Allarme privacy smartphone: l’errore da non commettere quando si scarica una nuova app

Luna Luciano

29/09/2021

App che tramite il microfono vendono i dati personali a società terze a scopo commerciale. È l’ultima indagine portata avanti dal Garante della privacy e dei dati personali.

Allarme privacy smartphone: l’errore da non commettere quando si scarica una nuova app

Almeno una volta è capitato a tutti di parlare di un determinato prodotto o desiderio, come quello di andare in vacanza, a un amico o confidente e poco dopo ritrovarsi la pubblicità di tale oggetto, di un’agenzia di viaggi o una proposta commerciale allettante sul proprio smartphone.

Non è assolutamente una coincidenza, ma probabilmente è il risultato della violazione della propria privacy a opera di qualche app installata sul proprio telefono. Al momento del download di una qualsiasi applicazione si tende ad acconsentire l’accesso alle funzioni del telefono troppo velocemente, senza essersi prima informati sull’uso che sarà fatto dei dati personali.

App che violano la privacy: attenzione al microfono

La propria privacy potrebbe essere violata non solo a scopi puramente commerciali, ma anche da società con altri interessi: basti pensare allo scandalo di Facebook riguardo Cambridge Analytica.

Se si desidera quindi proteggere i propri dati sensibili bisogna prestare attenzione alle App che richiedono l’accesso al microfono del proprio smartphone. Una volta acconsentito, alcune di queste applicazioni - tramite il microfono - potrebbero captare le conversazioni e fornire a nostra insaputa informazioni sulla nostra vita, sui nostri gusti a società terze.

L’indagine del Garante della Privacy

Quella del microfono è una violazione che si sta già verificando ai danni di molti utenti ignari. Grazie a un servizio televisivo che denunciava il fatto, il Garante per la privacy ha avviato un’indagine su questo illecito uso di dati.

Molti sono stati gli utenti che avrebbero segnalato lo strano fenomeno: basterebbe pronunciare poche parole su progetti o viaggi per ricevere sul cellulare pubblicità di prodotti inerenti alla conversazione che si era da poco tenuta.

L’Autorithy, presieduta da Pasquale Stanzione, ha quindi avviato un’istruttoria, collaborando con il Nucleo speciale privacy e frodi tecnologiche della Guardia di Finanza. Per prima cosa le Autorità procederanno a esaminare una serie di app tra quelle più scaricate dagli utenti.

Successivamente si passerà a verificare che l’informativa fornita agli utenti sia chiara e trasparente e, soprattutto, che sia stato correttamente acquisito il loro consenso.

App e Privacy: una guida per difendere i propri dati

Dopo aver compreso cosa accade se non si controlla come i propri dati vengano utilizzati, è importante comprendere come proteggere la propria privacy. Il Garante per la protezione dei dati personali ha voluto pubblicare un vademecum (presente in fondo alla pagina) che spieghi cosa accade alla privacy quando si installa una qualunque applicazione.

Per poter proteggere la propria privacy l’utente dovrà prestare maggiore attenzione ad alcuni aspetti fondamentali:

  • 1. Chi tratterà i dati personali e con quali finalità;
  • 2. Se i dati saranno condivisi con terze parti;
  • 3. Per quanto tempo verranno conservati.

Queste informazioni dovrebbero essere riportate nell’informativa. A questo punto è possibile creare una guida a come comportarsi successivamente,

Dopo aver letto attentamente l’informativa si possono limitare le informazioni fornite per attivare il servizio, verificare se è in ogni momento possibile disattivare alcune funzionalità. Nel caso in cui questo non fosse possibile si può anche decidere di non installare quell’applicazione ma sceglierne una simile che tuteli meglio i propri dati.

In caso di minori è necessario prestare la massima attenzione in quanto possono essere meno consapevoli e più esposti ai rischi di raccolta e diffusione di dati.

App e Privacy: alcuni errori da evitare

Sempre grazie al vademecum fornito dal Garante della privacy è possibile conoscere quali sono gli errori da evitare se si vuole tenere al sicuro al propria privacy.

La regola d’oro è quella di evitare di memorizzare nelle applicazioni i dati delle credenziali di accesso, come username, password e PIN di carte di credito e sistemi di pagamento.

Inoltre è importante prestare la massima attenzione alle app che, grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale, consentono di modificare foto e video (ad esempio, per invecchiare i volti, cambiare genere) in quanto queste immagini potrebbero essere utilizzate da malintenzionati per danneggiare la dignità e la reputazione delle persone, come avviene in caso di deepfake ossia la creazione di foto e video falsi a partire da immagini vere.

Vademecum per App e Privacy
Il Vademecum del Garante della privacy per aiutare gli utenti a proteggere i propri dati personali

Iscriviti a Money.it