Denuncia ai NAS: come fare e conseguenze

Isabella Policarpio

04/11/2019

Per denunciare contraffazioni alimentari o carenze igienico sanitarie bisogna rivolgersi ai NAS e compilare l’apposito modulo di denuncia. Qui come fare, effetti della denuncia e quando rivolgersi ai NAS.

Denuncia ai NAS: come fare e conseguenze

La denuncia ai NAS serve per segnalare alle Forze dell’ordine contraffazioni alimentari e ogni altro dubbio circa la sicurezza degli alimenti, il settore igienico sanitario e le contraffazioni farmaceutiche.

I NAS (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità), infatti, sono una divisione dei Carabinieri specializzata in materia di Tutela della Salute e frodi alimentari e commerciali.

Per sporgere una denuncia ai NAS basta recarsi in uno degli uffici diffusi sul territorio e compilare il modulo dove viene richiesto di indicare il presunto colpevole e descrivere il fatto con tutti i dettagli possibili. La denuncia avrà l’effetto di attivare le indagini investigative per rilevare se effettivamente ci sono state delle contraffazioni alimentari o farmaceutiche che possono mettere a rischio la salute pubblica.

Vediamo come procedere alla denuncia e quando è necessario rivolgersi ai Nuclei Antisofisticazioni e Sanità.

Cosa sono e quando rivolgersi ai NAS

I NAS sono una divisione speciale dell’arma dei Carabinieri specializzata in materia di Tutela della Salute. Dunque, ci si deve rivolgere ai NAS in caso di:

  • contraffazione di prodotti alimentari;
  • frodi alimentari e commerciali;
  • abuso di esercizio di professioni sanitarie;
  • commercio di medicinali scaduti o non autorizzati;
  • carenze igienico sanitarie;
  • mancanza di etichettatura/tracciabilità dei prodotti.

Per sporgere la denuncia basta recarsi presso uno degli uffici dei NAS (nelel cittò dove sono presenti autonomi uffici) oppure direttamente all’arma dei Carabinieri, compilando l’apposito modulo. La procedura non si differenzia dalla denuncia ordinaria. Vediamo come procedere.

Come fare denuncia ai NAS

Fare una denuncia ai NAS è molto semplice. Infatti, come già detto, i NAS non sono altro che una sezione speciale dei Carabinieri, quindi per sporgere una denuncia segue le stesse modalità. L’unica differenza è che i NAS sono competenti esclusivamente in materia di sicurezza alimentare e farmaceutica e, quindi, si raccolgono solamente le denunce relative a questo settore.

Passiamo alla pratica, per sporgere una denuncia ai NAS si possono percorrere due vie:

  • denunciare il fatto presso uno degli uffici territoriali dei Carabinieri (che provvederanno ad inviare gli atti ai NAS);
  • denunciare il fatto direttamente in uno degli uffici dei NAS.

Sul territorio nazionale ci sono solamente 38 nuclei NAS. Per conoscere l’ufficio più vicino basta collegarsi al sito Internet dei Carabinieri/tutela/salute e cercare la sede che può essere raggiunta più facilmente.

Le modalità con cui sporgere denuncia sono le medesime: una volta giunti presso l’ufficio dei NAS o dei Carabinieri, il denunciante dovrà compilare l’apposito modulo con l’auto di un ufficiale. L’atto di denuncia per essere preso in considerazione deve riportare obbligatoriamente:

  • le generalità del denunciante;
  • la persona/attività accusata del reato;
  • la descrizione del fatto;
  • allegare le prove (quando disponibili);
  • data e firma del denunciante.

Chi lo preferisce può sporgere la denuncia anche in forma orale, descrivendo il fatto alle autorità presenti le quali ne redigeranno verbale. L’atto del verbale dovrà poi essere firmato di pugno dal denunciante, a pena di nullità.

In entrambi i casi è utile indicare quanti più dettagli possibile riguardo ai fatti, ai luoghi e ai tempi; saranno poi i Carabinieri/NAS a verificare di che tipo di reato si tratta e se le accuse sono fondate oppure no. Nel primo caso le indagini andranno avanti fino a sfociare nel processo vero e proprio, nel secondo al contrario saranno archiviate.

Il denunciante deve obbligatoriamente firmare il modulo di denuncia o il verbale redatto dall’ufficiale (nel caso di denuncia in forma orale) e ha il diritto di chiedere la ricevuta di quanto dichiarato. Ricordiamo che una volta presentata, la denuncia non può più essere ritirata.

Chi denuncia può indicare il colpevole, o chi si presume esserlo, oppure fare una denuncia contro ignoti quando non si conoscono i responsabili del fatto.

L’articolo 240 del Codice di procedura penale vieta la denuncia anonima salvo rarissime eccezioni: solo quando ci sono degli elementi tali da far sospettare la commissione di un reato, il Pubblico ministero può segnalare il fatto alla Polizia giudiziaria e dare impulso alle indagini, negli altri casi la denuncia anonima non produce effetti.

Gli effetti della denuncia ai NAS

Dopo la compilazione del modulo, le autorità danno inizio alle indagini preliminari per verificare la fondatezza delle accuse e scoprirne i colpevoli (quando la denuncia è contro ignoti).

I Carabinieri trasmettono gli atti alla procura territorialmente competente che provvede ad iscrivere il denunciato nel registro degli indagati; le indagini saranno guidate dal magistrato e dal pubblico ministero competente. Se la denuncia è contro ignoti, la notizia di reato viene iscritta nel registro degli ignoti.

Le autorità investite compiono le indagini mediante interrogatori, ispezioni, perquisizioni, ed ogni altro metodo necessario a verificare la fondatezza delle accuse.

Le indagini preliminari hanno una durata di 6 mesi, prorogabili fino ad un anno quando necessario. Se la notizia di reato è fondata, all’indagato viene comunicato il rinvio a giudizio congiuntamente all’invito di nominare un difensore di fiducia. Sarà poi il giudice di merito ad esprimersi sul fatto con una sentenza di condanna o di assoluzione.

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