Green pass base e rafforzato, nuove regole dal 1° aprile: quando serve e come ottenerlo

Simone Micocci

29/03/2022

Green pass base e rafforzato: addio definitivo dal 1° maggio 2022, mentre dal 1° aprile saranno obbligatori solamente in alcuni ambiti. Ecco quali.

Green pass base e rafforzato, nuove regole dal 1° aprile: quando serve e come ottenerlo

Si avvicina il momento in cui il green pass verrà abolito.

Il governo Draghi, preso atto del sostanziale miglioramento della situazione sanitaria nel nostro Paese, come pure dell’alta percentuale di vaccinati (al 29 marzo 2022, il 91,37% della popolazione over 12 ha ottenuto almeno una dose), ha deciso di fissare un piano riaperture che prevede anche l’eliminazione del green pass in tutte le sue forme, base e rafforzato, in quegli ambiti in cui oggi è obbligatorio.

Le regole sull’utilizzo del green pass cambiano da venerdì 1° aprile, data in cui tra l’altro cessa lo stato di emergenza. Per quanto riguarda la certificazione verde non ci sarà immediatamente una cancellazione tout court, ma si seguirà una programma graduale che tra qualche mese ci porterà a un pieno ritorno alla normalità.

Alla luce degli ultimi sviluppi della normativa facciamo il punto della situazione sulle regole riguardanti l’obbligo di green pass base e rafforzato, provando a far luce sugli aspetti che ancora oggi risultano essere poco chiari.

Cos’è il green pass e differenza tra base e rafforzato

Il green pass è quella certificazione che è richiesta per l’accesso a determinati servizi. Un documento di cui ne esistono tre versioni - un green pass base, un green pass rafforzato e un green pass booster - e che a seconda dei casi prevede delle regole differenti per rilascio e rinnovo.

Il green pass ha una scadenza prestabilita, dopodiché la certificazione va rinnovata pena l’impossibilità di accedere ai servizi dove questa è richiesta, tra i quali figura anche il regolare svolgimento dell’attività lavorativa.

Le modalità per il rilascio del green pass sono piuttosto chiare, tuttavia restano delle zone grigie dove non è ben chiaro come comportarsi. Dubbi che possono riguardare diverse situazioni: ad esempio coloro che dimostrano di avere gli anticorpi al Covid, come pure chi prende il Covid dopo essersi vaccinato.

Regole rese ancora più complicate dall’introduzione della terza dose di vaccino, il cosiddetto booster, con il quale sono state modificate le regole per il rinnovo.

Green pass base: quando e dove è obbligatorio dal 1° aprile

Il green pass base resta obbligatorio per l’accesso a tutti i luoghi di lavoro. Vale anche per gli over 50, per i quali sarà sufficiente la certificazione base (mentre fino al 31 marzo è richiesta quella rafforzata). Questo obbligo verrà meno dal 1° maggio 2022, quando l’obbligo di certificazione sarà completamente abrogato.

Lato ristorazione, dal 1° aprile il green pass base non sarà più necessario per consumare all’esterno di bar o ristoranti. Per stare seduti all’interno del locale, invece, il certificato verde è ancora richiesto, ma solo fino al 30 aprile.

Lo stesso vale per assistere agli eventi sportivi all’aperto, dove è sufficiente il green pass base, ma solo fino al 30 aprile.

Dal 1° maggio 2022, infatti, l’obbligo di green pass verrà abolito ovunque, con l’unica eccezione rappresentata dalle visite negli ospedali e nelle Rsa, dove questo resiste fino al 31 dicembre 2022.

Non viene più richiesto per l’accesso in negozi o centri commerciali già dal 1° aprile, come pure per soggiornare in albergo. Accesso libero anche per gli uffici pubblici.

Resta invece obbligatorio, fino al 30 aprile 2022, il green pass per salire su tutti i mezzi pubblici di trasporto nazionali, mentre per quelli locali - regionali e comunali - la certificazione non è più richiesta.

Super green pass: quando e dove è obbligatorio dal 1° aprile

Anche il super green pass verrà eliminato dal 1° maggio 2022. Fino ad allora, resta però obbligatorio in determinati ambiti, quali:

  • per andare al cinema o assistere a concerti e spettacoli teatrali al chiuso;
  • per assistere a eventi sportivi al chiuso;
  • per prendere parte a qualsiasi tipo di festa organizzata in un locale al chiuso;
  • per praticare sport al chiuso, come nel caso di palestre e piscine.

Come anticipato, invece, viene meno l’obbligo del super green pass per lavorare, fino a oggi previsto per gli over 50. Questi dal 1° aprile potranno tornare al lavoro anche solo con la certificazione verde base, la quale non verrà più richiesta dal 1° maggio.

