Agevolazioni fiscali, taglio da 16 miliardi per evitare la Manovra bis

Anna Maria D’Andrea

25 Febbraio 2019 - 16:02

Un taglio da 16 miliardi all’anno alle agevolazioni fiscali per evitare una Manovra bis nel 2019. Gli sconti fiscali a rischio sono i Sussidi ambientali dannosi, con il rischio di un pericoloso aumento dei prezzi di benzina e gasolio.

Agevolazioni fiscali, taglio da 16 miliardi per evitare la Manovra bis

Agevolazioni fiscali ancora a rischio abolizione, questa volta per evitare una Manovra bis.

Il rischio di riduzione o cancellazione di bonus e detrazioni fiscali è un tema destinato a ritornare periodicamente. Già in sede di approvazione della Legge di Bilancio 2019 era stata vagliata questa possibilità, per reperire le risorse necessarie a finanziare, tra le altre cose, la flat tax.

Un rischio evitato o, meglio sarebbe dire, semplicemente rinviato.

L’appuntamento più atteso è ora quello del 10 aprile 2019, data entro la quale il Governo dovrà presentare il DEF. L’ipotesi che sta prendendo piede è che sarà con il Documento di Economia e Finanza che verrà proposto un taglio a sconti fiscali, detrazioni e deduzioni, pari a 16 miliardi all’anno.

Nel mirino del Governo vi sarebbero i SAD, i Sussidi ambientalemente dannosi e, secondo quanto riportato da Repubblica, il MEF starebbe già valutando quali sgravi eliminare per recuperare le risorse necessarie per evitare una Manovra bis e il temuto aumento dell’IVA.

Agevolazioni fiscali, taglio da 16 miliardi per evitare la Manovra bis

Nel mirino del Tesoro vi sarebbero tutta una serie di agevolazioni fiscali che riguardano il settore energetico, dagli sconti per il carburante ad uso agricolo, passando per l’equiparazione dell’accisa su gasolio e benzina fino ad arrivare alle agevolazioni per le famiglie con consumi inferiori ai 3kw al mese.

Una serie di sconti fiscali, detrazioni e deduzioni che potrebbero portare nelle Casse dello Stato una somma pari a 16 miliardi l’anno, vero e proprio tesoretto per evitare - tra le altre cose - che nel 2020 aumentino le aliquote IVA.

Ad elencare alcune delle agevolazioni fiscali a rischio è un articolo pubblicato su Rep. Sarebbero sette i bonus fiscali nel mirino, tra cui:

  • l’equiparazione dell’accisa sul gasolio a quella della benzina, che consentirebbe di recuperare quasi 5 miliardi di euro l’anno;
  • l’agevolazione in materia di pagamento delle imposte sul carburante prevista per le compagnie aeree e per gli armatori, con maggiori entrati pari a circa 2 miliardi di euro l’anno;
  • lo sconto del 17,2% sul gasolio per i tir, agevolazione che vale 1,29 miliardi di euro l’anno;
  • lo sconto previsto sul gasolio utilizzato dalle aziende agricole, che consiste in un risparmio del 22% rispetto al diesel e del 49% rispetto alla benzina. Lo Stato incasserebbe circa 830 milioni di euro in più all’anno.

Ad essere penalizzati tuttavia sarebbero non soltanto le aziende ma anche le famiglie. Tra le ipotesi al vaglio vi è quello di un taglio all’agevolazione fiscale per le famiglie e le imprese che consumano meno di 3kw di energia al mese.

Taglio alle agevolazioni fiscali, rischio aumento prezzi. Lo spettro dell’aumento IVA parziale

Le conseguenze di un taglio alle agevolazioni fiscali sul settore energia si ripercuoterebbero inevitabilmente sulle famiglie, con l’inevitabile aumento dei prezzi non solo di benzina e gasolio ma anche dei trasporti.

A questa possibilità non può che unirsi anche lo spettro di un aumento dell’IVA. Nelle ultime ore, nonostante il Governo abbia più volte smentito il rischio che l’imposta sui consumi cresca, si sta facendo avanti l’ipotesi di un incremento differenziato.

L’aliquota IVA ordinaria, pari al 22%, potrebbe salire al 23% già dal 2020, portando circa 4,5 miliardi di euro in più di maggior gettito per le casse dell’Erario. Una mossa che viaggerebbe in parallelo con la necessità di contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale. Come? Aumentando le spese detraibili e deducibili e, quindi, giocando sull’interesse dei contribuenti a richiedere il rilascio di scontrini e ricevute.

Ulteriore strada percorribile sarebbe poi quella di un aumento dell’IVA al 24%, con una parallela riduzione dell’Irpef.

Un gioco di contrappesi, insomma, per il quale ad oggi non vi sono certezze. Bisognerà attendere l’approvazione del DEF ad aprile per capire quali saranno le mosse del Governo che, dal canto suo, ha più volte smentito la necessità di una Manovra bis e l’aumento dell’IVA.

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