Azioni USA, il momento d’oro per le small cap ha inizio

Mentre il mercato azionario statunitense, rappresentato dall’S&P500, prosegue il proprio cammino verso l’alto, un altro indice inizia a farsi strada fra le borse, attirando l’attenzione di molti «cacciatori di alpha». Nella prima parte dell’anno, l’attenzione degli investitori è rimasta incentrata sulla spinta rialzista delle società ad alta capitalizzazione (big cap), mentre la componente delle società a più bassa capitalizzazione (small cap) è passata in secondo piano.

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Small Cap vs Big Cap: cosa c’è da sapere?

Nel corso del 2023 si è osservato un sensibile squilibrio tra l’andamento del comparto delle azioni ad alta capitalizzazione rispetto a quelle di bassa. Non a caso, l’S&P500, indice di borsa ponderato sulla base della capitalizzazione di mercato delle azioni statunitensi, è stato letteralmente trainato in alto proprio dalla forza delle cosiddette «magnifiche sette»: aziende ad altissima capitalizzazione e forte contenuto tecnologico, che hanno registrato dei recuperi pazzeschi rispetto ai drawdown del 2022.

Questo ha complessivamente spostato verso l’alto la valutazione dell’indice, dando a intendere agli investitori che il comparto azionario americano abbia complessivamente registrato un ottimo recupero in termini borsistici.

In realtà, la stessa sorte non è toccata alle Small Cap, le quali, altresì, hanno in buona parte dei casi proseguito verso il basso. In sostanza, mentre gli investitori si mordono le mani per non aver comprato i minimi dell’S&P500, spesso tendono a non rendersi conto che esiste anche un altro indice, spesso considerato altrettanto rappresentativo del mercato azionario, che però, nonostante i recenti rialzi, continua a mostrare quotazioni appetitose

È il caso del Russell 2000, un indice azionario che misura le prestazioni delle società a piccola capitalizzazione negli Stati Uniti. L’indice è uno dei componenti chiave dell’universo di indici Russell, che comprende anche il Russell 1000 (aziende a grande capitalizzazione) e il Russell Midcap (aziende a capitalizzazione media).

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Russell 2000: uno sguardo al grafico

Guardando il grafico del Russell 2000, è facile rendersi conto di una particolare configurazione grafica e fondamentale molto allettante; il prezzo dell’indice ha superato i massimi di ottobre e attualmente continua a insistere su quei massimi. Rappresenta quindi un segnale di forza grafica, non certo passato inosservato.

Allo stesso modo, da un punto di vista fondamentale, dai risultati delle small cap, seppur ancora in calo, si denota una certa forza relativa; le società per il momento stanno riportando utili in media superiori del 5,7% rispetto alle stime del consensus (circa il 61% ha battuto le aspettative). Questa evidenza esprime una, seppur lieve, boccata d’aria per il segmento di borsa delle aziende a piccola capitalizzazione.

In aggiunta, secondo le stime BofA Global Research, ci sono buone prospettive per il 2024 per tutto il complesso delle azioni USA, nello specifico facendo riferimento anche al comparto «non-tecnologico» dell’S&P500, dato il calo legato alle preoccupazioni macroeconomiche

iShares Russell 2000 ETF, 1D Grafico a candele giornaliere dell'iShares Russell 2000 ETF. Fonte: teletrader.com