Green pass base: come ottenerlo

Il green pass base, obbligatorio ad esempio per tutti i posti di lavoro, si può ottenere:

  • a seguito di vaccinazione anti Covid, emessa dopo ogni dose. Nel dettaglio, dopo la prima dose la certificazione viene generata comunque entro 48 ore dalla somministrazione, ma questa avrà comunque validità a partire dal 15° giorno dalla prima dose e fino alla dose successiva. Per le dosi successive alla prima vaccinazione, la certificazione sarà generata entro 48 ore e valida per 6 mesi dalla data di vaccinazione (ma su questo aspetto seguono chiarimenti), mentre in caso di booster ha durata illimitata;
  • una volta guariti dall’infezione Covid-19. In tal caso la certificazione, emessa il giorno seguente l’emissione del certificato di guarigione, varrà per 6 mesi. Nel resto dell’Unione Europea, invece, questa varrà per 180 giorni dal primo tampone molecolare positivo. Attenzione poi al caso di coloro che hanno contratto il Covid oltre il 14° giorno dalla somministrazione della prima dose di vaccino, oppure dopo il completamento del ciclo vaccinale primario oppure dopo la dose booster la certificazione, per i quali la certificazione viene generata entro il giorno seguente l’emissione del certificato di guarigione e ha validità di 9 mesi;
  • nel caso di tampone negativo bisogna fare una distinzione tra la tipologia del test. Nel dettaglio, la certificazione viene generata poche ore dopo il risultato negativo al test e ha una durata di 48 ore (dall’ora del prelievo) in caso di test antigenico rapido, oppure 72 ore in caso di test molecolare.

Green pass base: come rinnovarlo

Il green pass base, così come quello rafforzato di cui parleremo di seguito, ha quindi una scadenza predeterminata. Al termine della stessa, dunque, la certificazione si perde e andrà rinnovata per continuare ad accedere a quei servizi dove è obbligatoria.

Il green pass ottenuto a seguito di vaccino o guarigione dal Covid ha una durata di 6 mesi. Questo significa che 6 mesi dopo la guarigione dal Covid post vaccino o comunque al completamento del primo ciclo vaccinale bisognerà necessariamente sottoporsi alla dose booster.

Il green pass rilasciato a seguito di booster ha invece durata illimitata.

Alla scadenza del green pass base, in alternativa, ci si può anche sottoporre comunque a un test Covid: in tal caso, però, la scadenza della certificazione sarà ovviamente limitata (in base alla durata prevista per il test al quale ci si è sottoposti).

Green pass rafforzato: come si ottiene e rinnovo

La seconda tipologia di green pass è quello rafforzato, conosciuto anche come super green pass. Questo è richiesto in determinate circostanze e permette in caso di passaggio in zona arancione di non dover rispettare alcune delle restrizioni previste.

La differenza rispetto al green pass base è che questo viene rilasciato - secondo le stesse modalità sopra indicate - solamente a seguito di vaccino o di guarigione dal Covid.

Per il resto non ci sono differenze, né per quanto riguarda le tempistiche e le modalità per il rilascio né tanto meno per scadenza e rinnovo, per le quali si applicano le stesse regole del green pass base.

Green pass booster: come si ottiene

Dal 30 dicembre 2021 e fino al 31 marzo 2022 vi è poi una terza tipologia di green pass. Si tratta del green pass booster, o conosciuto anche come mega green pass, richiesto esclusivamente ai visitatori di strutture residenziali, socio assistenziali, socio sanitarie e hospice.

Il green pass booster ha una scadenza che varia dalle modalità del rilascio:

  • non ha scadenza quando viene rilasciato a seguito di vaccinazione booster;
  • scade dopo 48 ore quando viene rilasciato a coloro che non hanno fatto ancora la dose di richiamo - ma comunque hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 9 mesi (6 mesi dal 1° febbraio) - e sono risultati negativi a un test antigenico rapido o molecolare, eseguito nelle 48 ore precedenti.

Green pass a seguito di vaccino: cosa serve sapere

Sono validi ai fini del rilascio del green pass, sia base che rafforzato, tutti i vaccini approvati dall’Agenzia europea per i medicinali EMA e inseriti nel Piano nazionale vaccini, quali:

  • Comirnaty di Pfizer-BioNtech
  • Moderna, Vaxzevria (AstraZeneca)
  • Janssen (Johnson & Johnson)
  • Nuvaxovid (Novavax)

Sono equivalenti i vaccini somministrati dalle autorità sanitarie nazionali competenti estere, quali:

  • vaccini per i quali il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio è lo stesso dell’Unione Europea. L’elenco completo è consultabile nella Circolare del Ministero della Salute del 23 settembre 2021-pdf:
  • Covishield (Serum Institute of India), prodotti su licenza di AstraZeneca;
  • R-CoVI (R-Pharm), prodotto su licenza di AstraZeneca;
  • Covid-19 vaccine-recombinant (Fiocruz), prodotto su licenza di AstraZeneca.

