Previsioni economiche UE: la ripresa si è messa in moto. Anche in Italia?

Violetta Silvestri

7 Luglio 2021 - 13:20

Le previsioni economiche estive dell’UE disegnano un quadro ottimistico: servizi, consumi e turismo sono in ripresa. In rialzo le stime per il PIL 2021 e 2022. Anche per l’Italia?

Previsioni economiche UE: la ripresa si è messa in moto. Anche in Italia?

Previsioni economiche estive dell’UE: da Bruxelles aggiornamento positivo per la ripresa dell’Unione.

Il messaggio inviato dalle istituzioni comunitarie è chiaro: le economie dei Paesi europei si sono messe in moto, spinte dalla campagna di vaccinazione, dall’allentamento delle misure restrittive e dalla graduale e diffusa riapertura del settore servizi.

Per questo, le stime sul PIL sono in aumento e il rimbalzo dei consumi è già visto in rialzo. Dalle previsioni economiche UE è emerso comunque che l’allerta rimane elevata su varianti Covid e impatto su famiglie e imprese dell’allentamento delle politiche di sostegno.

In focus anche le proiezioni sull’Italia: cosa prevede l’UE sul Belpaese?

UE: previsioni economiche più ottimiste, i motivi

C’è un sentiment di fiducia e ottimismo nelle previsioni economiche UE diramate nella nota estiva, espresso con parole chiare: “le prospettive a breve termine per l’economia europea sembrano più rosee del previsto in primavera.”

I motivi sono diversi: miglioramento della situazione sanitaria, allentamento delle misure di contenimento, calo del numero di nuove infezioni e ricoveri, progressi nella vaccinazione, riapertura di diverse attività legate a servizi e turismo.

L’UE ha sottolineato che:

“I risultati positivi del sondaggio tra consumatori e imprese...suggeriscono che un rimbalzo dei consumi è già in corso e destinato a rafforzarsi nei prossimi mesi. Ci sono anche prove di un inizio di ripresa dell’attività turistica, che dovrebbe beneficiare anche del nuovo certificato digitale COVID dell’UE.”

Tutti questi fattori dovrebbero potenzialmente aiutare a superare la temporanea carenza di materie prime di produzione e l’aumento dei costi che colpiscono parti del settore manifatturiero.

PIL e inflazione in Europa: le stime aggiornate

In questa cornice di crescente ottimismo, le stime sul PIL dell’UE sono state aggiornate al rialzo, con questo dettaglio:

  • PIL UE ed Eurozona 2021 +4,8%;
  • PIL UE ed Eurozona 2022 +4,5%;
  • produzione livello pre-crisi nell’ultimo trimestre del 2021

Le previsioni di primavera indicavano un +4,2% per l’anno in corso e un +4,4% per il 2022. Tuttavia il documento ha evidenziato che:

“La velocità del recupero varierà in modo significativo tra gli Stati membri. Alcuni dovrebbero vedere la produzione economica tornare ai livelli pre-pandemia entro il terzo trimestre del 2021, ma altri richiederebbero più tempo”

Per quanto riguarda l’inflazione, la previsione è di un rialzo. Il contesto è così spiegato:

“Si prevede che quest’anno l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, i colli di bottiglia della produzione dovuti alla carenza di alcuni componenti di input e materie prime e i vincoli di capacità rispetto alla domanda in forte espansione sia in patria che all’estero eserciteranno una pressione al rialzo sui prezzi al consumo”

Nel dettaglio: +2,2% quest’anno e +1,6% nel 2022 (+0,3 e +0,1 punti percentuali, rispettivamente, rispetto alle previsioni di primavera). Nell’Eurozona si prevede in media media una crescita di 1,9% nel 2021 (+ 0,2 p.p.) e di 1,4% nel 2022 (+0,1 p.p.).

Quali previsioni sull’Italia da Bruxelles?

La Commissione UE guarda in positivo ance il nostro Paese.

L’Italia è vista crescere del 5% nel 2021, come già auspicato dal ministro Franco e dal governatore della banca centrale Visco. C’è dunque il balzo rispetto al 4,2% indicato per l’anno in corso nelle previsioni di primavera.

Nel 2022, le stime sono un po’ calate in confronto al precedente documento, passando da +4,4% a +4,2%.

Sul fronte inflazione, in Italia è previsto un rialzo dei prezzi dell’1,4% nel 2021 e dell’1,2% nel 2022.

La Commissione ha sottolineato l’importanza degli investimenti pubblici e privati che l’attuazione del Pnrr sarà in grado di mettere in moto: da essi - e dalla loro efficienza - si scatenerà la principale forza di crescita dell’Italia.

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