutari, possono attraversare momenti di forte volatilità all’interno di una singola giornata, di conseguenza stiamo parlando della volatilità in senso ampio a livello temporale.

In sostanza, quando vediamo forti oscillazioni su alcuni mercati rispetto ad altri, possiamo tranquillamente parlare di volatilità e quando parliamo di strumenti volatili parliamo di strumenti più “pericolosi” di altri. Per fare un esempio palese, uno strumento molto volatile da sempre è il Bitcoin, uno strumento poco liquido e fortemente speculativo, altamente volatile sia nel breve che nel lungo periodo.

Questo è da considerarsi un mercato poco sano rispetto alle classiche valute, come Euro o Sterlina, in quanto le oscillazioni non sono minimamente paragonabili in termini di intensità, parliamo di due mondi completamente diversi. In questa ottica, la volatilità ci dice anche come si sta comportando e come si comporta generalmente un mercato. Come si può ben intuire, la volatilità è molto più importante di quello che si pensa.

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