Spagna verso nuove elezioni: caos in stile italiano (ma almeno gli spagnoli possono votare)

Violetta Silvestri

18 Settembre 2019 - 17:58

Crisi di governo anche in Spagna. Non c’è una maggioranza dopo le elezioni di aprile e gli spagnoli torneranno a votare. Stessa crisi dell’Italia, ma diverse soluzioni. Analizziamo perché.

Spagna verso nuove elezioni: caos in stile italiano (ma almeno gli spagnoli possono votare)

Trova una soluzione la lunga crisi di governo spagnola: si tornerà a votare probabilmente il prossimo novembre. Le elezioni di aprile avevano decretato la vittoria del Partito Socialista di Sanchez che da solo, però, non poteva garantire la maggioranza in Parlamento. A nulla sono valsi i tentativi di negoziato e di accordo programmatico tra il primo partito e la formazione di sinistra Unidas Podemos. Si preannunciano, dunque, le quarte elezioni in quattro anni.

Il richiamo alla crisi di governo italiano appena risolta è automatico. Ciò che balza agli occhi, però, è proprio la via d’uscita diversa dall’impasse governativa. Se, infatti, gli spagnoli sono chiamati per l’ennesima volta a votare, quasi in un appuntamento ormai annuale, gli italiani restano, per l’ennesima volta, a guardare i meccanismi parlamentari. Scongiurando proprio il voto che i partiti di centro destra - e i propri elettori - avevano invocato.

Crisi di governo di Italia e Spagna a confronto

Le consultazioni del re Felipe VI iniziate lunedì non hanno dato i risultati sperati e, dinanzi all’ennesima mancanza di maggioranza per governare, il Capo di Stato ha deciso di sciogliere le camere. La Costituzione spagnola, infatti, stabilisce che l’ultima investitura di un probabile Primo ministro potrebbe avvenire entro il 23 settembre. Non esistono perciò ulteriori margini di trattative.

Ciò che è mancato in Spagna è stata proprio una comunanza di intenti tra diverse forze politiche. Quello che invece è avvenuto nel nostro Paese. Con il Partito Democratico che, alla fine, ha rimosso ogni riserva e ha trovato i punti di accordo con il Movimento Cinque Stelle. Da notare che proprio la formazione politica di centro-sinistra ora capeggiata da Zingaretti si ritrova a governare per la quarta volta in sei anni senza aver vinto le elezioni.

Per quattro anni la Spagna organizza libere elezioni, per quattro anni in Italia si compongono coalizioni nuove e non propriamente espressione di volontà popolare. Il confronto tra i due sistemi istituzionali è interessante. E potrebbe fare irritare chi, in Italia, continua a sostenere di tornare alle urne. Le quali, però, non promettono nulla di buono per la Spagna. Lo scenario, infatti, continua ad essere incerto nel multipartitismo spagnolo. Anche se alcuni sondaggi danno il Psoe in crescita al 30%, questa quota richiederebbe sempre alleanze. Le ragioni di stabilità per il Paese invocate in Italia nella ricerca di una soluzione parlamentare potrebbero essere vincenti al confronto.

Spagna e Italia tra maggioritario e proporzionale

Malgrado le differenze dei sistemi elettorali italiano e spagnolo, le instabilità anche gravi che questi Stati hanno evidenziato possono avere una omogenea chiave di lettura.
Bipartitismo o multipartitismo? Sistema maggioritario o proporzionale? Questi sono gli interrogativi che spiccano nei dibattiti italiani e spagnoli. Sempre più spesso si invocano meccanismi elettorali che possano favorire maggioranze certe. La vocazione multipartitica di questi Stati, infatti, rende più facile la crisi. In Spagna, inoltre, non esiste nemmeno il premio di maggioranza alla Camera, dove vige un sistema proporzionale.

La Spagna bipartitica socialista-popolare non rispecchia più le istanze politiche del suo popolo. Negli anni, con il malcontento crescente degli elettori, sono emerse forze nuove come Ciudadanos, Vox, Podemos. Come in Italia, quindi, il tramonto dei simboli partitici tradizionali ha aumentato l’instabilità. L’ultima notizia della formazione di un nuovo partito da parte di Matteo Renzi ne è una prova.

Mentre in Italia si osserva come andrà il Conte Bis, in Spagna, si attendono novità rincuoranti dalle elezioni. Entrambi i Paesi sono alla ricerca di una duratura governabilità.

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