Vaccino Covid di Pfizer «inadatto una vaccinazione di massa» per questi 2 motivi

Giacomo Astaldi

17/11/2020

Il vaccino Covid-19 di Pfizer «non sembra adatto alla vaccinazione di massa». L’avvertimento è stato lanciato da Le Monde, che specifica i due motivi per i

Vaccino Covid di Pfizer «inadatto una vaccinazione di massa» per questi 2 motivi

Il vaccino Covid-19 di Pfizer «non sembra adatto alla vaccinazione di massa». È quanto asserisce il noto giornale francese Le Monde.

Il 9 novembre qualcosa nel corso della pandemia da coronavirus è cambiato: il colosso farmaceutico statunitense Pfizer, in collaborazione con la tedesca BioNTech, ha annunciato che il suo vaccino è efficace per oltre il 90%. Sono seguiti l’annuncio della Russia, per la quale il suo vaccino sperimentale Sputnik V ha un’efficacia del 92% e quello della statunitense Moderna, che riporta un’efficacia del suo vaccino al 94,5%.

Ma, come sottolinea il quotidiano francese, persistono degli aspetti legati ai vaccini anti Covid che dovrebbero frenare l’entusiasmo. L’antidoto alla pandemia è ancora lontano dall’essere trovato. Nello specifico, nonostante l’alta efficacia riportata per il vaccino sviluppato da Pfizer, vi è un problema non di poco conto: non è adatto a una vaccinazione di massa.

Vaccino Covid: quello di Pfizer è inadatto alla vaccinazione di massa

Che ci sia bisogno di agire massivamente è scontato: l’efficacia del vaccino in sé è strettamente correlata al numero di persone a cui viene somministrato, rendendo necessario agire su milioni, miliardi di individui.

Sono due i motivi per cui il vaccino del colosso statunitense non appare adatto a una vaccinazione di massa:

1) Trasporto a bassissime temperature

Il vaccino di Pfizer deve essere conservato e trasportato a una temperatura di -72° C, il che rende ancor più complicata la sua distribuzione. Contiene RNA, una molecola instabile che deve essere conservata in un ambiente molto freddo. Per tale motivo il suo trasporto necessita di congelatori specifici e assai costosi, strumenti a cui non hanno accesso né i medici di base né tantomeno le farmacie.

2) Il costo proibitivo

Da considerare, inoltre, il suo costo, molto alto. Al momento la società è al tavolo con il Governo degli Stati Uniti circa la definizione del prezzo: si parla di 19,50 dollari (16,51 euro) per dose. Il costo sale a 39 dollari (ovvero 33 euro), qualora venisse confermata la necessità di somministrare due dosi per paziente.

L’alto costo e le difficoltà di distribuzione con strumentazione specifica fanno apparire il vaccino Pfizer non adatto alla vaccinazione di massa, non solo nei Paesi in via di sviluppo ma anche in quelli sviluppati.

Persiste il nodo effetti collaterali per il vaccino Covid

Il rapido sviluppo di un vaccino - che in condizioni normali può richiedere anche degli anni - solleva la questione della possibile presenza di effetti collaterali.
Tale pericolo è in parte ammortizzato con la sperimentazione su modelli animali.

La fase III delle sperimentazioni cliniche - a cui partecipano decine di migliaia di pazienti - ha come scopo principale quello di rilevare gran parte degli effetti collaterali che compaiono entro poche settimane dalla vaccinazione. Saranno necessari invece dei mesi, se non degli anni, per valutare gli effetti successivi.

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