Jobs Act: contratti, licenziamenti e ammortizzatori sociali. La guida in 3 punti

Valentina Pennacchio

7 Gennaio 2015 - 15:20

Quali sono le novità introdotte dal Jobs Act in tema di assunzioni e contratti, licenziamenti e ammortizzatori sociali? Ecco una semplice guida in 3 punti.

Jobs Act: contratti, licenziamenti e ammortizzatori sociali. La guida in 3 punti

In queste ultime settimane sono rimbalzate alle orecchie dei cittadini tante novità sul mercato del lavoro.

Il Jobs Act, che ricordiamo si applica solo ai dipendenti del settore privato, ha rivoluzionato ancora una volta le regole relative ai contratti, le assunzioni, i licenziamenti. Avete tutto chiaro?

Se la risposta è no, proviamo a riassumere in 3 punti le principali novità del Jobs Act in questa guida.

  • Assunzioni. Come verranno inquadrate a livello contrattuale le assunzioni dal 1 gennaio 2015? I neoassunti saranno inseriti con il contratto a tutele crescenti, ovvero un contratto a tempo indeterminato applicabile a tutte le categorie di lavoratori, non solo under 30. In questo modo verranno tutelate anche le categorie più deboli, come i lavoratori anziani o le donne dopo il periodo di maternità. Una tutela reale? La risposta è dubbia, poiché la caratteristica del contratto a tutele crescenti è che si tratta di un contratto di prova per i primi 3 anni (allo scadere dei quali il contratto diventerà un contratto a tempo indeterminato a tutti gli effetti), in cui il neoassunto potrà essere licenziato con estrema facilità;
  • Licenziamenti. Come abbiamo annunciato, essere licenziati nei primi 3 anni di assunzione con contratto a tutele crescenti sarà più facile. Il reintegro è previsto solo per i licenziamenti discriminatori o nulli, mentre per i licenziamenti non discriminatori, economici (giustificato motivo oggettivo) o disciplinari (giustificato motivo soggettivo o giusta causa) scatta il diritto all’indennizzo, il cui importo sarà stabilito in ragione dell’anzianità di servizio. Nel caso di licenziamento nullo o discriminatorio, posto il diritto al risarcimento del danno, il lavoratore può chiedere al datore, in sostituzione del reintegro, un’indennità pari a quindici mensilità dell’ultima retribuzione «globale di fatto». Nei licenziamenti disciplinari ingiustificati il reintegro sarà previsto solo se il giudice rilevi che il «fatto materiale non sussista»;
  • Ammortizzatori sociali. Tra le novità previste sul tema welfare, dal 2015 scatteranno nuove indennità di disoccupazione:
    Naspi: la Nuova prestazione di Assicurazione sociale dell’impiego, l’indennità mensile di disoccupazione, che, a decorrere dal 1 maggio 2015, sostituirà Aspi e Mini Aspi;
    Assegno di disoccupazione, Asdi: una prestazione in sostegno del reddito che, dal 1 maggio, sarà erogata ai lavoratori che, dopo aver goduto della Naspi, per la sua intera durata, sono ancora in cerca di una nuova occupazione e versano ancora in una situazione di disagio economico;
    Dis-coll: l’indennità di disoccupazione per i co.co.co e i co.co.pro, che sarà erogata, in via sperimentale, in relazione ai nuovi eventi di disoccupazione verificatisi a decorrere dal 1 gennaio 2015 e fino al 31 dicembre 2015.

Iscriviti a Money.it