Salvini e Giorgetti: i vaccini in mano alla Lega? PD e M5S non “toccano palla”

Alessandro Cipolla

19/03/2021

Lega iper attiva sul fronte vaccini, con tutta la partita che sembrerebbe essere in mano al Carroccio: Salvini prosegue nei suoi incontri per riuscire a portare lo Sputnik V in Italia, ma Giancarlo Giorgetti dialoga con gli Usa soprattutto per aumentare la fornitura da parte di Johnson & Johnson.

Salvini e Giorgetti: i vaccini in mano alla Lega? PD e M5S non “toccano palla”

Una delle conseguenze del nuovo governo Draghi è che, nella fondamentale partita del vaccino anti-Covid, tutto sembrerebbe essere in mano alla Lega. O meglio, sono proprio i big del Carroccio, Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti, i più attivi su svariati fronti.

Rimasti in panchina nella prima fase della pandemia, i leghisti sono rientrati in campo proprio nel momento cruciale: oltre al piano vaccini da ricalibrare, c’è anche il Recovery Plan da 200 miliardi che deve essere messo a punto.

Se da un lato Mario Draghi ha affidato ai tecnici molti dei ruoli chiave, dall’altro l’unico dicastero pesante finito a un politico per quanto riguarda gli investimenti è stato il MISE, dove è arrivato Giancarlo Giorgetti.

Da sempre descritto come l’anima più moderata della Lega e grande sponsor delle larghe intese che hanno portato alla nascita di questo Governo, Giorgetti negli ultimi giorni viene dato come in costante dialogo con Parigi e Washington: se grazie alla sponda di Macron si punta a una sorta di riconoscimento in Europa per il Carroccio, con gli Usa invece l’obiettivo sarebbe quello di aumentare le dosi di Johnson & Johnson destinate all’Italia.

Una strategia che sarebbe diametralmente opposta a quella del suo segretario, visto che Matteo Salvini negli ultimi tempi ha inanellato una serie di incontri (da San Marino all’Ungheria) tesi a un solo obiettivo: ottenere il via libera per la distribuzione dello Sputnik V in Italia, anche senza il disco verde dell’Ema al vaccino russo.

Vaccini: Salvini e Giorgetti divisi tra Sputnik e J&J

In un clima quasi di ritrovata guerra fredda tra Usa e Russia dopo le forti dichiarazioni di Biden che ha definito Putin “un assassino”, anche la Lega sembrerebbe essere spaccata sul guardare a Washington oppure a Mosca.

Al centro c’è la questione dei vaccini, nuovo casus belli delle tensioni internazionali visto che ormai appare chiaro che, contro il Covid, dovremo vaccinarci di continuo e per anni visto il problema delle varianti.

Scegliere un vaccino piuttosto che un altro non sarebbe più una scelta soltanto legata all’emergenza sanitaria, ma anche strategica in ottica delle relazioni geopolitiche tra i vari Paesi.

In Italia questa partita sembrerebbe essere tutta in mano alla Lega. Matteo Salvini dialoga con emissari e leader europei come ai tempi del primo governo Conte quando faceva il bello e il cattivo tempo.

Peccato che questa volta la sua strategia sembrerebbe essere isolata. L’ex ministro sta spingendo per lo Sputnik V, con il vaccino russo che potrebbe arrivare in Italia anche con una scelta unilaterale: basterebbe l’ok dell’Aifa, che però poi si dovrebbe accollare tutte le responsabilità della decisione.

Quella di Matteo Salvini però non sembrerebbe essere una battaglia condivisa nella maggioranza, tanto che il suo storico braccio destro Giancarlo Giorgetti, ora ministro dello Sviluppo Economico, sta invece allacciando un dialogo con Johnson & Johnson, anche alla luce del fatto che il siero del colosso americano è monodose, può essere conservato facilmente e non necessita di un richiamo.

Differenze di vedute a parte, appare evidente come la questione vaccini sembrerebbe coinvolgere soprattutto i big della Lega, con buona pace per i giallorossi che su questo tema così delicato non sembrerebbero “toccare palla”.

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