Abilitazione all’estero sostegno: assunzioni in arrivo? Cosa prevede l’ordinanza

Teresa Maddonni

29/03/2023

Chi ha ottenuto l’abilitazione all’estero per il sostegno può aspirare a un contratto di supplenza nelle more del riconoscimento da parte del Mim. A stabilirlo le modifiche all’ordinanza sulle Gps.

Abilitazione all’estero sostegno: assunzioni in arrivo? Cosa prevede l’ordinanza

L’abilitazione all’estero per il sostegno permetterà presto al ministero dell’Istruzione e del merito di procedere alle assunzioni dei docenti in possesso del requisito. A stabilirlo potrebbe essere l’ordinanza del dicastero guidato dal ministro Valditara, la 122/2022 che disciplina il funzionamento delle Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps), che verrebbe modificata perché permetterebbe agli insegnanti abilitati all’estero per il sostegno, e non solo, di stipulare contratti di supplenza con riserva nelle more del riconoscimento del titolo da parte del ministero.

Dal momento che sono moltissimi coloro che sono in attesa dell’VIII ciclo del Tfa sostegno per l’abilitazione, l’ordinanza ministeriale potrebbe scatenare una vera e propria guerra tra i precari.

Il 28 marzo, non a caso, si è svolto l’incontro con i sindacati convocato dal ministero dell’Istruzione per fornire l’informativa sulla modifica dell’ordinanza per le assunzioni degli abilitati all’insegnamento in Romania o Bulgaria, ma sembra che le associazioni di categoria, fatta eccezione per Anief, siano contrarie alla proposta ministeriale.

Vediamo cosa potrebbe cambiare per gli abilitati all’estero per l’insegnamento sui posti di sostegno e non solo.

Abilitazione all’estero sostegno: assunzioni in attesa del riconoscimento del titolo

Chi ha conseguito l’abilitazione all’estero per il sostegno può sperare nelle assunzioni dalla prima fascia delle Gps in attesa che il ministero riconosca il titolo conseguito in un altro Paese dell’Unione europea.

Gli insegnanti, secondo la modifica dell’ordinanza delle Gps proposta dal Mim, verrebbero inseriti con riserva. Il dicastero guidato da Valditara ha spiegato ai sindacati di categoria anche perché ciò potrebbe e deve avvenire.

Il ministero dell’Istruzione ha ricevuto quasi 12mila domande per il riconoscimento dell’abilitazione per l’insegnamento conseguita all’estero di cui oltre 10mila riguardano gli insegnanti di sostegno. La maggior parte dei titoli di abilitazione all’insegnamento sono stati conseguiti in Romania, Bulgaria e in Spagna.

Il ministero favorirebbe l’inserimento dei docenti con abilitazione all’estero nella prima fascia delle Gps perché non è possibile rigettare in modo massivo le istanze, ma occorre valutare ogni singola domanda e questo richiede il giusto tempo.

L’Amministrazione quindi vorrebbe valutare la possibilità di riconoscere o meno il titolo conseguito all’estero in Italia e nel mentre comunque procedere alla stipula di contratti di assunzione per le supplenze. Gli aspiranti verrebbero pertanto inseriti nella prima fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze con riserva.

A oggi, invece, chi è inserito con riserva nella prima fascia delle Gps, secondo l’ordinanza oggetto di modifica, non ha diritto alla nomina in attesa del riconoscimento del titolo estero. I sindacati, tra cui Flc Cgil, hanno chiesto al ministero l’apertura del “confronto” e il ministero, a partire dal 28 marzo, ha 5 giorni per rispondere ai dubbi del settore.

Abilitazione all’estero sostegno, precari scavalcati: la posizione dei sindacati

I sindacati in merito alle modifiche all’ordinanza ministeriale per l’abilitazione all’estero per il sostegno hanno espresso alcune perplessità, tranne Anief che si direbbe favorevole. Come si legge nel comunicato di Flc Cgil le criticità evidenziate sono le seguenti:

  • la necessità di tutelare il diritto allo studio degli alunni disabili considerando che l’85% dei titoli esteri sono specializzazioni su sostegno ottenute in Paesi in cui non esiste l’inclusione degli alunni disabili, e ancora ci sono le classi differenziali;
  • c’è il rischio che gli insegnanti precari che hanno ottenuto l’abilitazione per il sostegno in Italia dopo aver superato selezioni, percorsi formativi con obbligo di frequenza, laboratori e frequentato oltre 300 ore di tirocinio si vedano scavalcati da chi non ha un titolo riconosciuto e non ha fatto alcun percorso selettivo o formativo con obbligo di frequenza;
  • il fenomeno dei titoli esteri nasce dal meccanismo con cui soggetti privati lucrano sulla pelle di precari e lavoratori della scuola vogliono ottenere l’abilitazione o la specializzazione.

Si legge ancora nel comunicato del sindacato di categoria:

“Nei prossimi mesi le Gps potrebbero essere usate sia per attribuire contratti a tempo determinato che per attribuire contratti finalizzati alle immissioni in ruolo. Assegnare le immissioni in ruolo a chi non ha un titolo riconosciuto, scavalcando chi è abilitato o specializzato in Italia sarebbe un errore grave e un messaggio che calpesta il merito e i sacrifici di ha studiato e si è formato nel nostro Paese.”

Dello stesso avviso sembrano essere Cisl e Uil scuola. Per le conferme sull’esito delle modifiche all’ordinanza per le assunzioni a tempo determinato di chi è in attesa del riconoscimento del titolo di abilitazione per l’insegnamento conseguito all’estero occorre attendere l’ufficialità delle decisioni.

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