Parrucchieri ed estetiste a domicilio: cosa rischiano?

Teresa Maddonni

27/04/2020

Parrucchieri ed estetiste a domicilio: cosa rischiano? Il DPCM del 26 aprile ha stabilito che queste attività potranno ripartire solo dal 1°giugno. In questo imminente inizio di fase 2 qualcuno potrebbe cadere in tentazione e prestare servizio a domicilio anche se vietato.

Parrucchieri ed estetiste a domicilio: cosa rischiano?

Parrucchieri ed estetiste a domicilio: cosa rischiano? Anche se il presidente del Consiglio Conte con il DPCM del 26 aprile ha annunciato la fase 2 a partire dal 4 maggio con un allentamento delle misure restrittive imposte dal lockdown degli ultimi due mesi, i parrucchieri ed estetisti saranno gli ultimi ad aprire.

Per questa categoria di lavoratori, che rischiano fortemente anche da un punto di vista del danno economico, la riapertura è prevista a partire dal 1° giugno con delle misure anti contagio molto stringenti.

Nei due mesi di isolamento la cronaca ci ha abituati a notizie circa parrucchieri ed estetiste che hanno continuato a prestare servizio a domicilio destando anche l’ira dei sindaci. Ora si può pensare che con l’ulteriore prolungarsi di un mese della chiusura delle loro attività, parrucchieri ed estetiste possano continuare a praticare attività a domicilio e anche chi fino a oggi ha resistito possa cadere alla fine in tentazione, magari spinto anche da necessità.

Parrucchieri ed estetiste a domicilio: non è consentito

Parrucchieri ed estetiste: il servizio a domicilio non è consentito. Si sapeva già dall’inizio dell’emergenza COVID-19 che i saloni di estetiste e parrucchieri sarebbero stati gli ultimi ad aprire per il contatto stretto che queste attività comportano.

Il DPCM del 26 aprile ha stabilito che estetisti e parrucchieri saranno gli ultimi a rientrare al lavoro e anche quelli che per svolgere la loro attività dovranno sicuramente faticare di più.

Non sono mancati in questi mesi appelli da Confartigianato ai vari sindaci per limitare coloro che tra parrucchieri ed estetisti hanno continuato a prestare servizio a domicilio. Le misure restrittive imposte dal governo fino al 4 maggio, ma anche dopo con la fase 2, stabiliscono la possibilità di muoversi all’interno del proprio comune e dal 4 maggio nella propria regione per motivi quali: salute, lavoro, visita ai congiunti (su quest’ultimo punto c’è un forte dibattito in merito).

Fare i parrucchieri o estetiste a domicilio non rientra tra le motivazioni inerenti al lavoro dal momento che ciò costituirebbe a tutti gli effetti una pratica abusiva della professione. Senza dimenticare che il rischio più grande è legato alla salute.

Muoversi e andare a casa dei propri clienti per un taglio di capelli, ricostruzione unghie o una ceretta potrebbe mettere a rischio la salute propria e del pagante.

I saloni di estetiste e parrucchieri a partire dal 1° giugno dovranno adottare misure di sanificazione e la sicurezza che il servizio a domicilio non riuscirebbe al momento a garantire. Vediamo cosa rischia chi tra parrucchieri ed estetiste non rispetta le regole.

Parrucchieri ed estetiste a domicilio: cosa rischiano

Sono molti i parrucchieri e le estetiste che continuano abusivamente a praticare la professione con il servizio a domicilio, ma cosa rischiano oltre alla salute?

Questa è una pratica viva ora e che potrebbe consolidarsi dopo il 3 maggio in attesa del 1° giugno in cui i saloni riapriranno. Non è un caso che Confartigianato, a Caserta così come a Pesaro-Urbino solo per fare qualche esempio, ha lanciato un appello richiamando la popolazione e le Forze dell’ordine al controllo di una pratica non consentita e che può mettere a rischio anche la salute delle persone.

Non mancano neanche gli annunci online di parrucchieri o estetiste che si offrono per il servizio a domicilio.

Il servizio a domicilio che oggi alcuni parrucchieri ed estetiste offrono in Italia in barba ai decreti rappresenta prima di tutto concorrenza sleale nei confronti dei colleghi che decidono di rispettare le regole. Non solo, se fermati dalle Forze dell’ordine durante il tragitto dalla propria abitazione alla casa del cliente senza un valido motivo si rischia una pesante sanzione.

Questa permarrebbe anche dopo il 3 maggio perché dal 4 maggio si potrà fare solo visita ai congiunti. I parrucchieri e le estetiste che praticano servizio a domicilio secondo la normativa attualmente vigente rischiano:

  • da 400 euro fino a 3.000 euro di multa se si esce a piedi, in automobile o con i mezzi pubblici senza una valida ragione;
  • la multa può aumentare fino a 4.000 euro se si esce con un veicolo;
  • una denuncia per Falsa attestazione e dichiarazioni mendaci (ex articolo 495 del Codice penale) con reclusione da 1 a 6 anni.

Queste sono le ultime disposizioni in termini di sanzioni al momento valide. Non sappiamo se dopo il 4 maggio o ancora dopo il 18 maggio qualcosa potrebbe cambiare.

A oggi parrucchieri ed estetiste che prestano servizio a domicilio rischiano ancora molto. A queste sanzioni si va ad aggiungere per questi lavoratori una ancora più grande: la sospensione della licenza.

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