Età pensionabile per l’anticipo, varia in base ai contributi versati

Lorenzo Rubini

11 Ottobre 2021 - 19:41

Ferma restando la pensione di vecchiaia a 67 anni, l’età pensionabile per l’anticipo varia in base ai contributi versati.

Età pensionabile per l’anticipo, varia in base ai contributi versati

L’età per accedere alla pensione di vecchiaia è di 67 anni per chi ha versato almeno 20 anni di contributi. Per anticipare la pensione, però, l’età non è fissa ma varia in base ai contributi che il lavoratore ha versato. Cerchiamo di capire come funziona l’anticipo rispondendo alla domanda di un lettore di Money.it che ci ha scritto:

“Buongiorno, io non riesco a capire. Se si va in pensione a 67 anni, come mai leggo di persone che possono andarci a 57 anni? Vorrei capire come funziona visto che io ho 57 anni e vorrei sapere fra quanti anni potrò andare in pensione.”

Età pensionabile per pensione anticipata

In pensione si va a 67 anni se si opta per la pensione di vecchiaia. E tutti i lavoratori che hanno maturato almeno 20 anni di contributi potranno accedere al pensionamento di vecchiaia. Ma per chi ha maturato un buon numero di anni di contributi c’è la possibilità di accedere alla pensione anche prima di questa età, perché l’età pensionabile varia in base ai contributi versati.

Ad oggi le misure che permettono l’anticipo sono molte. Cerchiamo di capire come funziona l’età pensionabile per l’anticipo.

A 58 anni è permesso l’accesso alla pensione con l’opzione donna alle lavoratrici dipendenti che hanno maturato almeno 35 anni di contributi, alle lavoratrici autonome, invece, ne sono richiesti almeno 59 di anni. Età e contributi, però, devono essere stati raggiunti entro il 31 dicembre 2020.

A 62 anni apre le porte alla pensione per i lavoratori che hanno versato almeno 38 anni di contributi la pensione con la quota 100, ma tale misura è in scadenza il 31 dicembre 2021 e dopo tale data non sarà più possibile perfezionare i requisiti di accesso.

E’ possibile pensionarsi con 63 anni, invece, con l’Ape sociale per coloro che rientrano in uno dei profili di tutela e nello specifico: con 30 anni di contributi per invalidi, caregiver e disoccupati e con 36 anni di contributi per i gravosi.

A 64 anni, poi, è permesso l’accesso alla pensione anticipata per coloro che non hanno contributi versati prima del 1 gennaio 1996}

che hanno lavorato almeno per 20 anni e che possono aspirare ad un assegno di pensione che abbia un importo pari o superiore a 2,8 volte l’assegno sociale INPS (pensione di circa 1280 euro mensili).

Esistono poi due misure che non richiedono il perfezionamento di un requisito anagrafico e nello specifico sono:

  • la quota 41 che richiede l’appartenenza ad uno dei profili di tutela dell’APE sociale per coloro che possono vantare almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni di età, ed in questo caso bastano 41 anni di contributi versati
  • l’anticipata ordinaria che richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini ed un anno in meno per le donne.

Per queste due misure non è richiesto il compimento di un’età specifica e possono accedere anche lavoratori molto giovani (come nell’esempio da lei riportato, di 57 anni di età) a patto che abbiano versato i contributi di accesso richiesti.

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