Bing Ads per Pmi: come può aiutare il tuo modello di business

Seedble

4 Agosto 2021 - 07:28

Anche se meno conosciuto rispetto a Google, Bing è il motore di ricerca nato in casa Microsoft e offre diversi vantaggi per chi vuole fare pubblicità online.

Bing Ads per Pmi: come può aiutare il tuo modello di business

Bing è il motore di ricerca nato in casa Microsoft dove vengono effettuate circa il 15% delle ricerche totali effettuate dagli utenti.

Qualche malalingua del settore ha suggerito che il nome “Bing” non sia altro che un acronimo di «But It’s Not Google», o anche in modo ricorsivo «Bing Is Not Google», e in effetti Google non ha mai temuto la concorrenza di Bing, confermandosi numero uno del settore, con circa l’80% di ricerche effettuate annualmente.

Tuttavia, nonostante Google sia il re dei motori di ricerca, è bene non sottovalutare Bing, poiché su alcune nicchie di mercato può essere un valido alleato per quanto riguarda la pubblicità pay per click. Il vero vantaggio di Bing sono i costi, pari circa alla metà di quelli del suo “gemello” Google.

Bing Ads mette a disposizione la scelta dell’impostazione della campagna pay per click (PPC) distinguendo in “campagne”, “gruppi di annunci”, “annunci” e “keyword”, strutturati secondo un ordine gerarchico. Gli annunci creati su Bing Ads verranno poi visualizzati sui motori di ricerca Bing, Aol, Yahoo. Un’impostazione molto simile a quella di Google, ed è per questo che chi è già esperto di quest’ultima non faticherà a creare la sua prima campagna su Bing Ads.

Bing Ads: meno concorrenza e migliore targhettizzazione

Bing Ads, proprio perché ha meno traffico di Google, ci consente di spendere davvero cifre irrisorie per posizionare il nostro sito sulle keyword di interesse. Oltre a questo, le impostazioni di targhettizzazione sono molto più precise e Bing consente all’advertiser di avere accesso a molti più dati rispetto al gemello Google.

Una campagna PPC che si rispetti sfrutta in parallelo entrambe le piattaforme per coprire il 100% degli utenti che cercano online e avere una copertura totale sul web. Tuttavia chi ha un budget limitato può anche scegliere di utilizzare Bing in solitaria, soprattutto se vende determinati prodotti o servizi.

Quali sono però queste nicchie di mercato sulle quali Bing rende meglio? È difficile da dire, ma per orientarci nella scelta di Bing possiamo studiare i nostri utenti per capire da quali browser arrivano sui nostri touchpoint digitali.

Se vediamo una percentuale consistente che naviga il nostro sito da Microsoft Edge, sicuramente Bing deve essere uno strumento da prendere in considerazione. Un’altra opzione è considerare l’età delle nostre buyer personas: con utenti di oltre 50 anni, possiamo testare Bing Ads con una certa tranquillità, considerando che gli utenti più giovani di solito si affidano a browser come Safari Google o Firefox.

Se non foste ancora convinti, stando ad uno studio effettuato da WordStream, società di online advertising, massima esperta di KPI e dati, Bing Ads permetterebbe di risparmiare mediamente il 33,5% sul costo per click rispetto al principale competitor. In più, con Bing spesso si raggiungono posizioni migliori e un CTR più elevato (ovvero la percentuale di visitatori che cliccano gli annunci pubblicitari in rapporto alla percentuale che li visualizza).

Bing Ads: vale davvero la pena utilizzarlo?

Assolutamente sì. La strategia migliore è quella di utilizzarlo in parallelo a Google Ads, ma, come precisato nel paragrafo precedente, questa piattaforma di advertising anche in autonomia può fornire risultati efficaci e può drasticamente ridurre i costi di advertising.

Sicuramente, per una strategia online che si rispetti e con un budget consistente alle spalle, Google non ha rivali e continua a detenere lo scettro della pubblicità pay per click, ma Bing è uno strumento da non sottovalutare per darci quella spinta in più per portare l’attività di advertising online ad un livello superiore.

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