Riunione BCE dicembre, aumento del QE? Scenari possibili e effetti sui mercati

Livio Spadaro

30 Novembre 2015 - 10:26

Si avvicina sempre più la riunione decisiva della BCE di Dicembre. Nel dettaglio, vediamo le decisioni che la BCE potrebbe prendere e le conseguenze sui mercati.

Riunione BCE dicembre, aumento del QE? Scenari possibili e effetti sui mercati

Giovedì 3 Dicembre, la Banca Centrale Europea prenderà la decisione in merito l’aumento delle misure di politica monetaria attualmente in atto. Vediamo nel dettaglio le opzioni che la BCE ha sul tavolo e le possibili conseguenze sul cambio Euro-Dollaro e sui mercati.

BCE: taglio dei tassi di deposito o estensione del QE sono le scelte più probabili

La BCE, nella giornata di Giovedì 3 Dicembre, renderà note le decisioni prese in merito all’aumento della politica monetaria espansiva attualmente in atto. Come già ribadito più volte dall’istituto bancario europeo in questi mesi, sulla decisione peserà notevolmente lo sviluppo dell’inflazione nell’Eurozona.

La BCE potrà decidere di aumentare la politica monetaria attraverso un ventaglio di 4 opzioni. Le 4 opzioni possibili sono: la riduzione del tasso Mro, il taglio dei tassi sui depositi bancari, l’aumento del Quantitative Easing (QE) o l’allungamento della durata del QE.

Il tasso Mro (Marginal refinincing operation) è il tasso al quale le banche si finanziano presso la BCE. Nel 2014 il tasso Mro è stato portato dallo 0,15% allo 0,05% che corrisponde al minimo storico di tale tasso.

Molti analisti reputano improbabile la riduzione del tasso Mro poiché è già a livelli molto bassi.

Il tasso che la BCE potrebbe decidere invece di tagliare è quello di deposito (deposity facility). Il tasso di deposito corrisponde al tasso che la BCE paga alle banche per tenere parte della loro liquidità all’interno dell’istituto bancario europeo. Attualmente questo tasso è negativo del -0,2%.

Un tasso di deposito negativo vuol dire che non è la BCE a pagare le banche per mantenere parte della liquidità nel conto della Banca Centrale ma viceversa.

Molti esperti reputano che il taglio di questo tasso sia molto probabile. Nel particolare, la BCE potrebbe decidere, nella riunione di Giovedì, di portare il tasso di deposito dall’attuale -0,2% fino ad un massimo del -0,4%.

Le ultime due opzioni in campo riguardano il Quantitative Easing.

Attraverso il QE la BCE compra titoli di Stato dalle banche riducendo sempre più i rendimenti dei bond. Questa manovra dovrebbe permettere alle banche di incassare nuova liquidità da dirottare nei prestiti reali, in modo da stimolare i consumi e di conseguenza alzare il livello di inflazione.

Attualmente, il QE della BCE prevede l’acquisto per un ammontare di 60€ miliardi al mese di bond statali fino a Settembre 2016.

Dalla riunione di Giovedì, ci si potrebbe aspettare un’estensione del QE in termini di durata oppure l’aumento dello stesso in termini di quantità e di tipologie di titoli acquistati.

La BCE, infatti, potrebbe decidere di estendere il QE fino al 2017 (o finché non venga raggiunto il target di inflazione) oppure potrebbe prendere in considerazione l’opzione di acquistare municipal bond o, in estrema ratio, corporate bond.

Decisione BCE: cosa aspettarsi sui mercati?

Tralasciando gli effetti reali della decisione della BCE (per i quali rimandiamo al nostro articolo), quali potrebbero essere gli effetti sui mercati a seguito della decisione presa dalla BCE?

Tenendo presente che ogni mossa della BCE possa essere già prezzata da alcuni mercati (come ad esempio quello valutario), la decisione della BCE dovrebbe avere effetti di euforia sui mercati azionari europei e potrebbe spingere ulteriormente in basso il cross Euro-Dollaro.

Il cambio Euro-Dollaro potrebbe avere una spinta ribassista nel caso in cui, secondo molti esperti, la BCE decidesse di tagliare i tassi di deposito. Questo, tuttavia, si potrebbe verificare anche nel caso di un aumento della quantità del QE (poiché aumenterebbe la liquidità in circolazione) mentre, nel caso di un’estensione temporale dello stesso, l’effetto ribassista potrebbe essere più limitato.

Tuttavia, in ogni caso, con un aumento della politica monetaria espansiva della BCE, l’Eur/Usd sembra ormai destinato alla parità.

Per quel che riguarda i mercati azionari europei, la decisione della BCE potrebbe innescare un euforia sui mercati con un possibile rally della durata di giorni (anche in considerazione del fatto che la Fed a metà Dicembre potrebbe alzare i tassi di interesse).

Se effettivamente il tasso di cambio arrivasse a toccare la parità, i titoli che potrebbero beneficiare della svalutazione dell’Euro sono tutti quei titoli che esportano prodotti all’estero, soprattutto se vengono pagati in Dollari americani.

Nel mondo delle commodities, la decisione della BCE dovrebbe essere di poco peso, considerando che la divisa delle materie prime è in Dollari e non in Euro (in tal senso peserà più la decisione della Federal Reserve).

Sul mercato obbligazionario potremmo invece assistere ad un sell-off dei bond statali (o anche di altri tipi di bond se la BCE deciderà di estendere il QE anche ad altri strumenti).

Questo perché la politica monetaria messa in campo dalla BCE riduce i rendimenti obbligazionari, spostando l’attenzione sul mercato azionario (altro motivo per cui i mercati europei beneficiano della decisione BCE, qualunque essa sia).

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