Traffico di influenze, cos’è e cosa cambia con la riforma della giustizia?

Giorgia Bonamoneta

18 Giugno 2023 - 13:05

Cambia il reato di traffico di influenza con la riforma giustizia firmata da Carlo Nordio. Ecco cos’è e cosa cambia.

Traffico di influenze, cos’è e cosa cambia con la riforma della giustizia?

È polemica sul nuova riforma della giustizia firmata dal ministro Nordio. La riforma smantella il sistema di controlli anti-corruzione, depenalizzando il traffico di influenze e cancella il reato d’abuso d’ufficio. Tra il ministro Carlo Nordio e l’Associazione nazionale magistrati si registra un botta e risposta teso. Il ministro della Giustizia ha definito l’intervento del sindacato dei magistrati come un’interferenza, mentre i magistrati e l’Anm hanno chiarito che è loro dovere prendere la parola per arricchire il dibattito.

La riforma della giustizia, detta anche riforma Nordio, prevede il divieto di pubblicazione delle intercettazioni, la consegna dell’avviso di garanzia in modo riservato almeno 5 giorni prima dell’invito a comparire, la modifica della misura della custodia cautelare e la possibilità di appello per il pubblico ministero solo nel caso di reati gravi. Si aggiungono anche i discussi passaggi dell’abrogazione del reato di abuso di ufficio, introdotto nel 2021 e che ha prodotto solo 18 condanne (3.536 casi archiviati su 3.938 fascicoli aperti nel 2022) e la modifica del reato di traffico di influenze.

Sulla riforma Nordio il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha detto che Silvio Berlusconi ne sarebbe soddisfatto. Perché? Si tratta di un disegno di legge che porta avanti tutte le battaglie storiche del defunto cavaliere. Il disegno di legge Nordio potrebbe subire delle variazioni, ma in linea di massima sono 6 i punti che tocca la riforma della Giustizia. Tra questi il reato di abuso di ufficio, cancellato per velocizzare la macchina burocratica e la modifica del reato di traffico di influenze.

Cos’è il reato di traffico di influenze?

La riforma Nordio depenalizza il traffico di influenze, ovvero l’articolo per contrastare i mediatori, tra imprenditoria e politica, che pilotano gli appalti. Una misura considerata fondamentale soprattutto a fronte dei miliardi di investimenti europei previsti nei prossimi anni nel quadro del Pnrr.

Il reato del traffico di influenze illecite è introdotto nell’articolo 346 bis del Codice Penale e prevede la reclusione da 1 anno a un 4 anni e 6 mesi per chi:

fruttando o vantando relazioni esistenti o asserite con un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio o uno degli altri soggetti di cui all’articolo 322 bis, indebitamente fa dare o promettere, a sé o ad altri, denaro o altra utilità, come prezzo della propria mediazione illecita verso un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio o uno degli altri soggetti di cui all’articolo 322 bis, ovvero per remunerarlo in relazione all’esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri.

Lo scopo della legge è quello di tutelare l’etica della pubblica amministrazione e punire lo svolgimento di azioni illecite nei confronti di questa. Si puniscono quindi tutti quegli accordi atti a influenzare e corrompere gli incaricati dei pubblici servizi. Dalla sua introduzione non sono mancate le critiche perché il reato è considerato con “consistenza criminosa inafferrabile”. Tullio Padovani, professore di Diritto penale all’Università Sant’Anna di Pisa ne ho parlato nel 2017 su Il Foglio, definendolo “basato sul nulla” perché coinvolge anche attività di mediazione (lobbying) non illegali. “Si è di fronte - ha commentato il professore - a una fattispecie di reato che sembra esistere ma non esiste e non ha uno spazio applicativo definito”. Questo perché, come sottolinea l’avvocato, manca una legge che fissa la categoria di mediazione illecita o lecita.

Cosa cambia con la riforma della giustizia di Nordio?

L’Unione Europea, al quale Nordio si rimette in caso di necessarie modifiche, definisce fondamentali sia il reato di abuso d’ufficio, che il reato di traffico di influenze. Questo perché il danno collaterale, in caso contrario, è il dilagare della corruzione. Il ministro Nordio lo sa bene perché ha contribuito all’inchiesta sugli appalti pilotati e la corruzione sull’Expo di Milano.

La riforma della giustizia modifica il “reato di traffico di influenze” nell’ambito di applicazione. Questo si limita a condotte particolarmente gravi e vengono esclusi i casi di millanteria. Vengono modificate anche le pene minime: da un 1 anno a un 1 anno e 6 mesi.

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