Pensione quota 100 e lavoro occasionale: si può aggirare il vincolo?

Lorenzo Rubini

30/09/2021

Per chi percepisce pensione con quota 100 esiste il divieto di cumulo dei redditi da lavoro con quelli da pensione.

Pensione quota 100 e lavoro occasionale: si può aggirare il vincolo?

Per chi sceglie il pensionamento con la quota 100 esiste il divieto di cumulo dei redditi da pensione con quelli da lavoro con l’eccezione del lavoro autonomo occasionale nel limite dei 5000 euro l’anno. Questo significa che in linea generale non è possibile lavorare, per chi percepisce pensione quota 100, fino al compimento dei 67 anni necessari per accedere alla pensione di vecchiaia.

Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci scrive:

“Buonasera
Sono andata in pensione con quota 100 a settembre 2019. Compirò 67 anni a novembre 2023.
Domanda 1
So che non posso superare i 5000 euro lordi e solo con presta occasionale. Fino a quando? Dal gennaio 2024 sarò libera da, questo vincolo?
Domanda 2
Mi hanno proposto di scrivere un libro di testo. Sarebbe prestazione autoriale che con quota 100 se ho capito bene non è compatibile. Posso firmare cmq il contratto e mettere pagamenti quando non ho vincolo? Oppure?
Grazie”

Quota 100 e lavoro non occasionale

Il limite imposto dalla quota 100 vieta al pensionato di lavorare fino al compimento dell’età necessaria per accedere alla pensione di vecchiaia (ad oggi, quindi, 67 anni).
Dopo il compimento di questa età, ovviamente il vincolo decade e se lo si desidera è possibile riprendere una qualsiasi attività lavorativa che produca un reddito.

Nel suo caso, quindi, a gennaio 2024 potrà certamente considerarsi libera dal vincolo in questione.

Per quanto riguarda, invece, i proventi derivanti dalla pubblicazione di un libro la circolare INPS numero 117 del 2019 nella quale viene riportato l’elenco dei redditi incumulabili con la pensione quota 100 e nel quale è presente anche il reddito da “diritti di autore”.

La cosa che lei propone non è legale, firmare un contratto prevede lo svolgimento di un lavoro (e lavoro significa retribuzione a meno che lo stesso contratto non specifichi che il lavoro è svolto a titolo gratuito) e nel momento che firma il contratto deve dare comunicazione all’INPS, con il modello apposito Quota 100, indicando anche i redditi presunti che si andranno a percepire.

Se non si da comunicazione all’INPS dell’inizio del lavoro, l’istituto potrebbe chiedere la restituzione tardiva di tutti i ratei non corrisposti.

Spostare i pagamenti a quando il vincolo viene meno è comunque una pratica illegittimo visto che, comunque il lavoro dai redditi incumulabili (anche se differiti) viene svolto durante la fruizione di quota 100.

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