Bonus DEF per redditi bassi, piano poveri e Naspi: dove vanno le risorse economiche del DEF?

Simone Casavecchia

13/04/2015

Tra le ipotesi allo studio del Governo per collocare le risorse economiche liberate dal DEF un ulteriore Bonus destinato ai redditi più bassi, l’attuazione di un piano per i poveri e il rifinanziamento dei nuovi ammortizzatori sociali, come la Naspi.

Bonus DEF per redditi bassi, piano poveri e Naspi: dove vanno le risorse economiche del DEF?

Nei giorni scorsi, durante la presentazione del DEF, il Documento di Economia e Finanza che il Governo utilizza per la programmazione dell’economia pubblica e per anticipare le scelte della Legge di Stabilità, uno dei dati più eclatanti a riguardo è stato quello riguardante il cosiddetto Tesoretto da 1,6 mld.

Lasciando da parte i facili, quanto ingiustificati, entusiasmi del Governo che ha dimenticato di spiegare che queste risorse economiche non derivano dalla ripresa economica italiana quanto, piuttosto, dai minori interessi che il nostro Paese dovrà pagare sul proprio debito pubblico, dall’effetto-spread e dalla stimata ripresa delle esportazioni per effetto dell’euro debole, ovvero, in ogni caso, per scelte macroeconomiche effettuate dalla BCE, occorre chiedersi come saranno impiegate quelle risorse.

Mentre su twitter è già partito l’hashtag #bonusdef nelle prossime settimane il Governo deciderà l’impiego effettivo di queste risorse. Le ipotesi in campo sono molte dal rifinanziamento degli sgravi contributivi per il nuovo contratto a tutele crescenti, fino al welfare, anche se, al momento, sono tre le ipotesi più gettonate in campo: un nuovo bonus per gli incapienti, ossia per i titolari di redditi particolarmente bassi, precedentemente esclusi dal bonus 80 euro; un piano che preveda misure contro la povertà e un finanziamento ulteriore della Naspi.

Bonus DEF per incapienti e redditi bassi
Il nuovo bonus che il Governo starebbe studiando per i detentori di redditi più bassi, ovvero per quei contribuenti che sono stati esclusi dal bonus 80 euro, varierebbe tra i 20 e i 52 euro e potrebbe essere destinato ai soli lavoratori dipendenti o anche ai pensionati già a partire dal prossimo Maggio.
Che lo si voglia chiamare Bonus Bis, Mini Bonus o Bonus DEF, questa misura dovrebbe andare a rimpinguare le finanze di circa 10 milioni di cittadini tra lavoratori dipendenti, pensionati e lavoratori autonomi rimasti a cui non è toccato il beneficio degli 80 euro perché detentori di un reddito inferiore agli 8000 euro annui.
A seconda della platea di beneficiari coinvolti, un rapporto del servizio di politiche economiche della UIL, ha chiarito che potrebbero essere previste fino a 3 diverse varianti del mini bonus:

  • tutti i contribuenti considerati dal fisco come incapienti (lavoratori dipendenti con un reddito inferiore agli 8100 euro annui, lavoratori autonomi con un reddito inferiore ai 4800 euro annui e pensionati con un reddito inferiroe ai 7750 euro annui) avrebbero diritto a un bonus da maggio a dicembre, pari a 160 euro da maggio a dicembre, ossia a 20 euro al mese;
  • Se la platea fosse ridotta ai soli lavoratori dipendenti e pensionati incapienti (6,9 milioni di beneficiari), il bonus salirebbe a 230 euro annui, ossia a circa 29 euro al mese;
  • se il bonus fosse, invece, destinato ai soli lavoratori dipendenti incapienti (circa 3,8 milioni di beneficiari) il bonus salirebbe a quota 415 euro (sempre per il periodo Maggio-Dicembre), ossia a 52 euro netti al mese;

Piano Poveri
Una seconda ipotesi per l’utilizzo del cosiddetto Tesoretto da 1,6 mld di euro è il Piano Poveri ovvero il Sostegno per l’inclusione attiva (SIA), un servizio già attivo al Sud e in 12 città metropolitane.
Nella sua attuale strutturazione il SIA assegna alle famiglie con un reddito inferiore ai 4000 euro (calcolati sui 6 mesi precedenti) o con un reddito ISEE inferiore ai 3000 euro, con figli e in situazione di estremo disagio, un sussidio di 312 euro che potrebbe essere esteso, con il nuovo Tesoretto, alle famiglie con le caratteristiche descritte sopra, presenti su tutto il territorio nazionale.

Naspi
L’ultima ipotesi in campo è quella di utilizzare il Tesoretto liberato dal DEF per finanziare ulteriormente la Naspi che, dal prossimo maggio, andrà a sostituire le vecchie Aspi e Mini-Aspi. Nella Legge di Stabilità sono stati, infatti, già stanziati 2,2 mld di euro che però, se si tiene conto anche delle risorse necessarie per finanziare la Cassa Integrazione in deroga, risulterebbero insufficienti.

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