Covid, in Italia solo 3.783 morti? L’ISS risponde ai no vax

Giorgia Bonamoneta

25 Ottobre 2021 - 19:11

In Italia sono decedute per Covid 130 mila persone, ma in questi giorni un dato dell’Iss sembra dire diversamente. Sono davvero solo 3.783 le persone decedute per Covid-19? Ecco perché non è così.

Covid, in Italia solo 3.783 morti? L’ISS risponde ai no vax

In questi giorni sta circolando un articolo che promuove un’idea che potremmo definire complottistica. Il rapporto dell’ISS non è un “pasticcio” e il numero dei morti per Covid-19, per quanto sarebbe confortevole pensarla in questi numeri, non è di soli 3.783 persone.

Fin dall’inizio della pandemia, a fine febbraio del 2020, l’Istituto Superiore di Sanità ha dovuto combattere con un virus decisamente più letale del Covid-19, ovvero la disinformazione. Se oggi ci sono ancora persone non vaccinate o persone che credono il numero dei decessi finti o falsati, che credono al complotto di Bill Gates, questo è colpa della disinformazione.

Sulla disinformazione, voluta o causata da ignoranza sul tema, eravamo stati messi in guardia dallo stesso OMS a pochi mesi dall’inizio della pandemia. Anche con questa consapevolezza c’è chi ancora riesce a lucrare sull’allarmismo e la paura, più che lecita in una crisi sanitaria, delle persone.

Solo 3.783 morti di Covid? Ecco perché non è così

Appare normale la ricerca di una spiegazione semplice davanti a un fenomeno complesso. Fin da subito i giornali hanno trovato spazio per parlare di tutte le possibili cause della diffusione del virus, ma anche per confermare o smentire le varie bufale.

In alcuni casi l’informazione ha vinto sulla disinformazione, ma non è sempre finita bene. Un caso che sta facendo parlare (ma forse sarebbe meglio dire “discutere” visti i toni utilizzati) è quello del rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità.

Il rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità fotografa regolarmente l’andamento della malattia e, allo stesso tempo, ritrae i soggetti più a rischio. In questa sede abbiamo più volte letto, commentato e confrontato i dati senza la “pretesa” di creare allarmismi inutili.

Cosa c’è scritto nel rapporto dell’Iss?

Per comprendere meglio il motivo di tale confusione, vediamo velocemente quali sono stati i dati che hanno portato a un facile e superficiale errore.

Per rispondere mi avvalerò, visto il contesto particolarmente delicato delle affermazioni, al rapporto dell’ISS e alla lettura dei dati riportati fatta dal chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini.

L’Istituto Superiore di Sanità, come abbiamo già detto, fotografa la situazione attuale (con un breve scarto di tempo) e, nel rapporto della “discordia”, i dati che ha fatto scattare le penne di certi commentatori sono stati quelli in riferimento al numero e alla tipologia di persone decedute per Covid-19.

Si legge che:

  • il 3% dei deceduti aveva 0 patologie;
  • l’11% dei deceduti aveva 1 patologia;
  • il 18% dei deceduti aveva 2 patologie;
  • il 68% dei deceduti aveva 3 o più patologie.

Cosa emerge? Possiamo dare due letture di questi dati. Una rispecchia la realtà, l’altra asseconda l’istinto. Partiamo dalla seconda: le persone decedute di Covid-19 erano persone già malate che potevano morire da un momento all’altro. Ma è davvero così? No.

3783 morti per Covid? L’Iss risponde a no-vax e scettici

L’Istituto Superiore di Sanità, nella figura di Graziano Onder (Direttore del Dipartimento di malattie cardiovascolari), ha risposto ai cartelloni portati in piazza con il presunto vero numero di morti per Covid-19.

Un primo appunto che fa Onder è alla probabilità che queste persone sarebbero morte comunque in breve tempo viste le patologie. “A meno di rare situazioni drammatiche l’ipertensione non porta alla morte”, spiega, ma la stessa risposta vale per tutte le altre patologie emerse nel rapporto.

La maggior parte delle patologie delle persone decedute per Covid-19 (fascia di età 80-90 anni) non sono state co-responsabili per la morte. Parliamo infatti di ipertensione, diabete o cancro, che sì rendono gli anziani categorie più fragili, ma non “prossimi alla morte”.

Dario Bressanini fa notare che questo è un falso rapporto di causa-effetto ed è uno dei motivi per il quale la disinformazione riesce a vincere sull’informazione. Per spiegare meglio il concetto Bressanini fa il proprio esempio:

Io ho un cancro, ma ci convivo. Se dovessi ammalarmi di Covid-19 e morire risulterei tra coloro che sono morti con 1 patologia, ma il cancro non sarebbe stata la causa, lo sarebbe stata l’insufficienza respiratoria causata dal Covid-19.

Il Covid-19 è solo un’influenza o uccide meno dell’influenza?

Con la lettura errata del dato dei decessi (appena 3.783) si è tornati a parlare del Covid-19 come un’influenza o, addirittura, come una malattia che uccide meno dell’influenza.

I dati dei decessi degli ultimi 5 anni ci raccontano qualcosa di diverso. Rispetto alla media dei decessi, che comprende morti per influenza e tutte le altre patologie, da quando il coronavirus si è diffuso il numero dei morti è cresciuto di circa 130 mila unità.

Ancora Bressinini fa notare che se le 130 mila persone decedute in più rispetto alla media non sono riconducili direttamente al Covid-19, dovremmo spiegarci come mai più persone muoiono di tutte le altre patologie: ipertensione, diabete e cancro.

Forse, più che “pasticcio dell’ISS”, dovremmo parlare del pasticcio dell’informazione, del giornalismo, dei talk televisivi e dell’infodemia online.

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