Tali vaccinazioni, precisano le FAQ del Governo, sono valide ai fini dell’emissione della certificazione verde Covid a favore dei cittadini italiani, dei loro familiari conviventi e dei cittadini stranieri che risiedono in Italia per motivi di lavoro o studio, indipendentemente dal fatto che siano iscritti o meno al SSN (Servizio Sanitario Nazionale) o al SASN (Assistenza sanitaria al personale navigante).

Green pass a seguito di guarigione: cosa serve sapere

Il green pass base e rafforzato può essere rilasciato anche a seguito di guarigione al Covid. Ma bisogna fare una distinzione tra coloro che hanno contratto il Covid da non vaccinati e tra coloro che invece lo hanno avuto dopo essersi sottoposti a una o più dosi di vaccino. A tal proposito, nelle FAQ del Governo si legge che:

  • per chi ha contratto il Covid da non vaccinato la certificazione viene generata entro il giorno seguente l’emissione del certificato di guarigione e varrà 6 mesi dalla data d’inizio validità indicata sul certificato;
  • per chi ha contratto l’infezione entro 14 giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino la certificazione sarà generata entro il giorno seguente l’emissione del certificato di guarigione e varrà per 6 mesi dalla data d’inizio validità indicata sul certificato;
  • per chi ha contratto l’infezione Covid oltre i 14 giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino, o comunque al completamento del ciclo vaccinale primario o dopo la dose di richiamo booster, la certificazione viene generata entro il giorno seguente l’emissione del certificato di guarigione e avrà validità 9 mesi, ridotta a 6 mesi dal 1° febbraio 2022.

Ricapitolando, contraendo il Covid si rinvia la scadenza del green pass, in quanto in quel caso non si considerano più 6 mesi dall’ultima vaccinazione bensì dalla guarigione all’infezione.

Green pass con test anticorpi: spetta la certificazione?

Esistono diversi test con cui valutare se il nostro organismo ha sviluppato degli anticorpi contro l’infezione e in che quantità. Nel dettaglio, abbiamo:

  • Test quantitativo degli anticorpi totali anti Covid-19: misura il dosaggio quantitativo degli anticorpi totali (IgG, IgA, IgM) anti-RBD (Receptor Binding Domain) della Subunità S1 della proteina Spike. Questo test tuttavia non dà informazioni temporali e quindi non permette di sapere quando eventualmente si sia contratta l’infezione;
  • Test quantitativo degli anticorpi IgG anti Covid-19: questo misura la quantità degli anticorpi IgG specifici (anti S1 e S2) anti proteina Spike del virus SARS-CoV-2 nel campione di sangue prelevato. Questo test, come il precedente, permette di dare indicazione del grado d’immunità ma sulla loro durata non si hanno informazioni univoche e certe.
  • Test quantitativo degli anticorpi IgM anti Covid-19: questo esame dosa la quantità di anticorpi IgM specifici (anti S1 e S2) anti proteina Spike del virus SARS-CoV-2. Nel dettaglio, questo è in grado di individuare i pazienti che hanno l’infezione ancora in corso, in quanto gli anticorpi IgM sono quelli prodotti nella fase iniziale dell’infezione, ossia tra il 4° e il 6° giorno.

Nessuno dei suddetti test comunque permette di ottenere il green pass, in quanto il risultato non viene comunque considerato ai fini del processo decisionale vaccinale. Questo significa che indipendentemente dal risultato di un test degli anticorpi non cambiano le regole per vaccinazione e green pass.

Revoca del green pass: in quali casi

La certificazione può essere revocata anche prima della scadenza, ossia in caso di:

  • test molecolare risultato positivo al SARS-CoV-2 di una persona in possesso di Certificazione verde COVID-19, in corso di validità. Tale revoca viene annullata automaticamente a seguito del primo tampone antigenico rapido o molecolare negativo, entro 24 ore dall’esito;
  • certificazione rilasciata od ottenuta in maniera fraudolenta o sospensione di una partita di vaccino anti COVID-19 non conforme.

Potrebbe succedere però che il green pass non funziona ad esempio perché revocato per un errore, ad esempio perché risulta generato con lo stesso codice di un green pass falso. Cosa fare in tal caso? Se il problema dovesse persistere c’è un numero di pubblica utilità da chiamare, il 1500, dove risponde un operatore 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

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