Le regioni che rischiano la zona gialla con la regola del 5% dei posti letto occupati

Simone Micocci

20/07/2021

Cambiano i criteri per la colorazione delle regioni: in zona gialla con il 5% dei posti in terapia intensiva occupati. Ecco chi è più a rischio guardando a questo nuovo parametro.

Le regioni che rischiano la zona gialla con la regola del 5% dei posti letto occupati

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, lo aveva anticipato e così sarà: cambiano i criteri per il cambio colore delle regioni e d’ora in avanti l’indice Rt e l’incidenza ogni 100 mila abitanti avranno meno importanza in quanto si guarderà principalmente alla situazione negli ospedali.

D’altronde, in un contesto in cui sempre più italiani sono vaccinati e quindi con meno rischio di sviluppare una grave sintomatologia da Covid, non ha molto senso guardare ai contagi: meglio tener conto della situazione negli ospedali, attuando restrizioni solamente nel caso dovessero aumentare i ricoverati.

Nel caso in cui gli attuali criteri fossero rimasti invariati, cinque regioni rischiavano di passare in zona gialla già dalla prossima settimana. Con il cambio di parametri, invece, questo processo dovrebbe essere più lento, ma ci sono comunque delle regioni che sono più vicine al passaggio in zona gialla rispetto ad altre.

Vediamo di quali si tratta, partendo dal capire quali saranno i nuovi criteri per il passaggio da un colore a un altro.

Quando la regione passa in zona gialla con i nuovi criteri

Contestualmente al cambio delle regole riguardanti l’utilizzo del green pass, il Governo provvederà anche a modificare i criteri che regolano il passaggio di una regione da una zona a un’altra.

Secondo le ultime anticipazioni, per il passaggio da zona bianca a gialla si guarderà sia alla situazione nei reparti ordinari che in quella delle terapie intensive. Nel dettaglio, si passerà in zona gialla quando si verifica uno dei due eventi:

  • occupato il 5% dei posti letto in terapia intensiva;
  • occupato il 10% dei posti letto nei reparti ordinari.

Per il momento, invece, non è ancora chiara quale sarebbe la soglia per un eventuale passaggio in zona arancione e successivamente in rossa. Quello che ci interessa per il momento, se non altro per un fattore di prossimità, è però il passaggio in zona gialla.

Con questi criteri verrà scongiurato il passaggio in zona gialla già dalla prossima settimana per alcune delle regioni con più contagi. Ma ci sono comunque delle regioni che non possono stare tranquille a causa dell’aumento dei ricoverati.

Quali sono le regioni che rischiano la zona gialla con i nuovi criteri

Fortunatamente la curva dei ricoveri cresce molto più lentamente rispetto a quella dei nuovi contagi. Ragione per cui con i nuovi criteri per il cambio di colore il passaggio in zona gialla dovrebbe essere ritardato di qualche settimana.

Detto questo, ecco una tabella con le informazioni su quanti sono i ricoverati in ogni singola regione, nonché su qual è la percentuale di occupazione dei posti letto (fonte Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali).

Regione Ricoverati nei reparti ordinari Percentuale di occupazione dei posti letto Ricoverati in terapia intensiva Percentuale di occupazione delle terapie intensive
Valle d’Aosta 0 0% 0 0%
Veneto 241 1% 17 1%
Liguria 20 1% 5 2%
Piemonte 54 1% 3 0%
Friuli Venezia Giulia 9 1% 0 0%
Provincia di Trento 0 0% 0 0%
Provincia di Bolzano Non disponibili 2% 0 0%
Lombardia 138 2% 30 2%
Emilia Romagna 142 2% 14 2%
Toscana 90 1% 16 4%
Marche 15 1% 2 1%
Umbria 9 1% 1 1%
Lazio 130 2% 29 3%
Abruzzo 22 2% 1 1%
Campania 181 5% 10 2%
Basilicata 16 5% 0 0%
Molise 1 1% 0 0%
Calabria 49 6% 5 3%
Puglia 76 2% 10 2%
Sardegna 57 4% 4 2%
Sicilia 154 5% 22 3%

Guardando alla tabella, dunque, ne risulta che la Toscana è la regione più vicina a passare in zona gialla, con una percentuale di ricoveri in terapia intensiva pari al 4%. Non bene neppure la Sicilia e la Calabria, che oltre ad avere una percentuale di ricoveri in terapia intensiva del 3% hanno anche una percentuale di ricoveri nei reparti ordinari non molto lontana dal 10% previsto dai nuovi criteri, in quanto rispettivamente del 5% e 6%. Anche il Lazio deve guardarsi da un ritorno in zona gialla, vista una percentuale di occupazione delle terapie intensive del 3%.

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