Come viene eletto il Presidente del Senato e quali sono le sue funzioni

Simone Micocci

23 Marzo 2018 - 10:33

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Oggi, venerdì 23 marzo 2018, hanno inizio le votazioni per l’elezione del Presidente del Senato. Ecco di quanti voti ha bisogno un candidato per essere eletto e quali sono le funzioni di cui si occuperà in futuro.

Come viene eletto il Presidente del Senato e quali sono le sue funzioni

Nella giornata di oggi - venerdì 23 marzo 2018 - alle ore 11:00 avranno inizio le votazioni per l’elezione del Presidente del Senato.

Come vuole il regolamento, la prima seduta del Senato della XVIII legislatura sarà presieduta dal senatore più anziano d’età e non dal Presidente uscente (Pietro Grasso che comunque siederà nuovamente al Senato grazie al risultato ottenuto alle elezioni). Quindi sarà il novantaduenne Giorgio Napolitano - senatore a vita e presidente emerito della Repubblica - a presiedere le operazioni di voto che porteranno all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.

A tal proposito Napolitano ha dichiarato di sentire un “grande senso di responsabilità” e per questo ha deciso di fare “un breve indirizzo, rivolto ai neoeletti senatori, per indicare le possibili prospettive”.

Sia per il discorso di Napolitano che per seguire le operazioni di voto c’è la diretta streaming sull’elezione del Presidente del Senato che potete visionare cliccando sul link che trovate di seguito. Qui invece faremo chiarezza su come funziona lo scrutinio segreto e su quali sono le funzioni della II^ carica dello Stato.

Qui la diretta delle elezioni dei Presidenti di Camera e Senato

Come viene eletto il Presidente del Senato

È l’articolo 4 del regolamento del Senato a stabilire le modalità con le quali viene eletto il Presidente. Così come per il Presidente della Camera dei Deputati, anche al Senato si procede con votazione a scrutinio segreto (con il rischio dei franchi tiratori).

I numeri necessari per l’elezione variano a seconda del turno di votazione. Ad esempio, nei primi due turni (entrambi si terranno oggi 23 marzo) è necessario che un candidato ottenga la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato.

Dal terzo scrutinio (che si terrà il giorno successivo) è sufficiente la maggioranza assoluta dei voti dei presenti e nel calcolo del quorum si terrà conto anche delle schede bianche.

Se anche la terza votazione si conclude con un nulla di fatto, nello stesso giorno si terrà un ballottaggio tra i due candidati più votati al terzo scrutinio, con la conseguente proclamazione di quello che ottiene la maggioranza dei voti.

A parità di voti sarà eletto il candidato più anziano tra i due.

Entro pochi giorni dall’insediamento delle Camere, quindi, sapremo qual è il nome del Presidente del Senato della XVIII legislatura. Una figura fondamentale per l’apparato statale, la seconda carica più importante della Repubblica.

Le funzioni

Il Presidente del Senato è la seconda carica più importante dello Stato, dopo il Presidente della Repubblica. Ed è proprio il Presidente del Senato ad esercitare le funzioni di supplente del Presidente della Repubblica qualora quest’ultimo ne sia impossibilitato, come previsto dall’articolo 86 della Costituzione.

La sua funzione principale è quella di rappresentare il Senato regolando le attività di tutti i suoi organi. Nel dettaglio, come previsto dal regolamento del Senato questo si occupa di:

  • dirigere e moderare le discussioni;
  • porre le questioni;
  • stabilire l’ordine delle votazioni proclamando il risultato;
  • assicurare il buon andamento dei lavori;
  • mantenere l’ordine.

Inoltre viene convocato, insieme al Presidente della Camera dei Deputati, dal Presidente della Repubblica prima di sciogliere le Camere.

Chi sarà a ricoprire questo ruolo così importante nella XVIII legislatura? In attesa di scoprirlo, ecco alcune previsioni.

Possibili nomi

Il dopo Pietro Grasso potrebbe essere deciso da un comune accordo tra Centrodestra e Movimento 5 Stelle, nonostante nelle ultime ore il rapporto tra i due schieramenti politici si sia nuovamente incrinato.

Il Movimento 5 Stelle - al quale molto probabilmente andrà la Presidenza della Camera dei Deputati - infatti non è d’accordo sul nome del forzista Paolo Romani fatto dal Centrodestra, ed inoltre si oppone con forza alla possibilità di parlare con Silvio Berlusconi.

A questo punto, qualora Centrodestra e Movimento 5 Stelle riuscissero a stringere un accordo, il nome più probabile è quello del leghista Roberto Calderoli che per ben 10 anni è stato vicepresidente a Palazzo Madama e quindi conosce in maniera approfondita il regolamento. Come alternativa a Calderoli la Lega ha fatto il nome dell’avvocato Giulia Bongiorno, sul quale però potrebbe esserci l’opposizione di Forza Italia.

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