Banche, è scandalo: un report rivela chi gestisce denaro sporco

Giacomo Astaldi

21/09/2020

Dati governativi analizzati dall’ICIJ rivelano i nomi delle grandi banche che avrebbero gestito flussi di capitale illeciti e denaro sporco negli ultimi vent’anni per un totale di 2.000 miliardi di dollari La risposta degli istituti sotto accusa.

Un nuovo scandalo colpisce il comparto bancario: diverse banche avrebbero gestito delle ingenti somme di denaro, presumibilmente illecite, negli ultimi 20 anni. Come riportato da Reuters, la notizia arriva da media statunitensi come BuzzFeed sulla base di alcuni documenti riservati presentati dalle banche al governo degli Stati Uniti.

Secondo quanto riportato dai media, le accuse si basano su delle segnalazioni di attività sospette (SAR - “suspicious activity reports” in inglese) presentate da alcune banche e altre società finanziarie presso il Financial Crimes Enforcement Network (FinCen) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.

Le SAR, che secondo i report sono più di 2.100, sono arrivate nelle mani di BuzzFeed News, le ha a sua volta condivise con l’International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ) e altre organizzazioni giornalistiche.

L’ICIJ ha riferito che i file contengono informazioni su transazioni del valore totale di oltre 2.000 miliardi di dollari, compiute tra il 1999 e il 2017, e sono state segnalate come sospette dai dipartimenti interni di conformità delle istituzioni finanziarie. Le SAR di per sé non sono necessariamente una prova di illecito, e l’ICIJ ha specificato che i documenti trapelati sono solo una piccola parte delle segnalazioni presentate alla FinCEN.

I nomi delle banche inserite nel report

In tutto sono cinque le banche internazionali a comparire con maggiore frequenza in questi documenti: HSBC Holdings Plc, JPMorgan Chase & Co, Deutsche Bank AG , Standard Chartered Plc e Bank of New York Mellon Corp.

|Tali dati non sono rappresentativi di tutte le segnalazioni ricevute dal Financial Crimes Enforcement Network del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti. Le 1.943 SAR su cui si basano tali dati coprono le transazioni tra il 1999 e il 2017. Fonte: ICIJ|

Nell’elenco sono inserite anche Barclays, Bank of America, China Investment Corporation, Wells Fargo, Citigroup e Société Générale.

Le segnalazioni di possibili illeciti ci restituiscono delle informazioni chiave che parlano di un ampio sforzo internazionale nella lotta al riciclaggio di denaro e crimini correlati portato avanti per prime dalle stesse banche. Il quadro dipinto dal report, però, ci mostra anche un sistema sotto stress, con risorse insufficienti e in sovraccarico, il che consentirebbe a grandi quantità di fondi illeciti di circolare attraverso il sistema bancario.

Una banca ha un massimo di 60 giorni di tempo per presentare le SAR dopo la data di rilevamento della transazione da segnalare, secondo l’Ufficio preposto presso il Dipartimento del Tesoro. Il report dell’ICIJ afferma che in alcuni casi le banche non hanno segnalato le transazioni sospette se non dopo anni l’averle compiute.

Tali segnalazioni mostrano inoltre che le banche spesso hanno trasferito dei fondi a favore di società registrate in paradisi fiscali offshore, come le Isole Vergini britanniche, senza conoscere il nominativo dell’intestatario del conto.

Tra le tipologie di transazioni segnalate nel report spiccano i fondi elargiti da JPMorgan a favore di individui e società potenzialmente corrotti in Venezuela, Ucraina e Malesia; denaro proveniente da uno schema Ponzi gestito da HSBC; fondi legati a un miliardario ucraino spostati da Deutsche Bank.

«Spero che questi risultati stimolino un’azione urgente da parte dei responsabili politici affinché attuino le riforme necessarie», ha affermato Tim Adams, amministratore delegato del gruppo commerciale Institute of International Finance. «Come notato nei report odierni, gli impatti della criminalità finanziaria si fanno sentire al di là del solo settore finanziario - pone gravi minacce alla società nel suo insieme».

La risposta delle banche

HSBC
In riposta a Reuters:
«Tutte le informazioni fornite dall’ICIJ sono storiche». A partire dal 2012 «HSBC ha intrapreso un percorso pluriennale di revisione della sua capacità di combattere la criminalità finanziaria in più di 60 giurisdizioni».

Standard Chartered
In riposta a Reuters:
«Prendiamo la nostra responsabilità nella lotta alla criminalità finanziaria estremamente sul serio e abbiamo investito in modo sostanziale nei nostri programmi di conformità».

BNY Mellon
In riposta a Reuters:
«Rispettiamo pienamente tutte le leggi e i regolamenti applicabili e assistiamo le autorità nell’importante lavoro che svolgono».

JPMorgan
In una nota:
La banca ha affermato di aver dedicato «migliaia di persone e centinaia di milioni di dollari a questo importante lavoro». «Abbiamo ricoperto un ruolo di leadership nella riforma contro il riciclaggio di denaro».

Deutsche Bank
In una nota:
L’ICIJ si riferisce a «una serie di questioni storiche». «Abbiamo dedicato risorse significative al rafforzamento dei nostri controlli e siamo molto concentrati sull’adempimento delle nostre responsabilità e obblighi».

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