Seed Money investe nel capitale di RepUp, la startup che gestisce la reputazione dei locali

Massimiliano Carrà

07/10/2019

Seed Money, la società specializzata nel lancio di startup ad alto valore innovativo, ha deciso di investire nel capitale di RepUp, la startup che gestisce la reputazione online dei locali: dai ristoranti alle pasticcerie

Seed Money investe nel capitale di RepUp, la startup che gestisce la reputazione dei locali

Dopo una fase di mentorship, Seed Money investe nel capitale di RepUp. Ad annunciarlo è Federico Barcherini, co-founder di Seed Money, ossia la società specializzata nel lancio di startup ad alto valore innovativo, composta da 170 business angel.

Seed Money ha deciso di investire nel capitale di RepUp, ossia la startup che gestisce la reputazione di ristoranti, bar, pasticcerie e gelaterie, con un obiettivo ben preciso: accelerarne la sua crescita nei prossimi mesi.

“Siamo molto orgogliosi del lavoro fatto da RepUp”. Sono queste le parole di Federico Barcherini, che poi aggiunge: “Abbiamo creduto fin dall’inizio nelle grandi potenzialità del progetto e nell’execution di un team davvero affiatato e con competenze elevatissime. La gestione della reputazione online nel mondo del food e della ristorazione è un tema delicato, ma di grande impatto sul fatturato dei locali di somministrazione”.

Soddisfatto della decisione di Seed Money anche Salvatore Viola, co-founder e CEO di RepUp, che spiega: “Il 93% degli italiani sceglie dove mangiare basandosi sulle recensioni online. Ecco perché Seed Money ha creduto in RepUP fin dai suoi primi passi. C’era bisogno di uno strumento che aiutasse i gestori di ristoranti, bar e gelaterie a presidiare la piazza più grande del mondo”.

Cosa è RepUp e cosa fa

Come già descritto precedentemente, RepUp è una startup italiana che gestisce la reputazione di ristoranti, bar, pasticcerie e gelaterie con una formula innovativa che coniuga tecnologia e operatori specializzati.

A spiegarne il suo funzionamento è intervenuto Salvatore Viola, co-founder e CEO, che racconta:

“Quando un cliente esce da un locale, incolla un biglietto virutale sulla porta che esprime pubblicamente un giudizio. Mettiamo che ci siano due ristoranti uno accanto all’altro. Ambedue hanno all’ingresso lo stesso commento: “Mi sono trovato male, non ci torno più”. Uno dei due, però, ha anche la risposta del titolare: “Ci spiace tanto per l’accaduto. Cerchiamo di dare sempre il massimo nel nostro lavoro e il giudizio dei clienti per noi è preziosissimo. Torni a trovarci, saremo lieti di farle cambiare idea”. Chi passa leggerà ambedue i biglietti, ma dove preferirà entrare»?

La risposta da parte del proprietario del locale è quindi il fulcro di RepUp, perché una delle basi che permette di gestire correttamente la reputazione online di un locale è proprio gestire il confronto dell’azienda con i propri clienti e rispondere in maniera corretta anche alle critiche.

Lo stesso Salvatore Viola, co- founder e CEO di RepUp ha sottolineato questo aspetto a Money.it: “La dura verità è però che ristoratori, pasticceri e gestori di locali fanno un lavoro molto impegnativo che non lascia loro il tempo per occuparsi nel modo giusto di questi social”.

Inoltre, come sottolineato dallo stesso Viola “interagire con i propri clienti online richiede anche competenze specifiche. Il risultato è che meno di 1 recensione su 10 riceve una risposta. E pensare che non rispondere a una critica viene spesso percepito come un’ammissione di colpa”.

Ecco perché nasce RepUp. La startup infatti risponde a tutte le recensioni negative dei clienti entro 24 ore, gestisce anche i commenti positivi, applica tecniche Seo per migliorarne la ricercabilità sul Web, sistema i profili dei ristoranti sui social, incluso l’aggiornamento delle foto e molto altro.

I numeri del mercato

Per capire l’impatto delle recensioni sul mercato della ristorazione, bisogna analizzare dei dati molti importanti che ha evidenziato lo stesso Andrea Orchesi, co-founder e Presidente di RepUp a Money.it: “Il 93% degli italiani ammette di scegliere il ristorante basandosi sulle recensioni online. Non solo: l’85% delle persone che usano Internet dice di preferire le recensioni online alle raccomandazioni personali”.

Ma non è tutto, Orchesi ha sottolineato un altro importante aspetto:

“Chi sceglie il locale su siti come TripAdvisor o Google in base alla qualità dei profili e delle recensioni, spende il 30% in più dei clienti che arrivano da altri canali. Proprio per questo noi abbiamo sviluppato strumenti tecnologici innovativi che ci consentono di offrire un servizio completo a un prezzo accessibile. Possiamo trasformare i social, che molti ristoratori considerano un problema, in una grande opportunità di crescita”.

Inoltre, anche se secondo Salvatore Viola “è impossibile stimare con precisione l’impatto del digitale nella ristorazione, la gestione delle reputazioni sulle piattaforme di recensioni online è un tema serio che impatta sul fatturato”.

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