Tutta Italia in zona rossa a febbraio: ecco i tre motivi

Alessandro Cipolla

12/01/2022

Per il matematico del Cnr Giovanni Sebastiani entro un mese, se i contagi Covid dovessero continuare a seguire questa linea, tutta l’Italia potrebbe finire in zona rossa a causa di tre fattori: la scuola, i saldi e la variante Omicron.

Tutta Italia in zona rossa a febbraio: ecco i tre motivi

L’Italia potrebbe ritrovarsi entro un mese in zona rosa per colpa della scuola, dei saldi e ca va sans dire della variante Omicron. Questa è la previsione di Giovanni Sebastiani, il matematico del Cnr che è stato intervistato dal Fatto Quotidiano.

Se, come prevedo, la crescita delle ospedalizzazioni rimane lineare o addirittura accelera - ha spiegato Sebastiani - entro una decina di giorni, una dozzina di Regioni saranno oltre le soglie della zona arancione, ed entro un mese sarà superata a livello nazionale prima la soglia della zona rossa dei reparti ordinari e poi quella delle intensive”.

Per il matematico “c’è un ritardo nei cambiamenti delle curve delle ospedalizzazioni e dei decessi rispetto ai cambiamenti dell’incidenza dei positivi”, con questo aumento dei ricoveri che potrebbe spingere prima diverse Regioni in arancione e poi tutta l’Italia in zona rossa.

A influire nel fare scivolare l’Italia verso la zona rossa sarebbe innanzitutto la variante Omicron, molto più contagiosa rispetto a Delta ma fortunatamente con ogni probabilità meno virulenta, oltre all’inizio dei saldi e alla riapertura delle scuole.

Prima della vaccinazione - ha aggiunto Sebastiani -La scuola in presenza aumentava l’indice Rt del 25%, lo stop lo riduceva del 38%: con la vaccinazione il quadro cambia. Bisogna però tener presente che la copertura vaccinale della fascia 12-19 anni è ora in Italia circa del 76%, mentre quella dei più piccoli è del 6% circa”.

Tutta Italia in zona rossa a febbraio?

Dopo l’ultimo monitoraggio attualmente in Italia sono quindici le Regioni in zona gialla: Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto, PA di Bolzano, PA di Trento, Lombardia, Piemonte, Lazio, Sicilia, Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo e Valle d’Aosta.

Al momento nessuna Regione è in zona arancione ma, a partire da lunedì prossimo, appare assai probabile un cambio di colore per Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, PA di Trento, Sicilia e Calabria.

La previsione di Giovanni Sebastiani di un dozzina di Regioni in arancione entro una decina di giorni appare così assai probabile, ma per il passaggio in zona rossa dovrebbe verificarsi un forte peggioramento della situazione sanitaria in Italia.

Per passare in zona rossa infatti un territorio deve avere una incidenza dei contagi superiore ai 150 casi ogni 100.000 abitanti, oltre a un tasso di occupazione dei posti letto in area medica e nelle terapie intensive rispettivamente del 40 e 30%.

A livello nazionale in questo momento abbiamo occupate il 17% delle terapie intensive e il 26% dei posti letto in area medica, mentre l’incidenza dei contagi è abbondantemente oltre la soglia.

Se molte Regioni dovessero diventare rosse, è probabile che il Governo possa decidere di estendere il colore a tutto il Paese facendo scattare una sorta di lockdown visto che chiuderebbero tutte le attività non essenziali con forti limiti agli spostamenti tra i Comuni.

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