COVID-19: ecco quali attività potrebbero chiudere di nuovo con la risalita dei contagi

Antonio Cosenza

03/10/2020

Coronavirus: se la situazione continuerà a peggiorare possibile chiusura per palestre, parrucchieri e cinema. A rischio anche bar e ristoranti.

COVID-19: ecco quali attività potrebbero chiudere di nuovo con la risalita dei contagi

Ristoranti, parrucchieri, cinema e palestre potrebbero chiudere ancora?

Covid-19: i contagi riprendono a “correre” e nel Governo l’attenzione è massima per evitare che sia necessario predisporre un secondo lockdown generalizzato.

In queste ore molte Regioni stanno prendendo misure molto importanti per limitare i contagi: da oggi la mascherina è obbligatoria anche all’aperto (e ad ogni ora) nel Lazio e il premier Conte non ha escluso che la decisione presa dal Governatore regionale Nicola Zingaretti possa essere estesa a tutto il territorio nazionale.

Lo stato di emergenza sarà prorogato fino al 31 gennaio e nel frattempo il Governo sta pensando ad un piano da adottare nel caso in cui i contagi dovessero continuare a salire - come prevedibile - nelle prossime settimane. Come anticipato, il Governo vuole assolutamente evitare lo scenario per cui sarà necessario predisporre un secondo lockdown, in quanto una tale situazione andrebbe a provocare altri danni sulla nostra economia.

Non è escluso, però, che qualora la situazione possa peggiorare non venga disposta la chiusura di alcune attività, come palestre, teatri e ristoranti. A svelare il programma del Governo riguardo ad una possibile sospensione di alcune attività è Il Messaggero, il quale ha spiegato quali sarebbero i settori a chiudere prima nel caso in cui la curva dei contagi dovesse arrivare ad un livello preoccupante.

Ristoranti, cinema e palestre: quale attività verrà chiusa per prima?

In questi giorni, davanti al “rischio concreto di un rapido peggioramento”, il Presidente del Consiglio si è incontrato con il Ministro della Salute, Roberto Speranza, e il Comitato tecnico scientifico per valutare le misure da prendere per contrastare il diffondersi del coronavirus.

Nel dossier redatto in questo incontro si parte da due punti fermi:

  • le scuole devono restare aperte il più possibile;
  • evitare il lockdown nazionale, come pure la chiusura delle attività produttive.

Nessuno stop di fabbriche e uffici quindi, e non c’è l’intenzione di imporre un nuovo lockdown costringendo le persone a restare chiuse in casa. Semmai ci saranno interventi mirati sui singoli territori.

Ma nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare, non si esclude che possa esserci una nuova chiusura per alcune attività. Qualora la curva dei contagi dovesse continuare a salire, infatti, sarebbe necessario imporre una stretta sugli assembramenti. Feste private, riunioni, cene di famiglia: in ogni caso il Governo potrebbe anche imporre un limite di massimo 10 persone.

Potrebbe, inoltre, essere predisposto un coprifuoco per evitare i contagi nella movida. A tal proposito, a bar e ristoranti potrebbe essere imposta la chiusura alle 10 di sera.

Queste le prime misure previste dal dossier, nel quale però c’è scritto anche cosa fare qualora i contagi non dovessero fermarsi. L’idea - anticipata da Il Messaggero - è di tornare a chiudere alcune attività, seguendo, in senso inverso, il calendario delle riaperture della scorsa primavera.

A chiudere per primi, quindi, sarebbero i cinema e i teatri. Poi toccherebbe a centri estetici, parrucchieri e palestre. In ultima istanza sarebbe la volta di bar e ristoranti. Se questo non bastasse allora ci sarà anche la chiusura dei negozi.

Tutto, quindi, dipenderà da come evolverà la situazione coronavirus in Italia, con il Governo che prenderà decisioni tenendo conto dell’andamento dell’epidemia.

La speranza di tutti è che queste attività non siano costrette a chiudere di nuovo, anche perché per molti questa volta la chiusura potrebbe anche portare al fallimento (come d’altronde già successo con il primo lockdown).

È anche per questo motivo che il Governo, per evitare di prendere decisioni di questo tipo, sta riflettendo sulla possibilità di prevedere norme più severe su distanziamento sociale e mascherina e una decisione in merito potrebbe essere già ufficializzata nei prossimi giorni.

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