Montecitorio ha dato il via libera all’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Gran parte della Lega vota a favore.
L’Aula della Camera ha dato il via libera definitivo al decreto legge che, fra le altre cose, disciplina anche l’obbligo vaccinale per i sanitari. Il testo è passato alla Camera con 311 voti favorevoli, 47 contrari e due astenuti.
Il decreto legge contiene anche norme in materia di giustizia e concorsi pubblici.
Obbligo vaccinale: via libera definitivo alla Camera
Il testo approvato in via definitiva da Montecitorio disciplina temi relativi al contenimento della pandemia di coronavirus, soprattutto in tema di vaccini.
In particolare, esenta gli operatori sanitari che somministrano i vaccini anti-Covid dalla responsabilità penale per omicidio colposo o lesioni personali colpose, “qualora tali eventi si producano in conseguenza della vaccinazione”.
Al tempo stesso, la legge prevede l’obbligo di vaccinazione anti-Covid “per il personale sanitario e socio-sanitario che svolge la sua attività nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali pubbliche e private, nelle farmacie, para-farmacie e studi professionali”.
Nello specifico, ai sanitari che rifiutano il vaccino dovrà essere affidata una mansione che non sia a contatto con il pubblico. In mancanza di un ruolo simile, gli operatori no-vax dovranno essere sospesi senza stipendio per un periodo non superiore a un anno.
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La questione degli operatori sanitari no-vax è oggetto di aspro dibattito sin dall’anno scorso. Prima di entrare nel Governo, il segretario della Lega Matteo Salvini si era espresso contro l’obbligatorietà dei vaccini anti-Covid, ma alla Camera ha dato libera scelta ai deputati del Carroccio. Alla fine, la maggior parte di loro ha votato a favore del decreto.
Le altre misure del decreto
Il testo approvato a Montecitorio ci sono inoltre disposizioni che saranno valide fino al 31 luglio circa l’esercizio dell’attività giudiziaria in tempo di emergenza pandemica.
Autorizzato, poi, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti a posticipare di sei mesi le elezioni degli organi nazionali e territoriali.
Confermate, infine, le misure di semplificazione dello svolgimento dei concorsi di accesso al pubblico impiego, in particolare con le misure urgenti per le prove scritte del
concorso per magistrato ordinario.
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