Lo stato di emergenza e i dpcm sono illegittimi: cosa dice la sentenza del Tribunale di Pisa

Alessandro Cipolla

23/02/2022

23/02/2022 - 11:26

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Per una sentenza del Tribunale di Pisa “la delibera dichiarativa dello stato di emergenza adottata dal Consiglio dei ministri il 31.1.2020 è illegittima”, con i vari dpcm emanati che di conseguenza non avrebbero validità.

Lo stato di emergenza  e i dpcm sono illegittimi: cosa dice la sentenza del Tribunale di Pisa

Lo stato di emergenza decretato in Italia il 31 gennaio 2020 e ancora in vigore è legittimo? I tanti dpcm emanati negli ultimi due anni hanno una valida base giuridica? Due domande queste che da tempo stanno dividendo giuristi e costituzionalisti.

Procediamo con ordine. Dopo che il 23 gennaio 2020 a Wuhan in Cina è stato deciso di applicare un lockdown a causa del diffondersi di una nuova malattia virale che verrà identificata con il nome di COVID-19, con una delibera il Consiglio dei ministri allora guidato da Giuseppe Conte ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza in Italia “in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”.

Così si legge nella nota diramata il 31 gennaio 2020:

Il Consiglio dei ministri delibera ai sensi dell’art. 7, comma 1, lettera c), e l’articolo 24, comma 1, del il decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 (Codice della Protezione Civile), lo stato di emergenza nazionale per la durata di sei mesi (fino al 31 luglio 2020). Vengono stanziati 5.000.000 da destinare all’avvio delle attività di soccorso e assistenza alla popolazione e degli interventi più urgenti, a valere sul Fondo per le emergenza nazionali.

Visto lo stato di emergenza, da quel momento i due Governi che si sono avvicendati hanno emanato in totale 41 dpcm per gestire la crisi sanitaria: nel dettaglio 28 sono stati quelli licenziati dal Conte-bis e 13 quelli targati Draghi.

Lo stato di emergenza può durare al massimo per due anni: da quando c’è la pandemia è stato prorogato più volte, con il Governo che adesso appare intenzionato però a non andare ulteriormente oltre rispetto alla scadenza del 31 marzo 2022.

In questo scenario, una sentenza di un giudice monocratico del Tribunale di Pisa ha assolto due persone accusate di aver violato il primo lockdown in quanto “non si reputa il dpcm 08.03.2020 costituente provvedimento legalmente dato dall’Autorità, come per conto richiesto dall’art.650 cp.”.

Tribunale di Pisa
La sentenza emessa in data 08.11.2021

Lo stato di emergenza è illegittimo?

La sentenza emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Pisa ha assolto, nella formula “più ampia e favorevole al reo, perché il fatto non sussiste e non perché il fatto non è più previsto dalla legge”, le due persone accusate di aver violato il primo lockdown.

Si deve evidenziare che l’Ordinamento Costituzionale Italiano - si legge sempre nella sentenza - non contempla né lo stato d’eccezione, né lo stato d’emergenza, che è una declinazione dell’eccezione, al di fuori dello stato di guerra, previsto all’art. 78 della Cost.”.

Per il giudice di conseguenza “la situazione attuale causata dal COVID-19 non è nemmeno giuridicamente ammissibile allo stato di guerra, per cui non è possibile far ricorso all’applicazione analoga dell’art.78 della Cost.”.

In conclusione la sentenza dichiara che “la delibera dichiarativa dello stato di emergenza adottata dal Consiglio dei ministri il 31.1.2020 è illegittima per essere stata emanata in assenza dei presupposti legislativi, in quanto non è rinvenibile alcuna fonte avente forza di legge, ordinaria o costituzionale, che attribuisca al Consiglio dei Ministri il potere di dichiarare lo stato di emergenza per rischio sanitario”.

Alla luce di questa sentenza emessa da un giudice monocratico, lo stato di emergenza è illegittimo come tutti i dpcm che sono stati emanati in questi due anni? A riguardo bisogna chiarire che si tratta di una sentenza di primo grado e non di una pronuncia della Cassazione. Inoltre l’eventuale giudizio sulla legittimità costituzionale di atti normativi spetta alla Corte costituzionale.

Già con la sentenza n. 198 del 2021 la Corte costituzionale, che si è dovuta pronunciare contro una sanzione di 400 euro inflitta ad un cittadino per aver disatteso il divieto di uscire dalla propria abitazione senza giustificato motivo, ha in qualche modo “salvato” i dpcm del Covid riconducendoli alla nozione di “atto amministrativo necessitato”.

Quello della legittimità dello stato di emergenza a causa del Covid è un argomento di cui si discuterà ancora a lungo in Italia, con l’ultima parola però che spetterà alla Corte costituzionale se mai verrà interpellata a riguardo.

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